Rimango ancorato quasi sempre alla forma, alle "regole", all'ovvietà seppur garbata ed elegante di una composizione equilibrata. Mi concentro di più sull'interpretazione delle emozioni esplicite che ricevo e ricerco... e soffro quando non ho cosa fotografare, faccio difficoltà senza la presenza umana o di un soggetto evidente anche se inanimato...
La fotografia di Riccardo non ha bisogno dell'esplicito e spesso propone una chiave di lettura dell'immagine che mi spiazza, mi disorienta è distante anni luce dal mio modo di fare fotografia ed allo stesso tempo mi obbliga ad entrare nel suo modo di vedere le cose.
Il gioco delle geometrie è molto ricercato ed è quasi sempre presente anche quando le geometrie non accompagnano o non aiutano ad una lettura otticamente naturale del soggetto. Spesso è presente una provocazione, forse se qualcuno si indigna tanto è perché la foto è fatta veramente bene...

Buona serata