2 giorni a milano!!
Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi
Mi piacciono tutte ed anche molto. Non mi convince solo il trattamento della quarta. Ciao.
Antonello
http://www.flickr.com/photos/astro62/
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- Giuseppe Mosconi
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Mauro sono sostanzialmente d'accordo con te. Ne scrivemmo forse già anni orsono in 3d analoghe ma non ricordo le conclusioni. Forse la spiegazione"scientifica"
di Carlo mi permette/ci permette di capire quale è il meccanismo che ci fà muovere in un luogo conosciuto/sconosciuto. Resta il fatto che io a Milano ho difficoltà a fotografare forse perchè ci sono nato, la conosco molto forse troppo ma soprattutto perchè ne sono stato deluso per molti aspetti, ne disconosco alcuni e forse perchè grazie al mio precedente lavoro ho imparato a conoscere e apprezzare la "provincia" cioè tante belle città che secondo me sono a maggior dimensione umana. Ad alcuni di noi invece la propria cittadina, piccola, ripetitiva, lenta, direi quasi "condominiale" non piace e porta a opposte visioni. Comunque, nel mio precedente intervento, riconosco anche che probabilmente la colpa di mancanza di stimoli risiede proprio nel mio non sentire Milano e quasi nel combattere le sue caratteristiche distintive che mi porta a escludere in blocco ogni possibilità di fotografarla.

"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
http://www.flickr.com/photos/gimo/
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Complimenti, buoni scatti!
Scommetto che eri da solo.
Ciao
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Ciao
Riccardo
riccardox.2@libero.it
I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.
Manuel Alvarez Bravo
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- Gianluca.Monacelli
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Concordo pienamente sull'ispirazione del luogo che stimola e disinibisce un pò!!Giuseppe Mosconi ha scritto:Ecco queste foto mi riaccendono l'idea che per fare foto (oltretutto buonissime come queste) bisogna non essere del luogo per poterlo scandagliare al meglio, con occhi nuovi e interessati e che anzi essere forestieri addirittura aiuta nell'esplorazione.. Bravo belle foto.
belle belle belle...
Ciao a tutti, Gianluca
http://www.flickr.com/photos/21673430@N06/
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carlo riggi ha scritto:uno strumento specialissimo come la fotografia, capace di rendere visibile l' "invisibile".
che bella questa frase.......
otto.
Si.carlo riggi ha scritto:Proviamo a leggerla così.Stefano Tambalo ha scritto:riguardo a questo, io penso che si fotografa bene quel che si conosce meglio. Il posto nuovo apre la curiosità e porta a fare ottimi scatti, come questi. Ma prendo a esempio Bregani e le sue Dolomiti (ma solo per per non scomodare Doisneau e Parigi): il suo non è uno sguardo da turista o da curioso, sa cosa fotografa. E lo stesso discorso - per stare inter nos - lo farei per Riggi e il mare o per Rubbi e la.. si dai, si è capito
Noi possiamo fotografare solo ciò che conosciamo.
Essendo la fotografia una modalità di rappresentazione di istanze interiori, ci sta pensare che noi si sia sempre alla ricerca di configurazioni note, sia nelle situazioni abituali che in quelle inedite.
Il vero problema non è conoscerle, ma ri-conoscerle.
Talvolta è più semplice riconoscere nel dissimile elementi che ci appartengono, piuttosto che nel simile (digressione: questo meccanismo è alla base della curiosità scientifica - pulsione epistemofilica - come, al suo opposto, del pregiudizio razzista...), dove l'abitudinarietà ci spinge a dare per scontati aspetti che invece non lo sono per niente. Tanto meno scontati quando si è dotati di uno strumento specialissimo come la fotografia, capace di rendere visibile l' "invisibile".
L'apparente paradosso è dunque che noi, alla fine, si cerchi il simile nel dissimile e il dissimile nel simile...
Leonardo a Milano ha fotografato uomini, mica marziani, ma con la sensazione di aver scoperto qualcosa di mai visto prima. Quello, per me, è lo "stupore": ritrovarsi, riconoscersi, quando non ci se lo aspetta.
E il mio mare, in apparenza sempre quello, è ogni volta diverso quando lo ritrovo nelle fotografie.
Eppure tutti noi, se facciamo clic, è perché abbiamo riconosciuto qualcosa che ci appartiene in quel rettangolo del fotogramma. Una forma, una sequenza, uno stimolo familiare. Qualcosa di intimo ed estraneo allo stesso tempo.
Simile nel dissimile, dissimile nel simile, dissimile nel dissimile (ma mai del tutto). Sono tutte situazioni creative, a prescindere dall'estetica.
La sciagura è quando finiamo col ritrovare ogni volta, stereotipatamente, il simile nel simile. Quella è per me, tecnicamente, la pornografia.
nik
Premesso che le foto di persone poco mi intrigano per naturale timidezza, mai vinta, provo a dire la mia: quando vado in un posto nuovo, una città o qualunque altro, mi guardo intorno con curiosità e resto affascinato, quasi come un bambino dentro un negozio di giocattoli (o uno di noi in un negozio di fotografia) e allora il primo istinto è di fotografare tutto, così come viene. A quel punto sopravviene il "mestiere" che mi impedisce di scattare foto troppo banali (a mio giudizio, ovviamente) e mentalmente seleziono e paragono, quindi scatto, ovviamente foto banali.
Ma la mia città mi sembra sempre la stessa, piatta, poco stimolante, a dispetto delle ottime foto che vedo postate. Non ho occhi per vederla nel modo giusto.
Diversa è l'attrazione e diverso lo stimolo fotografico, direi mentale, che mi danno i luoghi che amo maggiormente, gli spazi aperti, gli orizzonti ampi, ovvero le rovine, l'abbandono; in queste condizioni mi viene facile allineare gli occhi, il cuore e l'obiettivo e scattare con grande piacere.
Ciao
Ma la mia città mi sembra sempre la stessa, piatta, poco stimolante, a dispetto delle ottime foto che vedo postate. Non ho occhi per vederla nel modo giusto.
Diversa è l'attrazione e diverso lo stimolo fotografico, direi mentale, che mi danno i luoghi che amo maggiormente, gli spazi aperti, gli orizzonti ampi, ovvero le rovine, l'abbandono; in queste condizioni mi viene facile allineare gli occhi, il cuore e l'obiettivo e scattare con grande piacere.
Ciao
giuseppe
- carlo riggi
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Victor, quale lobo non ti si è ancora acceso stamattina?
Proprio quel che dici, che certe foto potrebbero teoricamente farsi ovunque (ma magari non si fanno a casa propria) giustifica la considerazione di Giuseppe.
Prenditi un bel caffettino. Non corretto.
Buona giornata
Carlo
Proprio quel che dici, che certe foto potrebbero teoricamente farsi ovunque (ma magari non si fanno a casa propria) giustifica la considerazione di Giuseppe.
Prenditi un bel caffettino. Non corretto.

Buona giornata
Carlo
- carlo riggi
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Mio caro, come invidio la tua condotta salutista. Io stamattina sul caffé ci ho messo un panzerotto (fritto) con la ricotta. Si può?
Penso che il buon Giuseppe avrà piacere di chiarirti personalmente il suo pensiero. Io il mio l'ho espresso con una certa prolissità nel thread, ma se sarà utile aggiungere qualcosa lo farò volentieri. Stasera però, da casa, a scrivere dal cell mi vengono i crampi alla mano.
Stammi bene anche tu
Carlo
Penso che il buon Giuseppe avrà piacere di chiarirti personalmente il suo pensiero. Io il mio l'ho espresso con una certa prolissità nel thread, ma se sarà utile aggiungere qualcosa lo farò volentieri. Stasera però, da casa, a scrivere dal cell mi vengono i crampi alla mano.
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Carlo
- Giuseppe Mosconi
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Victor ha scritto:carlo riggiil tuo pensiero, peraltro già letto e considerato, non é in discussione: é il pensiero di Gi0' che non mi era chiaro...ora, però - alla luce del mio intervento, da te contestato - da persona seria quale tu sei, mi dovresti cortesemente spiegare il motivo della tua iniziale contestazione, visto che io ti ho abbondantemente chiarito il fatto.Penso che il buon Giuseppe avrà piacere di chiarirti personalmente il suo pensiero. Io il mio l'ho espresso con una certa prolissità nel thread, ma se sarà utile aggiungere qualcosa lo farò volentieri.
con calma, eh?!???
ciao
Bruno ma che vuoi che ti chiarisca. L'hanno capito tutti tranne te (due pagine di interventi non tutti orientati al commento che io avevo fatto, ovviamente) e d'altra parte la nostra incomprensione reciproca è sotto gli occhi dei frequentatori del forum. Penso inoltre che dopo certe colazioni far muovere i tuoi neuroni sia un'impresa inversamente proporzionale alla mia voglia di divertirmi.
P.S. Se a pranzo e a cena ripeti con eguale entusiasmo l'ingestione di così abbondanti libagioni, fai attenzione alle mentine finali!


"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
http://www.flickr.com/photos/gimo/
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- marco palomar
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complimenti per le foto di Beessa e per la riflessione di Giuseppe, che condivido in toto. Condivido meno l'intervento "normalizzatore" di Carlo. Anche se è del tutto immorale e biasimevole, si fotografa molto meglio (almeno in un certo tipo di foto) ciò che non si conosce. I motivi sono molto semplici: ciò che è ignoto ci emoziona, e se emoziona il fotografo emoziona anche chi guarda la foto con gli occhi nuovi del fotografo; ciò che è noto al contrario è nel 99% dei casi è qualcosa al quale siamo assuefatti, rispetto al quale pensiamo di sapere già tutto, di avere una opinione ben precisa. Si può fare un "viaggio" anche nei posti di quotidiana frequentazione, anche all'interno delle proprie mura domestiche, ma lo stesso bisogna smettere i panni dell' habitué e indossare quelli del viaggiatore, spogliarsi delle nostre consuetidini visive, mentali, relazionali e indossarne di nuove. E' necessario stare nel "flusso" per fare buone foto, ed è più facile farlo a 1000km che a casa propria. Anche solo l'habitus della propria timidezza o la conoscenza di tutte le buone convenzioni sociali possono frustrare le possibilità di esprimersi e spesso cambiare aria aiuta molto.
ma guarda un po'