[foto] Piazza Navona, 1981

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

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cliqueur
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carlo riggi
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Ho qualche perplessità. "Vedo" l'intenzione del fotografo, il gruppo di persone 2+1, il gesto dell'uomo verso la ragazza e quello della donna solitaria (ma in coppia col suo bastone) verso se stessa; il piccione, solitario anch'esso; i due elementi grafici che sorvegliano il gruppo con i loro significati criptici; l'ordine delle linee verticali... Forse c'è troppa roba, troppe idee e tutto piuttosto sofisticate, difficili da assemblare, però.
Probabilmente, se i due simboli fossero stati simmetrici, ognuno a piantonare il proprio lato incorniciando a pieno fotogramma il gruppo, senza lo spazio vuoto a sinistra, i singoli elementi avrebbero trovato maggiore forza coesiva.
Ciao
Carlo
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solimano
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carlo riggi ha scritto:Forse c'è troppa roba, troppe idee e tutto piuttosto sofisticate, difficili da assemblare, però.
Infatti mi sembrano attribuibili all'intenzione di un critico, o di un "editore", più che a quella di un fotografo... a meno che con fotografo non si intenda una sintesi di tutto questo, ma allora distinguerei: "vedo l'intenzione dell'editore", "capisco perchè mostrarla dopo tanti anni" ecc. ecc.

Per il resto sono d'accordo :-)
cliqueur
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solimano ha scritto:
carlo riggi ha scritto:Forse c'è troppa roba, troppe idee e tutto piuttosto sofisticate, difficili da assemblare, però.
Infatti mi sembrano attribuibili all'intenzione di un critico, o di un "editore", più che a quella di un fotografo... a meno che con fotografo non si intenda una sintesi di tutto questo, ma allora distinguerei: "vedo l'intenzione dell'editore", "capisco perché mostrarla dopo tanti anni" ecc. ecc.

Per il resto sono d'accordo :-)
Non sono sicuro di capire bene cosa vuoi dire.

La lettura in realtà è molto, molto più semplice, anche se riguarda una struttura complessa. Semplice soprattutto perché ero semplice io nell'uso del mezzo.
Poi, come sappiamo, ogni elemento incluso si presta ad una lettura specifica ma anche complessiva.
Se l'avesse fatta che so, GBG o Erwitt, avrebbero saputo disporre meglio gli elementi. Ma questo è quanto io riuscivo a fare.
Ciò che mi attrae di questa immagine è la contrapposizione di figure in un luogo turistico, che però 33 anni fa era anche un luogo dove si viveva, dove la vecchietta con il bastone scendeva da casa e andava a prendere un po' d'aria su una panchina di una piazza famosa. E dove due ragazzi si riposavano durante una defatigante giornata di visita.
Ora tutto questo non c'è più, è tutto artificiale, tutto importato, tutto di plastica. Non c'è più la vecchietta e non c'è più nemmeno tutto quello spazio, dato lo "sfruttamento intensivo" dei luoghi turistici romani in questi tempi.
Grazie,
L.
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carlo riggi
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Tu mi dici come la scrivi, io ti dico come la leggo. :)
Ciao
Carlo
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carlo riggi ha scritto:Tu mi dici come la scrivi, io ti dico come la leggo. :)
Carlo, ho compreso perfettamente come la leggi. I simboli (credo di attività artigianali) non possono essere disposti a cornice della scena perché il calibro è in parte dietro alla panchina, bisognava riprenderla forse completamente da sinistra.

E' il commento di Solimano che non capisco, i riferimenti a critico-editore-fotografo ed al "mostrarla dopo tanti anni".

;)
L.
Elmar Lang
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Io l'ho trovata interessante: Piazza Navona, ma senza l'ovvia fontana; una coppia di giovani turisti (nel 1981, così si sarebbero vestiti solo due "facoltosi" provenienti dalla DDR... e la Praktica o Exakta a tracolla del ragazzo è pure indicativa); un'anziana signora, del luogo, che si riposa; la staccionata di lavori in corso...

Insomma, tutti fattori che combaciano bene, con una grana tipica del gusto del tempo; gusto che oggigiorno fa nuovamente capolino.

Non pensare a come-avrebbero-composto-ed-inquadrato GBG o Elliot Erwitt: la foto è tua e di conseguenza, espressa con il tuo linguaggio e la tua sintassi.

E.L.
cliqueur
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Elmar Lang ha scritto:Io l'ho trovata interessante: Piazza Navona, ma senza l'ovvia fontana; una coppia di giovani turisti (nel 1981, così si sarebbero vestiti solo due "facoltosi" provenienti dalla DDR... e la Praktica o Exakta a tracolla del ragazzo è pure indicativa); un'anziana signora, del luogo, che si riposa; la staccionata di lavori in corso...

Insomma, tutti fattori che combaciano bene, con una grana tipica del gusto del tempo; gusto che oggigiorno fa nuovamente capolino.

Non pensare a come-avrebbero-composto-ed-inquadrato GBG o Elliot Erwitt: la foto è tua e di conseguenza, espressa con il tuo linguaggio e la tua sintassi.

E.L.
Grazie Enzo,
No, non penso a come avrebbero composto GBG o EE. Le mie fotografie sono mie, se no mi comprerei le loro e smetterei di tentare di farne.
Ciò che volevo dire è che lì e allora io questo ho saputo tirare fuori. Loro - forse - avrebbero tirato fuori qualcosa che Carlo avrebbe letto in maniera diversa.
Vedo questa immagine come un documento, una fotografia che ora non si può più scattare e che ha per me un senso, se non non ve l'avrei proposta.
Ciao,
Luca
ExContax
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Mi piace, anche se la vedo "quadrata" ... ma ultimamente faccio poco testo!

Max
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carlo riggi
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Approfitto della gentilezza di Luca e del suo sincero interesse al confronto per fare un'operazione che in genere non amo, ma che in questo caso forse aiuta la nostra riflessione.
Fermo restando che la foto di Luca trae il suo valore dalla sua pregnanza documentale, dall'insieme di significati simbolici che, sia pur a posteriori, vi si possono trovare e, last but not least, dal fatto che l'abbia fatta Lui, e non GBG o EE, che quella è e nessun altro può intervenire a cambiare ciò che la luce ha fissato indelebilmente sul suo fotogramma. Dato per scontato tutto ciò, propongo questo taglio al solo scopo di mostrare con un esempio tangibile come a volte tante storie diverse riunite in un piccolo monolocale, pur restando distinte, trovino un qualche senso di appartenenza lì dove nell'ampia sala d'attesa di una stazione restano monadi isolate e indifferenti l'una all'altra. Il tutto a prescindere se una simile inquadratura, per motivi di focale, di prospettiva o di opportunità fosse realmente fattibile.
x.jpg
Ciao
Carlo
Andrea
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... se non quadrata, (io) la vedo meglio con un taglio superiore, che escluda la parte alta delle paratie; per il resto, tutto quello che documenta il proprio passato , acquista un valore pari all'intensità dell'esperienza e delle sensazioni ricevute e che gli altri non possono valutare.
Nei richiami della fotografia, certe sensazioni acquistano valori più o meno universali, decretandone il grado di condivisione.
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solimano
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Ciao, volevo dire che quanto Carlo ha tra virgolette visto può difficilmente coincidere con l'intenzione di un fotografo al momento dello scatto, data la complessità dell'interpretazione che ha dato; possibile però una tale interpretazione a posteriori per un critico o per qualcuno che decida di mostrare l'immagine, e il confine tra lettura e scrittura si fa molto labile
BandW
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Iscritto il: mar set 30, 2014 10:42 am
Luca A Remotti ha scritto: La lettura in realtà è molto, molto più semplice, anche se riguarda una struttura complessa. Semplice soprattutto perché ero semplice io nell'uso del mezzo.
Poi, come sappiamo, ogni elemento incluso si presta ad una lettura specifica ma anche complessiva.
Se l'avesse fatta che so, GBG o Erwitt, avrebbero saputo disporre meglio gli elementi. Ma questo è quanto io riuscivo a fare.
Ciò che mi attrae di questa immagine è la contrapposizione di figure in un luogo turistico, che però 33 anni fa era anche un luogo dove si viveva, dove la vecchietta con il bastone scendeva da casa e andava a prendere un po' d'aria su una panchina di una piazza famosa. E dove due ragazzi si riposavano durante una defatigante giornata di visita.
Ora tutto questo non c'è più, è tutto artificiale, tutto importato, tutto di plastica. Non c'è più la vecchietta e non c'è più nemmeno tutto quello spazio, dato lo "sfruttamento intensivo" dei luoghi turistici romani in questi tempi.
Grazie,
L.


A volte le fotografie non riescono da sole a veicolare il messaggio che l`autore vorrebbe dare. A volte servono delle didascalie o un testo. Questa e in misura minore l`altra scattata nel parco secondo me appartengono a questa categoria. Dopo che hai scritto le tue riflessioni in merito a come viene vissuto lo spazio urbano le ho guardate con molto più interesse.
cliqueur
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Grazie Carlo,
il tuo taglio ha senso, perché compatta gli elementi, ne aumenta i legami.
Non credo però che cambi radicalmente la prospettiva della fotografia. Senz'altro sarebbe stato necessario che io mi avvicinassi di più, anche con l'obiettivo normale che avevo montato. E poi, forse, una prospettiva più frontale avrebbe avuto una resa migliore.
Ma anche recentemente ho sperimentato che è indispensabile che io faccia la prima fotografia che vedo, anche se in prima battuta non sembra la migliore. Perché non è detto che vi sia una seconda possibilità.
Quindi non so, mi limito a portare lo sguardo su questo terzetto casualmente assortito e ad immaginare le loro vite. Allora, ed ora.
Ciao,
Luca
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