pellicola vs sensore

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sergio lovisolo
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Argomento di rimarchevole novità.
Giunto,spero, al termine del recupero di un minimo di capacità nell'utilizzo della pellicola, mi è venuta la curiosità di fare il confronto.

Cliccando sulla foto potete scaricarne copia a dimensione originale, per meglio valutare.(usando freccia verticale a destra)

A sinistra, Mamiya 7 + 65mm @ 11 FP4 iso 125 (formato 6x7)
a destra Sony A7R + 35mm @ 5,6 iso 640 (24x36 @ 36 megapixel)

ritagli al 100% da file con lato lungo orizzontale di 7360 pixel, equivalenti ad ingrandimento di metri 2,6
Foto scattate ad 1 giorno di distanza, la foto su pellicola con luce un po' più diffusa.

Mi sembrano piuttosto uguali, ma probabilmente mi sbaglio...

ImmagineSchermata 2015-02-08 alle 17.26.59 copy by sergio lovisolo, on Flickr
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carlo riggi
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Ma scherzi? Non vedi la palese evanescenza della vile immagine da sensore, penosamente contrapposta alla virile potenza della vera fotografia pellicola?

E, poi, ricordati dell'aforisma che ci esalta: "meglio una brutta foto a pellicola piuttosto che un bello scatto digitale"! :)
Ciao
Carlo
Elmar Lang
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Io preferisco quella su pellicola (senza aforismi).

Ma il mio è un parere personale. Come ho ribadito più volte, nel mio piccolo, tengo in eccellenza la pellicola, ma non sono un sensoroclàsta.

Enzo (E.L.)
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Giuseppe Mosconi
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Io credo che in questa situazione e con i passaggi che le due immagini hanno subito, ci sia poco da raffrontare e poi si entra nelle più diverse argomentazioni a supporto del proprio parere. Macchine diverse, obiettivi diversi (soprattutto), parametri di ripresa per forza di cose diversi. Se le hai stampate, osservale su carta e poi informaci se vuoi.

In attesa di chi sicuramente saprà identificarle a fiuto.
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."

http://www.flickr.com/photos/gimo/
sergio lovisolo
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Giuseppe Mosconi ha scritto:Io credo che in questa situazione e con i passaggi che le due immagini hanno subito, ci sia poco da raffrontare e poi si entra nelle più diverse argomentazioni a supporto del proprio parere. Macchine diverse, obiettivi diversi (soprattutto), parametri di ripresa per forza di cose diversi. Se le hai stampate, osservale su carta e poi informaci se vuoi.

In attesa di chi sicuramente saprà identificarle a fiuto.
Giuseppe, che le due foto siano state fatte con macchine, obbiettivi, processi differenti sta chiaramente tra i presupposti, trattandosi di pellicola e sensore.
Sono state fatte con due strumenti al massimo livello di qualità nei due sistemi, ingrandite ambedue fino a 2,6 metri, osservate da pochi centimetri di distanza.
Le differenze sono impercettibili, per me irrilevanti.
Naturalmente bisogna mettere in atto della buona tecnica, e ragionare:
iso 125 per la pellicola, e iso 640 per il digitale, per ottenere la stessa quantità di grana.
F11 per il 6x7 e F5,6 per il 24x36 digitale per ottenere la stessa profondità di campo.
TIFF per la scansione, e RAW per il sensore. La conversione da raw, per le macchine digitali di ultima generazione, consente di ottenere un rumore praticamente indistinguibile dalla grana. I convertitori B/N come ACR di photoshop mescolano automaticamente i colori in modo da riprodurre la sensibilità cromatica del film.

Qui il confronto mostra come un negativo 6x7 ben trattato equivale ad un FF da 36 MP. Naturalmente, utilizzando un negativo 24x36, magari spinto a iso 800
la riduzione di qualità intrinseca, l'accentuazione dei contrasti, la grana molto più evidente, diventano potenti aiuti "creativi", un po' plug-in.

Dei quali cerco di servirmi anch'io con grande piacere :grin:
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Giuseppe Mosconi
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Sergio, in assoluta buona fede e senza polemica. Chi sà fotografare e probabilmente tu lo sai fare, riesce a ottenere risultati eccellenti anche con una scatola da scarpe e un forellino per far passare la luce (dentro ci deve mettere anche una lastra impressionabile, ovvio), e queste foto fatte "al banco" lo dimostrano. Resta il fatto che a noi, io credo, non puoi chiedere un raffronto obiettivo su due immagini a video mentre tu ti sei applicato per ottenere risultati identici selezionando le modalità adatte che ci hai elencato. Per inciso, ingrandendo le immagini a me sembrano veramente impercettibili le differenze e comunque opinabili. Quindi alla fine ciò che tu hai davanti agli occhi e ciò che fà fede e io ti credo sulla loro comune bontà o addirittura eccellenza complessiva. Tutto qui.

Tempo fa, Carlo Riggi, avvio una 3D sulla necessità di perseguire al meglio delle nostre possibilità e con costanza processi di produzione delle nostre fotografie; cosa che credo tutti noi cerchiamo di fare ognuno nel limite delle proprie possibilità. Con questo esempio/raffronto ti sei certamente messo sulla buona strada.
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."

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carlo riggi
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Elmar, cosa ti fa preferire lo scatto a pellicola sull'altro?

Giuseppe, il tuo ragionamento è valido. Ma credo che Sergio non abbia inteso dimostrare un'assoluta equivalenza tra i due sistemi, ma solo la possibilità, a certi livelli, di produrre risultati del tutto equiparabili. Può darsi che a diverse condizioni possa prevalere un sistema sull'altro. Magari non necessariamente sempre lo stesso.
Si potrebbe obiettare che si tratta comunque di file digitali, nativi o acquisiti, oppure che una foto va valutata nella sua interezza e non da un particolare al microscopio. Tutto vero. Ma, intanto, la piccola esperienza proposta offre un risultato eloquente. Ciascuno potrà trarre le proprie deduzioni.
Ciao
Carlo
Andrea
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Iscritto il: dom nov 10, 2013 10:09 am
... l'interesse, che manifesto, è riservato alla qualità ottenuta dal file analogico e per il quale chiedo alcune puntualizzazioni sul ciclo produttivo.
Senza voler carpire segreti, vorrei alcune indicazioni sia sul trattamento chimico, sia sull'acquisizione a scanner, al fine di comprendere meglio i miei palesi errori di risultato che mai e poi mai , mi restituiscono una pulizia chimica di supporto tale da proporre paragoni , ne di accontentarsi del risultato in se, anche senza paragone .... :roll:
BandW
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sergio lovisolo ha scritto: La conversione da raw, per le macchine digitali di ultima generazione, consente di ottenere un rumore praticamente indistinguibile dalla grana. I convertitori B/N come ACR di photoshop mescolano automaticamente i colori in modo da riprodurre la sensibilità cromatica del film.

Insomma il digitale è superiore ma poi simula la pellicola? :grin:
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carlo riggi
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BandW ha scritto: Insomma il digitale è superiore ma poi simula la pellicola? :grin:
Poterlo fare non significa necessariamente doverlo fare.
Considera che noi siamo quasi tutti digitalisti acquisiti, legati a una certa impronta fotografica; i nativi se ne fregano di emulare la pellicola.
Ciao
Carlo
cliqueur
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Più ci penso e più mi convinco che sono due percorsi diversi. Il lavoro di Sergio lo conferma.
Che possono intersecarsi o no, ma i paragoni non hanno senso.
Perché come dice Carlo, possiamo fare in modo che il digitale emuli la pellicola, forse anche che la pellicola emuli il digitale usando ISO molto bassi e procedimenti per lo sviluppo particolari, ad altissima definizione e bassissima grana.
Se lo si vuol fare, e se lo si sa fare, lo si può fare.

Diceva un tale, vogliamo confrontare uno Steinway con una tastiera elettronica Yamaha? Probabilmente no. A che serve?
Ognuno ha le sue preferenze, le può assecondare, almeno in fotografia.

;)
BandW
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carlo riggi ha scritto:
BandW ha scritto: Insomma il digitale è superiore ma poi simula la pellicola? :grin:
Poterlo fare non significa necessariamente doverlo fare.
Considera che noi siamo quasi tutti digitalisti acquisiti, legati a una certa impronta fotografica; i nativi se ne fregano di emulare la pellicola.
Quelli che se ne fregano più che nativi li chiamerei naive. Io sinceramente non ho ancora visto fotografi che hanno cominciato a scattare in digitale trovare un percorso senza confrontarsi con la storia della fotografia (quindi con la pellicola). D`altronde basta convertire in bianco e nero e si simula. Quelli che invece la pellicola proprio non sanno cos`è scattano con lo smatphone e poi applicano un bel filtro con instagram.
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carlo riggi
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BandW ha scritto:D`altronde basta convertire in bianco e nero e si simula.
Ogni fotografo bianconerista "converte" in bn. Vede la realtà a colori e la visualizza in bianco e nero. Il fatto che oggi sia possibile anche ottenere l'immagine cromatica è solo una chance in più. Io personalmente so prima se sto scattando in bn o a colori. Qualche volta mi capita di notare a posteriori che una foto potrebbe avere una "seconda vita" convertita, in un senso o in un altro.
Come credo che sia capitato a molti qualche volta di stampare in bn una pellicola a colori. La possibilità opposta non era data, ovviamente, come non è data oggi a chi usa la Leica Monochrom: quell'utente, pur pienamente digitale, ha deciso di privarsi di quella opportunità, in omaggio a un proprio rigore o ad una presunta superiore qualità del bn. Sono scelte.
Ciao
Carlo
sergio lovisolo
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Vorrei rapidamente specificare che in questo caso non vi è stata alcuna simulazione della pellicola, con grana artificiale o similia.
I due processi sono stati condotti seguendo per ognuno le regolari normali rispettive procedure., senza alcuna forzatura.
(il microscopio si è rivelato necessario per riuscire ad individuare diverse caratterizzazioni almeno nella struttura della grana-ma anche qui nessuna sostanziale differenza)
sergio lovisolo
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Andrea ha scritto:... l'interesse, che manifesto, è riservato alla qualità ottenuta dal file analogico e per il quale chiedo alcune puntualizzazioni sul ciclo produttivo.
Senza voler carpire segreti, vorrei alcune indicazioni sia sul trattamento chimico, sia sull'acquisizione a scanner, al fine di comprendere meglio i miei palesi errori di risultato che mai e poi mai , mi restituiscono una pulizia chimica di supporto tale da proporre paragoni , ne di accontentarsi del risultato in se, anche senza paragone .... :roll:
Nulla di particolare.
FP4 plus a 125 iso, sviluppo in D76 1+1 a 20° 11 minuti, fissaggio, breve lavaggio in demineralizzata, bagno in kodak photo-flo.
Pulizia accuratissima del negativo passandolo con due dita sempre bagnate con photo-flo - asciugatura nella doccia.
Scansione TIF 4800 DPI SENZA SHARPENING, Epson V750 -accurata spolveratura negativo e vetri
Apertura in Adobe Camera Raw 5.0
Spuntinatura finale di eventuali segnetti rimasti.

Acqua demineralizzata in tutte le preparazioni e passaggi.
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