Luca A Remotti ha scritto:Grazie Mario.mario zacchi ha scritto:La prima, nel suo genere, è una foto in grande stile. Una di quelle "normali" che guardi a lungo perché un' occhiata sola non basta: rivela pian piano. Se le facessi tutte così penso che sarebbe un bel racconto. Moto sfasciate, immigrati, vicoli, cartelli ... esauriti i colpi di genio sono dei sempreverdi, ma la differenza è palpabile per me. PS: il contenuto dell' avviso in vetrina è un amara risata. Ma da solo non regge la foto.
Ho vissuto questa brevissima parentesi palermitana come un bambino in un negozio di giocattoli. Sono rimasto inebriato da una scenografia meravigliosa senza sapere come riprenderla, combattuto tra la fuga dai cliché e l'impossibilità di trovare una chiave di lettura. D'altra parte sarebbe stata pura presunzione illudermi che sarebbe bastata qualche ora per interiorizzare secoli e secoli di storia e cultura. Oltretutto mi sono reso conto, in questo caso ma anche in altri progetti che ho in mente, che dovrei alzarmi all'alba o girare di notte.
La prima, a pensarci bene, la farei in modo leggermente diverso.
Sono in tutto 19, vediamo se maturano con il tempo. Ho come la sensazione di una spirale di avvicinamento.
Come dicevo in altre occasioni, la foto singola è impresa fattibile. È la serie coerente, con la giusta dinamica e la giusta tensione, che non mi riesce.
Sono d'accordo con il tuo commento sull'avviso in vetrina. Amara, ma non basta.
Le tue foto ne sono limpida testimonianza! eri forse alla ricerca dei pokemon?Ho vissuto questa brevissima parentesi palermitana come un bambino in un negozio di giocattoli.

Se tu ne avessi voglia...prova a spiegarci la n° 3 del secondo gruppo di queste ridicoli scatti:
Cosa ci hai visto di tanto interessante? Perchè l'hai scattata storta e con il soggetto mozzato? Cosa cercavi di raccontarci? Forse chi sei in realtà?
Sai, perché se uno fotografa ciò che è......prova ad immaginare
