La M mi ha rotto i coglioni

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Ezio66
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Ebbene si..dopo anni di Leica M son passato con estrema gioia al sistema R..spettacolare e sottovalutato anche dal qui presente..è stato un caso, ho provato la macchina ed'è stato un colpo di fulmine..son fatto cosi'..istintivo..a volte l'istintivita' mi frega, a volte mi ripaga..in questo caso ne sono felicissimo..non mi voglio dilungare sulla bonta' dei suoi vetri che sappiamo ormai tutti essere spettacolari..alcuni pezzi migliori del sistema M. Oltre poi al costo di acquisto che è un quarto rispetto alle lenti M. mi è bastato vendere Leica MP e un summilux pre asferico 35 per avere in casa una collezione di vetri R. Bene..colgo l'occasione per presentavela

scatto eseguito con Hasselblad 503cx e 80mm
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Elmar Lang
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Con le Leica serie R, siamo sicuramente ai vertici della qualità nel campo delle reflex 35mm.

Per ragioni d'abitudine, avendo iniziato a fotografare con una fotocamera a telemetro, ho continuato con essa, nel sistema Contax (II-III/IIa-IIIa e Kiev 4A) che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni.

La prima reflex 35mm. seria che ho usato sia per hobby che per lavoro, non ridete, fu la Praktica-B200 (per tacere della paterna Contax-S), poi seguita da una più prosaica, ma efficientissima Nikon F3.

Ma la reflex che sento più "mia" in mano, ovvero che mi rimanda alle parole di Emilio de' Cavalieri "...ecco i miei sensi prendi, qui ti riposa e godi", è la Contarex-S.

...E per restare in campo telemetrico, alla fine dello scorso anno, è arrivato un piccolo corredino Leica M6, col quale sto ancora cercando di prendere confidenza: colpa mia, che per l'inveterato "Contax-Griff", cerco col dito medio la famigerata rotellina di messa a fuoco, anche sulla Leica...

Questo per il 35mm.

Bella ambientazione, per la tua R!

E.L.
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Ezio66
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Elmar Lang ha scritto:Con le Leica serie R, siamo sicuramente ai vertici della qualità nel campo delle reflex 35mm.

Per ragioni d'abitudine, avendo iniziato a fotografare con una fotocamera a telemetro, ho continuato con essa, nel sistema Contax (II-III/IIa-IIIa e Kiev 4A) che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni.

La prima reflex 35mm. seria che ho usato sia per hobby che per lavoro, non ridete, fu la Praktica-B200 (per tacere della paterna Contax-S), poi seguita da una più prosaica, ma efficientissima Nikon F3.

Ma la reflex che sento più "mia" in mano, ovvero che mi rimanda alle parole di Emilio de' Cavalieri "...ecco i miei sensi prendi, qui ti riposa e godi", è la Contarex-S.

...E per restare in campo telemetrico, alla fine dello scorso anno, è arrivato un piccolo corredino Leica M6, col quale sto ancora cercando di prendere confidenza: colpa mia, che per l'inveterato "Contax-Griff", cerco col dito medio la famigerata rotellina di messa a fuoco, anche sulla Leica...

Questo per il 35mm.

Bella ambientazione, per la tua R!

E.L.

La Contarex S gran bella macchina..dimmi qualcosa di piu'..
Elmar Lang
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Per sapere davvero tutto sulla Contarex e le sue bellissime ottiche, credo che la lettura del bel volume di Pierpaolo Ghisetti e Marco Cavina sia necessaria, fondamentale ed anche divertente, per la scorrevolezza con cui è scritto, frutto di una conoscenza profondissima della materia, unita a vera passione.

Per quanto riguarda me, la Contarex fu uno dei ricordi di quand'ero ragazzino, perché era tra gli armamentari fotografici del mio nonno materno, incorruttibile Zeissiano (a parte una per lui divertente digressione con la Rectaflex e l'Exakta). Lui, apostolo quasi assoluto della Contax a telemetro (possedette la I, la II, la III e poi quelle postbelliche, con le ottiche che più gli erano utili, per la sua passione ed il suo lavoro), allorché uscì la Contarex, non poté "farne a meno". Vaghissimo è il mio ricordo della sua Ciclope, ma ben netto è quello della sua Super, che mi pareva enorme, massiccia. Per dirla in termini guerreschi, aveva un che da carro armato pesante. Purtroppo, alla morte del nonno, quel monumentale apparecchio approdò da suo fratello, in Baviera. A me, invece giunse il suo corredo Contax e soprattutto quella "II" con cui mi insegnò a fotografare.

Alcuni anni fa, complice la prima edizione del libro "Zeiss" acquistato presso la rivista Reflex, mi appassionai sempre più all'universo di quella grande casa. Poi, presentatasi l'occasione di un piccolo corredo, non mancai di acquistarlo, dopo essermi comunque reso conto che il corpo macchina necessitava di un attento lavoro di pulizia e taratura. Le ottiche acquistate, ovvero il suo classico Planar 50/2 il Distagon 35/4 ed il Sonnar 135/2,8 erano invece come nuovi, ancora completi della loro campana in plexiglas e bachelite.
Io non ho le mani grandi, ma all'atto pratico, la Contarex devo dire che si impugna bene; i comandi, sono dove uno si aspetterebbe di trovarli ed il mirino -pur commisurato alla media del tempo- è ben luminoso.
Fu necessario abituarsi all'esposimetro con lettura prevalentemente centrale (pur non proprio uno spot), ma la cosa diviene semplice: la lettura esposimetrica è facile ed intuitiva: a destra, in basso, si vede il tempo di posa impostato e tutto il lato destro del mirino, è occupato da una bella scala con i valori di diaframma sulla quale scorre la guizzante lancetta del galvanometro.
Ma la Zeiss dovette metterci del suo, per essere differenti dal resto delle altre reflex: il diaframma, viene impostato girando una rotella zigrinata che ricorda assai quella di messa a fuoco della "vecchia" Contax a telemetro: quasi un segno di continuità, per coloro che erano ormai abituati al "Contax-Griff" e non volevano quindi lasciare in ozio il dito medio della mano destra.

La messa a fuoco, assai facile, grazie alle generose ghiere sull'ottica.

Però, prima o poi, un rullino nella macchina bisogna metterlo: il dorso è completamente amovibile, quindi caricare è semplice come con la Contax o la Rectaflex. Il resto, è puro divertimento: lo scatto, ha un suono tutto particolare, grazie al suo sistema meccanico e le vibrazioni sono effettivamente assai contenute.

Sul 50mm. si possono montare i filtri originali, con un proprio attacco a baionetta, oppure quelli "universali" di diametro 49. La Contarex, dispone anche di una serie di ottime lenti "Proxar", per consentire le riprese ravvicinate, in modo da rendere felici coloro che amano riprendere il classico fiorellino di montagna sullo sfondo di nubi candide.

Un altra particolarità, che ho trovato assai utile, è quella dei dorsi intercambiabili: in pratica, la Contarex, (come pure la sorellina minore Contaflex) dispone di speciali dorsi portapellicola, cosicché anziché doversi dotare di un classico "secondo corpo" (che ai suoi tempi sarebbe stato un tremendo intacco alle finanze di famiglia), basta avere in borsa tanti dorsi, quanti tipi films ci si porta appresso; chessò, neg.colore, b/n, diacolor e... dia-b/n.
Purtroppo, tali dorsi al giorno d'oggi risentono di come siano stati conservati: la tenuta di luce, nella fessura di inserimento della volet, era garantita da un velluto nero che, col tempo, può essersi logorato, o appiattito per aver inavvertitamente lasciato la volet inserita per anni, anziché porla nell'apposito alloggiamento esterno.

Ora, le note dolenti: purtroppo, non è facile trovare una Contarex-S in buone condizioni di funzionamento: il suo circuito elettrico, con lo scorrere dei decenni, si è rivelato soggetto a malfunzionamenti; l'otturatore, assai complesso, dopo anni di inattività, potrebbe dare grattacapi, se non addirittura presentare le tendine in tessuto gommato secche e screpolate.
Pochi sono i riparatori che se la sentono di mettervi mano, e quelli che lo fanno, sono spesso anche anziani, o oberati di lavoro. Io li ammiro incondizionatamente.

Io ho purtroppo una naturale tendenza al collezionismo, che esplico in campo non-fotografico: certo però che in tempi abbastanza recenti, non ho resistito di fronte all'occasione di un monumentale zoom Vario-Sonnar 85-250/4... che non ho ancora provato ed all'estremo opposto, un Tessar 50/2,8 (anche, quasi niuno può resistere di fronte all'Occhio d'Aquila!), che è davvero soddisfacente. Col tempo, ho riunito anche un po' di utili e curiosi accessori, ecc. ecc.

"Il Libro Contarex", che ho citato all'inizio, mi ha poi dato -in senso positivo- il classico colpo di grazia, aiutandomi ancor meglio a capire la complessità e l'universalità di quel sistema reflex 35mm. nel quale la Zeiss ci mise tutta sé stessa, testardaggine e chiusura mentale comprese, al punto che quel grandioso apparato, possiamo anche considerarlo quasi la pietra tombale di Zeiss Ikon.

Mi scuso per la dispersività del mio discorso, dettato unicamente dalla sincera passione che provo nell'usare questa bella fotocamera.

A presto,

Enzo (E.L.)
Ultima modifica di Elmar Lang il mar mar 21, 2017 10:18 pm, modificato 1 volta in totale.
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maucas
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Enzo,e' un piacere leggerti. Mi sembra di toccarle...
Maurizio Cassese.
Elmar Lang
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Ti ringrazio per le parole molto gentili.

Una piccola nota, sui preziosi dorsi portapellicola intercambiabili: a meno di notevole pignoleria, caricarli potrebbe anche mettere a dura prova la pazienza di un monaco trappista. Ed arrivati a fine pellicola, in certi casi accorgersi con angoscia che non si riesce a rimuovere quel maledetto dorso a meno di armarsi di martello e piede di porco...

Irresistibile, magnifica Zeiss Ikon!

Enzo
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Ezio66
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Ti ringrazio per la splendida spiegazione..si percepisce che adori questa macchina..
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Adorare, forse è un po' eccessivo... diciamo che è una macchina che mi piace parecchio. Portarla al collo d'estate in una giornata calda ed umida, potrebbe essere comunque ottima per espiare inconfessabili peccati...
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Ezio66 ha scritto:Ebbene si..dopo anni di Leica M son passato con estrema gioia al sistema R..spettacolare e sottovalutato anche dal qui presente..è stato un caso, ho provato la macchina ed'è stato un colpo di fulmine..son fatto cosi'..istintivo..a volte l'istintivita' mi frega, a volte mi ripaga..in questo caso ne sono felicissimo..non mi voglio dilungare sulla bonta' dei suoi vetri che sappiamo ormai tutti essere spettacolari..alcuni pezzi migliori del sistema M. Oltre poi al costo di acquisto che è un quarto rispetto alle lenti M. mi è bastato vendere Leica MP e un summilux pre asferico 35 per avere in casa una collezione di vetri R. Bene..colgo l'occasione per presentavela

scatto eseguito con Hasselblad 503cx e 80mm

Non ci posso credere!!! :shock: Sono esterrefatto ed annichilito!

Abbandonare il Mitico sistema M per la Reflex?!???!!! :( :-( Ma non esiste proprio!

Che ka220 ci hai trovato di tanto prezioso in R che la M non disponga?

Ma le ottiche M, le hai mai provate a dovere?
Ne hai mai controllato la nitidezza?
Ne hai mai controllato la precisa MAF e confrontata con quella di R?
Ne hai mai controllato la formidabile PDC e confrontata con quella di R?
Ne hai mai controllato la assoluta fermezza dello scatto e confrontato con l'immancabile micromosso di R?
Con R riesci ad avere una foto ferma ad 1/4"? con M ottieni il fermo immagine anche a 1/2"

Mai provato il Mitico Noctilux con Velvia?

Io, tutte queste prove le ho fatte in passato con Velvia!

Velvia non da scampo...Velvia non ammette incertezze...Velvia vuole la assoluta perfezione...Velvia non mente!

Il reponso è stato inequivocabile! Le ottiche M sono nettamente superiori alle pari focali di R.

Va bene che c'è qualche utilizzatore di R che asserisce che gli zoom Leica R camuffati jap siano superiori alle ottiche M... :lol: :lol: :lol:

Ciao... :(
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Dimenticavo: se vai a teatro o in chiesa, laddove la luce è scarsa ed il silenzio è d'obbligo, che fai? l'otturatore della R è come uno sparo... :grin:

Infine, la storia.

M è da sempre la vera impronta di Leica ed ha fatto la storia della fotografia e continua ad esserne parte integrante; R è morta e sepolta, soprattutto, a causa delle fotocamere che non
sono mai state a livello di Nikon.

Il sistema M ha contribuito a far diventare famosi molti fotografi che hanno regalato al mondo intero meravigliose fotografie: da HCB a Kertész, da Roiter a GBG...il cinema ne ha sempre
celebrata la figura.

Scusa Ezio...ma non toccatemi Leica M :eek:
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maucas ha scritto:Enzo,e' un piacere leggerti. Mi sembra di toccarle...
prova a toccare questa... :D
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Si,la Ciclope....la stavo prendendo,bellissima.
Maurizio Cassese.
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La Contarex "Ciclope" è strepitosa; un macigno splendidamente scolpito, michelangiolesca, insomma.

Però purtroppo, il suo esposimetro col passare del tempo, raramente è oggi sufficientemente preciso. La Contarex-S, ha dalla sua un eccellente esposimetro semispot. L'estetica della S sembra purtroppo un po' influenzata dai designers della DDR, ma una volta capita, è un ottimo strumento di lavoro.

Se ci si sentisse "orfani" dell'occhione ciclopico, basta cercare una Contarex-Super Electronic e dotarla del suo notevole "Telesensor" ed impugnare quindi una maneggevolissima (o almeno così avrà ritenuto il Dr. Küppenbender) reflex automatica!

Buona serata,

Enzo (E.L.)
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Hai ragione Enzo!

L'esposimetro della Cyclope non è affidabile...ma io non me ne curo proprio: l'esposimetro non mi serve in quanto sono io che capto la luce e ne quantifico l'intensità.

Ma la vera forza della Cyclope è rappresentata dalle portentose ottiche Zeiss.
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