superluminosi nikon

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Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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Marco Cavina
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Non c'è da scandalizzarsi: è solamente il "plastichino" AF-Nikkor 50mm f/1,8 "ridotto in scala" per il formato DX... poche pretese prima e poche adesso...

Marco
C'è sempre qualcosa oltre: continua a cercare

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PIERPAOLO
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comunque per tutti i nikonisti consiglio, per esperienza diretta, di provare le ottiche Zeiss ZF, un modo per riconcigliarsi con l'ottica di qualità, anche dal punto di vista meccanico
un nuovo standard qualitativo
Pierpaolo
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NatRiscica
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PIERPAOLO ha scritto:comunque per tutti i nikonisti consiglio, per esperienza diretta, di provare le ottiche Zeiss ZF, un modo per riconcigliarsi con l'ottica di qualità, anche dal punto di vista meccanico
un nuovo standard qualitativo
Pierpaolo
Achille Campanile - Manuale di conversazione.

Le grammatiche su cui si studiano le lingue saranno utilissime per impararle, ma non altrettanto per la logica e il buon senso. Il che, tuttavia, non rappresenta un danno in ogni senso. Anzi potrebbe contribuire a dare ai rapporti fra le persone un carattere quanto mai spensierato e fantasioso che conferirebbe alla vita un aspetto dei più piacevoli.
Dalla grammatica inglese:
"Portaste il binocolo?"
"No, ma portai il vostro ventaglio."
Col che si imparano parecchi vocaboli, non c'è dubbio. Ma non è chi non veda un ventaglio esser tutt'altra cosa che un binocolo. Non c'è niente in comune fra i due oggetti. Come è possibile parlare di ventaglio a chi vi chiede notizie del binocolo?
Vediamo: dove e quando e perché si può domandare a qualcuno se ha portato il binocolo? In teatro, o in occasione di una gita in luoghi panoramici, o per esigenze belliche.
Ora, ammetto che in un teatro possa essere utile anche un ventaglio, benché abbia tutt'altra funzione e non sarà certo esso che mi permetterà di apprezzare le bellezze d'un corpo da ballo. Ma su una montagna! Che me ne faccio d'un ventaglio se ho bisogno d'un binocolo?
Non parliamo poi d'una casamatta o della tolda d'una nave da guerra. Immaginate un generale nel suo osservatorio o un ammiraglio sul ponte di comando, che durante l'infuriare della battaglia, dovendo seguire le mosse del nemico, domandi all'aiutante di campo "Portaste il binocolo?" e si senta rispondere "No, ma portai il ventaglio". Anche ammesso che faccia molto caldo, in quel momento il comandante ha bisogno di guardare.
Forse gli autori degli esercizi di traduzione immaginano un mondo di stolidi. Ecco un altro dialogo della grammatica inglese.
"Mamma, comperasti la tovaglia?"
"No, ma comperai il rasoio per tuo fratello".
Una famiglia di pazzi, evidentemente. Pazza la madre, che forse immagina si possa apparecchiare la tavola col rasoio; e pazza la figlia, che dal manuale non risulta essersi minimamente turbata alle parole inconsulte della vecchia insensata.
Ancora:
"Vedeste il mio allacciabottoni?"
"No, ma vidi il vostro colletto e polsini"
Magari qui si può ravvisare un barlume di coerenza, in quanto siamo sempre in materia inerente al vestirsi. Ma c'è un abisso tra la domanda e la risposta.
Uno dei torti degli esercizi di conversazione è per l'appunto di non dare quasi mai la terza battuta. S'imparerebbero molte altre parole, magari non delle più ortodosse. Come rispondereste a uno che vi parla di colletto e polsini, quando voi gli domandate notizie dell'allacciabottoni? È evidente:
"O sei un imbecille, o vuoi prendermi in giro. Come ti viene in mente di rispondermi così?"
E giù una sequela di parolacce, che pure hanno la loro utilità nello studio di una lingua.
In conclusione m'è più volte capitato, nell'esprimermi in una lingua straniera imparata di fresco su una grammatica, di essere quanto mai incoerente. Una volta, a un passante che mi domandava: "Sapreste dirmi dov'è la tale strada?" Mi avvenne di rispondere sulla base di un dialoghetto studiato nella grammatica.
"No, ma so dirvi l'età del cugino di vostro padre."
Il passante rispose con una frase che non capii, perché purtroppo, come dicevo, negli esercizi di conversazione manca sempre la terza replica.
Per tacere degli scorci di vita che si possono cogliere, attraverso quegli esercizi, specie se si diffondono in particolari.
"Eravate con vostro padre?"
"No, ero con l'amico di mio padre, ma le mie sorelle erano con vostra madre; siamo stati a vedere la cattedrale."
Bella brigata di cretini, davvero. Tra l'altro c'è da scommettere che ognuno non capiva chi fossero gli altri, quanto a grado di parentela reciproca, durante questa famosa visita alla cattedrale. Perché è soprattutto sull'indicazione delle parentele che queste frasi risultano sibilline.
Doveva essere una mattina grigia in una città gotica del Nord Europa, una pioggerella leggerissima punzecchiava appena i volti dei passanti. I nostri amici, usciti dall'albergo e avendo lasciato qua e là un certo numero d'imprecisati parenti, andavano in fretta verso la cattedrale con le guide in mano. Nella chiesa semibuia tra le navate, si sbirciavano sospettosi:
"Chi è quello?"
"È l'amico di vostro padre, e io sono la madre di un tale che non c'è, perché io sto con le vostre sorelle."
"E che rapporto di parentela c'è fra voi e l'amico di mio padre?"
"Egli è l'amico del padre delle ragazze che stanno con me e che sono vostre sorelle, mentre voi siete l'amico di mio figlio".
È un groviglio.
"Ed io chi sono?"
"Voi siete il figlio dell'amico di quel signore e il fratello delle signorine che stanno con la madre di un altro vostro amico, che non è qui, e questa sarei io."
Basta, basta, c'è da diventare pazzi.
E notate che queste frasi sono tutte rigorosamente dedotte da quella dell'esercizio, quanto a rapporti di parentela, amicizia e semplice compagnia, tra i partecipanti alla visita della cattedrale.
Durante la quale - è ovvio aggiungerlo - il cicerone avrà zittito:
"Signori, occupatevi della cattedrale, invece che di questi pasticci di famiglia; guardate i vetri istoriati."
Dopo la visita, tornati all'aperto:
"Ed ora andiamo a far colazione?"
"No, ma posdomani arriva il cognato di vostro figlio."
E via in fretta, senza volti, senza cervello, mentre una pioggerella leggerissima fa viscido il selciato fra le basse arcate e i negozi di frutta della grigia città gotica. E si sente nell'aria un odorino di cavoli cotti e di birra, mentre il carillon dei pupazzi metallici suona mezzogiorno nella torre del palazzo di città.
Europa, Europa mia! Quando verremo a liberarti?


:lol:

Nat
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PIERPAOLO
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faccio notare che nel mio intervento sulle ottiche Zeiss per Nikon sono compresi anche i luminosi 50/1,4 - 85/1,4 due macro f/2 per cui non mi sembra del tutto fuori luogo, visto che parliamo di luminosi per Nikon (sempre che abbia interpretato bene il brano di Campanile)
Pierpaolo
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NatRiscica
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Pierpaolo,

era solo un pretesto per sorridere un po'.
Conosciamo tutti la tua competenza!

Nat

P.S. Una volta, chiedendo consiglio ad un amico nikonista di vecchia data circa il 24mm Nikkor, mi consigliò di comprare il Micro-Nikkor 55/2,8...
:lol:
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Supermario
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Ma le ottiche Zeiss ZF hanno l'effetto mosso dello sfondo? :-k :-k
Mario Andreoli
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tra l'altro quel 35 dovrebbe essere solo per macchine dx, quindi non si può usare su pellicola.

sinceramente gli obiettivi nikon mi stanno deludendo. non ho ancora molti fissi, ma ad esempio il 50/1.8 ha uno sfondo mosso che non mi piace per niente... il 35/2 invece è decisamente meglio, come sfondo mosso intendo.
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luca rubbi
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Qualche buon'anima mi spiega che cos'è questo misterioso effetto mosso dello sfondo?

8-)

Ciao
Luca
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fabrizio canella
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luca rubbi ha scritto:Qualche buon'anima mi spiega che cos'è questo misterioso effetto mosso dello sfondo?

8-)

Ciao
Luca
Scrivi alla NITAL e sicuramente te lo sapranno spiegare.... :smt096 :lol:
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fabrizio
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tuxology
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Secondo me sbagliano a proporre tutte le nuove ottiche in formato G costruite in policarbonato, a mio parere non dovrebbero far concorrenza a Canon ma riuscire a proporre un prodotto valido per la massa ma anche apprezzato da chi non cerca solo l'ultima novità.

Magari avessero continuato a produrre ottiche migliorate in formato Ai\s... putroppo le produce la zeiss ma ad un costo decisamente superiore.

Ciao,
Francesco
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luca rubbi
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fabrizio canella ha scritto:
luca rubbi ha scritto:Qualche buon'anima mi spiega che cos'è questo misterioso effetto mosso dello sfondo?

8-)

Ciao
Luca
Scrivi alla NITAL e sicuramente te lo sapranno spiegare.... :smt096 :lol:
Fabrizio, farò come dici, chissà che non ne veniamo a sapere delle belle...

:lol: :lol: :lol:

Francesco non posso che darti ragione, purtroppo Nikon non è più quella di una volta, però se non altro qualche AIs continua a produrlo, solo 8 per l'esattezza:

20/2.8
24/2.8
28/2.8
35/1.4
50/1.4
50/1.2
55/2.8 micro
105/2.8 micro

Ciao
Luca
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PIERPAOLO
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Località: MODENA
.....Nikon non è più quella i una volta.......



mi sembrano i discorsi dei reduci del Piave:
e sì il vino non è più quello di una volta....
le donne non sono più quelle di una volta......
e tu.....se sempre in gamba come una volta??

Pierpaolo
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luca rubbi
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Pierpaolo, purtroppo è quello che penso, i tempi cambiano per tutti anche per Nikon, oggi è il marketing che comanda, difatti sono rimaste 8 ottiche su circa 70, comunque meglio di niente.
E' vero che in un certo senso assomiglia troppo a Canon, la realtà è che oggi tutto tende a livellarsi e i protagonisti sono pochissimi, sembra passato un secolo quando erano decine le aziende che producevano strumenti fotografici, vi ricordate quanti universali?

Poi io sono di certo più in gamba di una volta e certamente di Nikon, se non altro perchè sono molto più giovane...

:lol: :) :lol:

Ciao
Luca
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PIERPAOLO
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una delle mie linee guida nella preparazione dei miei articoli è sempre stata la descrizione di oggetti fotografici ormai andati nel dimenticatoio generalizzato, proprio per dimostrare la vivacità dell'industria fotografica di un tempo, al confronto dell'appiattimento odierno
prossimamente pubblicherò un articolo sulla ICA di Dresda, sul dimenticato Triotar, e sopratutto per la più importante reflex della storia , la Praktina, e i motivi della sua emarginazione
Pierpaolo
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Ne sai una in più del diavolo Pierpaolo :-D
Ho dato un'occhiatina in google alla Praktina, macchina che non avevo mai sentito nominare; appena ho letto il tuo intevento credevo fosse un modo affettuoso per chiamare la Praktica :-)

Visto che non l'ho mai fatto e ne ho l'occasione voglio farti i complimenti per i tuoi succosi articoli, sono davvero interessanti.

Tra le tue letture e quelle di Marco Cavina mi sono passato diverse belle ore!

Ciao,
Francesco

Ps: è un po' ot, ed eventualmente aprirò una discussione in merito; dovendo acquistare una macchina per montare un zeiss flektogon 35 2,8 in montatura M42, che macchina mi consigliereste?
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