La Petri Color 35 è a mio parere fantastica.
Una delle più luminose è la Yashica Lynx 14E IC, col suo 35/1.4 (http://www.yashica-guy.com/document/chrono2.html) veramente imponente. Non ho però notizie sulla eventuale bontà di quest'ottica.
Alberto
obiettivi delle più famose compatte 35mm: carrellata
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La Petri Color era in effetti una compatta completa, ne dovevo fare un articolo ed avevo trovato una macchina perfetta ed inscatolata, ma poi il venditore l'ha....venduta e non ne ho fatto niente, peccato perchè è abbastanza rara, e purtroppo poco conosciuta, in quanto il marchio Petri è sempre stato abbinato a macchine molto semplici ed economiche
Pierpaolo
Pierpaolo
- Marco Cavina
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Magnifica collezioncina trasversale, veramente bellissima, complimenti! A me piacciono molto anche le datate "tutto metallo" dell'orbita Zeiss Ikon-Voigtlaender, come la Contessa LBE ed LKE e Voigtlaender Vitomatic II e IIa con Color Skopar f/3,5 od Ultron f/2; sempre a mio parere, la quintessenza del concetto di compatta resta la primissima Rollei 35 Germany del 1966, la prima rara serie con l'incisione posteriore "Made in Germany by Rollei - Compur - Gossen - Zeiss", a sottolineare l'eccezionale sinergia fra alcuni dei principali operatori tedeschi del settore fotografico concentrata in una scatoletta dalle dimensioni incredibilmente ridotte per l'epoca.
Marco
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C'è sempre qualcosa oltre: continua a cercare
http://www.marcocavina.com
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grazie marco . è una passione nata dai sogni di gioventù inappagati . è dal 93 che appena trovo metto da parte . con l'arrivo del digitale le occasioni sono aumentate ,ma con diradamento dei pezzi più pregiati . prossimamente aggiungerò altri pezzi , magari commentandoli con esperienze personali . ciao luigi
mi permetto di consigliare a Luigi un'ulteriore pezzo, poco conosciuto ma dal prezzo accessibilissimo: la Werra della Carl Zeiss Jena,costruite nel dopoguerra nella DDR, sono sette versioni (da I a V, poi Werramat e Werramatic), macchina compatta ad ottica fissa ed intercambiabile, dal design molto originale e con soluzioni molto indovinate, come la mancanza della leva di carica e il cappuccio reversibile che funge da paraluce. le versioni più sofisticate possiedono esposimetro, telemetro e due ottiche intercambianili (35 e 100), esistono anche gli esposimetri separati e colorati. In definitiva un piccolo mondo da esplorare
Pierpaolo
Pierpaolo
Pierpaolo,
ne approfitto per chiederti lumi sulle ottiche per la Werra.
Ho una Werramatic con il suo obiettivo normale, è da tempo che vorrei prendere il Flektogon 35mm e il Cardinar 100mm, ma non mi decido perché non conosco la reale qualità di queste ottiche.
Hai avuto modo di provarle e/o di conoscerle ?
Grazie.
Ciao.
Alberto
ne approfitto per chiederti lumi sulle ottiche per la Werra.
Ho una Werramatic con il suo obiettivo normale, è da tempo che vorrei prendere il Flektogon 35mm e il Cardinar 100mm, ma non mi decido perché non conosco la reale qualità di queste ottiche.
Hai avuto modo di provarle e/o di conoscerle ?
Grazie.
Ciao.
Alberto
bel pezzo questa konica . deve avere un buon mirino oltre che una bella ottica . pier paolo, molte macchine dell'est mi hanno attirato ,ma le ho considerate come un altra " pagina ".il tuo libro sulle zeiss mi ha aiutato non poco a districarmi sulla produzione pluriennale di questa casa . è vero che la S 312 l'hanno prodotta per soli 6 mesi dal gennaio al settembre 72 ? ciao luigi
per Alberto: le due ottiche per Werra (anche in finitura verde oliva) sono buone ottiche, direi oneste, visto che sono nate come ottiche economiche per una compatta economica, si trovano per meno di 100 euro l'una e credo che valgano la pena per completare il corredo, meglio comunque il Flektogon 35
Segnalo inoltre che la prima ottica per Werra non è stato il Tessar ma il Novonar marcato Saafeld: questa versione è molto rara e ricercata
per chi fosse interessato segnalo che nel Maggio 2005 ho pubblicato un articolo di tre pagine su Reflex con la storia della Werra e la tabella di tutti i modelli e varianti
per Luigi. Le due Contessa 310/312 rappresentano la nascita della compatta elettronica, derivate dall'esperienza della Voigtlander Vitessa (moderna non quella classica di cui ho scritto a Gennaio su Reflex) e dall'esperienze su otturatore elettronico di cui la Zeiss è stata pioniera, come dimostra la Contarex SE.
Purtroppo questo sforzo progettuale e produttivo ha contribuito ad esaurire le risorse della Zeiss Ikon e pertanto l'ultima nata, ovvero la 312, è effettivamente apparsa per pochissimo tempo, primi mesi del 1972 circa, prima della chiusura della casa. Si tratta realmente di una macchina innovativa che ha aperto un trend, la compatta elettronica con automatismo e dati nel mirino, un passo avanti fondamentale nell'evoluzione della compatta
Pierpaolo
Segnalo inoltre che la prima ottica per Werra non è stato il Tessar ma il Novonar marcato Saafeld: questa versione è molto rara e ricercata
per chi fosse interessato segnalo che nel Maggio 2005 ho pubblicato un articolo di tre pagine su Reflex con la storia della Werra e la tabella di tutti i modelli e varianti
per Luigi. Le due Contessa 310/312 rappresentano la nascita della compatta elettronica, derivate dall'esperienza della Voigtlander Vitessa (moderna non quella classica di cui ho scritto a Gennaio su Reflex) e dall'esperienze su otturatore elettronico di cui la Zeiss è stata pioniera, come dimostra la Contarex SE.
Purtroppo questo sforzo progettuale e produttivo ha contribuito ad esaurire le risorse della Zeiss Ikon e pertanto l'ultima nata, ovvero la 312, è effettivamente apparsa per pochissimo tempo, primi mesi del 1972 circa, prima della chiusura della casa. Si tratta realmente di una macchina innovativa che ha aperto un trend, la compatta elettronica con automatismo e dati nel mirino, un passo avanti fondamentale nell'evoluzione della compatta
Pierpaolo
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Carissimi: cosa mi dite della Minolta Hi matic 7 II del 1982.
Dotata di Rokkor 38 o 40 mm f:1.7.
Mi pare l'ultima compatta prodotta con ottica luminosa prima dell'avvento delle compatte flash-autofocus-zoom-matrix-tutta plastica!
Prodotta in contemporanea alla famosa CLE, versione sucessiva alla Leica CL, aveva come punta di forza: otturatore centrale, priorità dei tempi, ottica luminosa, peso contenuto e costo circa un quarto della CLE!!!!.
Ho spesso pensato che l'intercambiabilità dell'ottica nelle fotocamere a telemetro fosse un vezzo un pò inutile, motivato solo dal grande fascino della leica M, e che un leggero grandangolo molto luminoso su cui adattare un telemetro sufficiente e un mirino gradevole e luminoso fosse l'essenza della fotocamera da uso quotidiano.
Tuttavia la compatta è stata sempre considerata a torto una fotocamera economica, non professionale, con limitate qualità ottiche e meccaniche. infatti con l'eccezione di certi gioiellini per signora bene marcati Contax. Leica o Nikon degli anni '90, i risultati mi hanno sempre fatto rimpiangere le reflex o le Leica M vuoi per l'ottica non eccelsa sopratutto all'infinito, vuoi per la mancanza del telemetro, vuoi per la scarsa luminosità molto limitante proprio nella fotografia generica in 35 mm.
Nella storia delle compatte vediamo in catalogo uno sterminato esercito dagli anni '60 fino a metà degli anni '70, poi una rarefazione nella seconda metà degli anni '70 con la sparizione dei modelli più interessanti con ottica luminosa causato dalla esplosione del mercato reflex di massa e dalla conseguente passione per la fotografia con ambizioni artistiche, poi una ripresa a metà degli anni '80 con le macchinette tuttaplastica, assecondando il deterioramento della concezione della fotografia di massa.
Negli anni '90 entrano in gioco i gioielli, di cui sopra, indirizzati non ai fotografi bensì ad una classe benestante o con aspirazioni altolocate, inseriti in cofanetti regalo molto prestigiosi.
Mi pare che in quel periodo di transizione, che và dal 1975 al 1985 circa, la Minolta, di cui parlavo, sia l'unica fotocamera concepita e prodotta.
Dotata di Rokkor 38 o 40 mm f:1.7.
Mi pare l'ultima compatta prodotta con ottica luminosa prima dell'avvento delle compatte flash-autofocus-zoom-matrix-tutta plastica!
Prodotta in contemporanea alla famosa CLE, versione sucessiva alla Leica CL, aveva come punta di forza: otturatore centrale, priorità dei tempi, ottica luminosa, peso contenuto e costo circa un quarto della CLE!!!!.
Ho spesso pensato che l'intercambiabilità dell'ottica nelle fotocamere a telemetro fosse un vezzo un pò inutile, motivato solo dal grande fascino della leica M, e che un leggero grandangolo molto luminoso su cui adattare un telemetro sufficiente e un mirino gradevole e luminoso fosse l'essenza della fotocamera da uso quotidiano.
Tuttavia la compatta è stata sempre considerata a torto una fotocamera economica, non professionale, con limitate qualità ottiche e meccaniche. infatti con l'eccezione di certi gioiellini per signora bene marcati Contax. Leica o Nikon degli anni '90, i risultati mi hanno sempre fatto rimpiangere le reflex o le Leica M vuoi per l'ottica non eccelsa sopratutto all'infinito, vuoi per la mancanza del telemetro, vuoi per la scarsa luminosità molto limitante proprio nella fotografia generica in 35 mm.
Nella storia delle compatte vediamo in catalogo uno sterminato esercito dagli anni '60 fino a metà degli anni '70, poi una rarefazione nella seconda metà degli anni '70 con la sparizione dei modelli più interessanti con ottica luminosa causato dalla esplosione del mercato reflex di massa e dalla conseguente passione per la fotografia con ambizioni artistiche, poi una ripresa a metà degli anni '80 con le macchinette tuttaplastica, assecondando il deterioramento della concezione della fotografia di massa.
Negli anni '90 entrano in gioco i gioielli, di cui sopra, indirizzati non ai fotografi bensì ad una classe benestante o con aspirazioni altolocate, inseriti in cofanetti regalo molto prestigiosi.
Mi pare che in quel periodo di transizione, che và dal 1975 al 1985 circa, la Minolta, di cui parlavo, sia l'unica fotocamera concepita e prodotta.
Mario Andreoli
occorre considerare che un'ottica luminosa su una macchina compatta finisce per contraddire l'assunto di base, ovvero la compattezza, inoltre l'introduzione del flash ha ulteriormente diminuito questa necessità.
La prima compatta di qualità ad invertire la tendenza di macchina economica è stata sicuramente la Rollei 35, anche se la Zeiss Contessa 312 aveva iniziato un discorso innovativo, ma la sua brevissima presenza sul mercato le ha negato la capacità innovativa che portava intrinsecamente, La Leica CL ha rappresentato un ulteriore passo in avanti verso la compatta di qualità (insieme alla più evoluta Minolta CLE), ma solo la miopia dei Leichisti ha snobbato la meravigliosa resa del 40 e 90, veri gioielli Leitz, facendola durare appena 3 anni, anche se in 65.000 pezzi, in fondo non poco per una casa di nicchia come Leica.
In realtà macchine folding compatte di qualità esistevano già e cito solamente tre capolavori assoluti: Voigtlander Vito, Zeiss Contessa I tipo,e sopratutto Kodak Retina, una dinastia di enorme successo.
Tuttavia la compattezza era ottenuta attraverso il trucco del sistema folding (per le ultime due) e la Rollei 35 invece inaugura un discorso diverso anche se ribadisco che la Werramat del 1961 presentava telemetro, esposimetro e tre ottiche intercambiabili (come la CL) ad un prezzo ridicolo e in corpo molto bel disegnato, ma come molti prodotti della DDR venne politicamente osteggiato.
Tutto questo per dimostrare che l'evoluzione delle compatte ha avuto spesso contro non la tecnologia ma il mercato, non sempre pronto o disposto a recepire quanto l'industria gli forniva, o per mode o per interesse che le case avevano nello spingere gli apparecchi reflex, che promettevano al seguito anche la vendita di importanti corredi ottici.
Comunque macchine compatte come la Liliput di Ernemann del 1920, grande come un pacchetto di sigarette e per una singola lastrina 3x4cm, o la stesa Leica I del 1925 dimostrano che l'idea della compattezza è sempre stata perseguita, chiaramente con tecnologie diverse secondo le epoche: ma ricordiamoci che quando Vivitar e Konica introdussero per primi l'autofocus nelle compatte si parlò di 'giocattoli inutili'.
A dimostrazione che esiste sempre una precisa sinergia tra industrie, media ed utenti finali.
Pierpaolo
La prima compatta di qualità ad invertire la tendenza di macchina economica è stata sicuramente la Rollei 35, anche se la Zeiss Contessa 312 aveva iniziato un discorso innovativo, ma la sua brevissima presenza sul mercato le ha negato la capacità innovativa che portava intrinsecamente, La Leica CL ha rappresentato un ulteriore passo in avanti verso la compatta di qualità (insieme alla più evoluta Minolta CLE), ma solo la miopia dei Leichisti ha snobbato la meravigliosa resa del 40 e 90, veri gioielli Leitz, facendola durare appena 3 anni, anche se in 65.000 pezzi, in fondo non poco per una casa di nicchia come Leica.
In realtà macchine folding compatte di qualità esistevano già e cito solamente tre capolavori assoluti: Voigtlander Vito, Zeiss Contessa I tipo,e sopratutto Kodak Retina, una dinastia di enorme successo.
Tuttavia la compattezza era ottenuta attraverso il trucco del sistema folding (per le ultime due) e la Rollei 35 invece inaugura un discorso diverso anche se ribadisco che la Werramat del 1961 presentava telemetro, esposimetro e tre ottiche intercambiabili (come la CL) ad un prezzo ridicolo e in corpo molto bel disegnato, ma come molti prodotti della DDR venne politicamente osteggiato.
Tutto questo per dimostrare che l'evoluzione delle compatte ha avuto spesso contro non la tecnologia ma il mercato, non sempre pronto o disposto a recepire quanto l'industria gli forniva, o per mode o per interesse che le case avevano nello spingere gli apparecchi reflex, che promettevano al seguito anche la vendita di importanti corredi ottici.
Comunque macchine compatte come la Liliput di Ernemann del 1920, grande come un pacchetto di sigarette e per una singola lastrina 3x4cm, o la stesa Leica I del 1925 dimostrano che l'idea della compattezza è sempre stata perseguita, chiaramente con tecnologie diverse secondo le epoche: ma ricordiamoci che quando Vivitar e Konica introdussero per primi l'autofocus nelle compatte si parlò di 'giocattoli inutili'.
A dimostrazione che esiste sempre una precisa sinergia tra industrie, media ed utenti finali.
Pierpaolo
- marco palomar
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- Iscritto il: mar dic 16, 2008 12:47 pm
appena ho un attimo voglio postare una foto fatta con la Konica AutoS3, un'altra signora compatta, con un obiettivo davvero buono. Purtroppo mi ha abbandonato...
ma guarda un po'
concordo con marco " A me piacciono molto anche le datate "tutto metallo" dell'orbita Zeiss Ikon-Voigtlaender, come la Contessa LBE ed LKE e Voigtlaender Vitomatic II e IIa con Color Skopar f/3,5 od Ultron f/2";per gli amanti della resa della pellicola ,il nokton ed anche l'ultron sono una vera delizia .colori saturi, bello sfuocato ,tridimensionalità. per marco ,hai ragione per la S3 veramente bell'ottica . però lo scatto più bello lo ha la olympus RD e come dimenticare lo schiocco dell'otturatore della vitomatic 

Ultima modifica di bokeh il lun mar 16, 2009 7:03 pm, modificato 1 volta in totale.