Altra Classe, altri ritratti. Meno aria sulla testa, ho accolto il consiglio. Più attenzione alla durezza delle luci (applicato quando mi è parso opportuno), più attenzione al fuoco.
1. David (ombre dure volute)
2. Sarah (ce n'è un'altra su Flickr e non so decidermi..)
3. Michelle (la foto che preferisco)
4. Una foto d'insieme, Melissa in primo piano
Tutte fatte con la solita 5DmkII e il solito 24-70 e le solite due lampade al quarzo.
Francamente non so cosa insegniamo a questi ragazzi. mha?!
Quella che dice qualcosa è l'ultima.
Ma non tanto per l'esecuzione o la tecnica, ma tanto perchè riflette il comportamento dei digitalisti, che passano più tempo, e sono più concentrati, a vedere l'ultimo scatto del soggetto sul display, che sul soggetto stesso, che magari nel frattempo assume un'espressione più interessante di quelle da cabina da foto tessera della stazione.
vabbè, diamo tempo a Lorenzo di imparare... comunque io non vedo delle fototessere, ma qualcosa che inizia a essere interessante, specie nelle espressioni; anche se ci sono ancora errori tecnici, soprattutto sull'illuminazione.
Inoltre massimo rispetto per le fototessere!
marco palomar ha scritto:vabbè, diamo tempo a Lorenzo di imparare... comunque io non vedo delle fototessere, ma qualcosa che inizia a essere interessante, specie nelle espressioni; anche se ci sono ancora errori tecnici, soprattutto sull'illuminazione.
Inoltre massimo rispetto per le fototessere!
......................
beh. ! chi insegna avrebbe già dovuto imparare.....
non si devono creare schiacciabottoni.
ciao
rubes
Lorenzo,
sinceramente anche a me queste foto in studio non piacciono, causa un'illuminazione approssimativa, piatta, fredda e degli incarnati decisamente poco piacevoli.
Imparare-insegnare è sempre tutto relativo. C'è sempre qualcuno da cui imparare e persone a cui insegnare. Quanto mi stanno sulle scatole quelli che dicono "io non posso insegnarti nulla" non li sopporto. Insegnare per me è una passione oltre che un lavoro e lo faccio da dieci anni piuttosto bene. Ovvio insegno a chi ne sa meno di me...
I pannelli li uso ma in questo caso non potevo: troppo affollato il set
aldo54 ha scritto:Francamente non so cosa insegniamo a questi ragazzi. mha?!
Quella che dice qualcosa è l'ultima.
Ma non tanto per l'esecuzione o la tecnica, ma tanto perchè riflette il comportamento dei digitalisti, che passano più tempo, e sono più concentrati, a vedere l'ultimo scatto del soggetto sul display, che sul soggetto stesso, che magari nel frattempo assume un'espressione più interessante di quelle da cabina da foto tessera della stazione.
riguardo questo, sono apparse, qualche mese fa, delle considerazioni molto affilate di Riggi, che sottolineava la pericolosità del display come filtro, schermo, riparo e in definitiva fuga dalla realtà e impedimento risultante al vero coinvolgimento.
Certo non si applica alla sala posa in modo inappellabile, ma lo spunto è interessante alquanto.
logu ha scritto:Imparare-insegnare è sempre tutto relativo. C'è sempre qualcuno da cui imparare e persone a cui insegnare. Quanto mi stanno sulle scatole quelli che dicono "io non posso insegnarti nulla" non li sopporto. Insegnare per me è una passione oltre che un lavoro e lo faccio da dieci anni piuttosto bene. Ovvio insegno a chi ne sa meno di me...
I pannelli li uso ma in questo caso non potevo: troppo affollato il set
E' vero, si può apprendere qualcosa da chiunque e forse (senza alcun riferimento specifico) chi afferma di non poter insegnare alcun chè, non ha ancora trovato la strada giusta per....comunicare.
Detto questo sono costretto a rilevare, in sintonia con gli altri, l'inefficacia della scelta a livello di illuminazione. Vediamo al prossimo giro. Magari perchè non usare il flash indiretto, su pannello o contro un muro bianco, ed una leggera luce d'accento alle spalle, indirizzata sui capelli....tanto per dirne una
logu ha scritto:Imparare-insegnare è sempre tutto relativo. C'è sempre qualcuno da cui imparare e persone a cui insegnare. Quanto mi stanno sulle scatole quelli che dicono "io non posso insegnarti nulla" non li sopporto. Insegnare per me è una passione oltre che un lavoro e lo faccio da dieci anni piuttosto bene. Ovvio insegno a chi ne sa meno di me...
I pannelli li uso ma in questo caso non potevo: troppo affollato il set
".....chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna agli insegnanti e chi non sa insegnare agli insegnanti fa politica".
Da "L'eleganza del riccio" (M. Barbery) - Pensiero profondo n° 3 -
Accetto tutti i consigli sulle foto e sulle luci. Grazie.
Non capisco sinceramente le considerazioni sull'insegnare o meno.
Mi sembra uno sconfinamento nella sfera personale un po' gratuito e fatto da persone con cui ho ZERO confidenza.
Oltretutto non sono certo il tipo che "si vanta". Mi avete chiesto delle info sulla mia attività e ve le ho date. Se avessi capito che il motivo era valutare se io fossi in grado o meno di svolgere il mio lavoro, non sarei certo sceso nei dettagli.
Solo una osservazione, il fuoco è sempre sulla punta del naso, come nel topic precedente era sul ciuffo; in foto come queste il fuoco dovrebbe essere sugli occhi, direi.
cesareT ha scritto:
".....chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna agli insegnanti e chi non sa insegnare agli insegnanti fa politica".
Da "L'eleganza del riccio" (M. Barbery) - Pensiero profondo n° 3 -
Cesare
Vorrei far notare che l' affermazione di cui sopra è di un docente di filosofia dell' Institut universitaire de formation des maîtres (Istituto universitario di formazione degli insegnanti).
Esopo: "Chi sa, fa. Chi non sa, insegna."
Apuleio: “la scuola è il luogo in cui si insegna l’incomprensibile agli indifferenti da parte degli incompetenti”.
Personalmente medito da tempo su come il Maestro sceltisi con cura dodici allievi, poi educati con l' esempio, da uno fu tradito, da uno rinnegato tre volte, da nove abbandonato. Solo Giacomo gli restò fedele...
-Esiste il termine "insegnante", esiste il termine "studente", ma non "imparante", sarà un principio?-