Grazie Fede e Mauro!
La preferenza per la prima sembra unanime. Devo dire che la figura della seconda è molto interessante, ma forse nella foto così piccola non si apprezza.
io non le dividerei una e' il complemento dell'altra,fanno una storia,anzi leggendole come una storia acquistano forza narrativa e non solo compositiva.
Contrariamente alla maggioranza, io preferisco la seconda. Innazitutto, possiede una compattezza strutturale formidabile che risulta dalla congiunzione delle forti linee verticali e del degradato dei grigi. Inoltre, lo stacco tonale dato dal nero dell'arco in fondo si trova rafforzato dall'essere isolato al termine della fuga prospettica, mentre nella prima è incompleto ed interferisce con la base della colonna centrale. Comunque, complimenti!
Paolo
Al contrario di Paolo, per me è proprio l'interruzione del gradiente di profondità che la colonna in primo piano spezza,
che mi azzoppa la foto e non può farmela piacere.
In immagini di questo tipo la chiarezza della forma è tutto.
Vi ringrazio per gli interessanti commenti.
Vorrei dire che in entrambe le situazioni ero in assetto da reportage, o da street, come si dice oggi, con tanto di Leica a telemetro d'ordinanza. Nella stessa giornata della seconda, per esempio, ho fatto queste altre, per dire dell'approccio. Ora, sono il primo ad affermare che il reportage non deve mai giustificare la sciattezza compositiva - il fatto è nulla senza la forma -, ma da qui a pretendere una assoluta precisione formale ce ne corre. Dirò di più, un eccesso di rigore compositivo rischia di togliere peso alla storia e ai soggetti che, nelle foto in questione, sono gli omini in fondo, piccoli ma pregnanti per il loro peso specifico. Il paragone con le foto di architettura, quindi, mi pare improprio.