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Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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fabrizio canella
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Iscritto il: lun dic 11, 2006 12:05 pm
Località: Padova
mauro ruscelli ha scritto:[...] e del non avere una vita a disposizione, ma solo qualche giorno concordato con l'azienda.
Una tristissima realtà. :-(
Ciao
fabrizio
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Nikita
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Amici turisti,
calma e gesso !

Andiamo con ordine:

1. “la tenacia con la quale i nomadi si tengono aggrappati al loro modo di vivere, così come la loro prontezza d’ingegno, riflette la soddisfazione derivante dal continuo movimento” - Bruce Chatwin.
Solo per dire che abbiamo una istintiva voglia di spostarci e viaggiare crea in noi una sensazione di benessere fisico e mentale.
La Chiesa Medievale istituì il pellegrinaggio a piedi come cura contro la depressione omicida.

2. “il viaggiatore cadde morto, colpito dal pittoresco” - Max Jacob.
Citazione utile ad introdurre una interessante analisi dei «Viaggiatori dell’ interstizio>> proposta da Jean-Didier Urbain. Nel suo libro “L’idiota in viaggio. Storia e difesa del turista” i Viaggiatori dell’ interstizio, questi «turisti scaltri» sono i «grandi negoziatori del paradosso» in cerca di intervalli ancora liberi . Sono gli intenditori del «fuori stagione», gli scopritori di micro-deserti come le campagne abbandonate, le reti ignorate, gli esotismi dimenticati. Visitano i cimiteri (utili alla comprensione della cultura del luogo), esplorano le fogne di Parigi. Sanno reinventare «lo sguardo necessario all’esperienza dello straniamento e al piacere della scoperta».


3. “perché uno del sud non può viaggiare ? ” - Massimo Troisi


Questi sono i tre punti cardinali che cerco di seguire nei miei viaggi di classe turistica.

Solo per riflettere con voi a voce alta, e adesso giù botte.

Nik.
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mauro ruscelli
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fabrizio canella ha scritto:
mauro ruscelli ha scritto:[...] e del non avere una vita a disposizione, ma solo qualche giorno concordato con l'azienda.
Una tristissima realtà. :-(
O un comodissimo alibi?
Mauro

Instagram: @mauroruscelli
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fabrizio canella
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Raffaele Bartoli ha scritto:Fabrizio, certe volte penso tu sia un genio...

[...].
Raffaele, sono annientato dalla tua iperbole. :smile: Tornando al tema direi che io al massimo potrei definirmi un turista da salotto...
Ciao
fabrizio
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fabrizio canella
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Località: Padova
Nikita ha scritto:Amici turisti,
calma e gesso !

Andiamo con ordine:

1. “la tenacia con la quale i nomadi si tengono aggrappati al loro modo di vivere, così come la loro prontezza d’ingegno, riflette la soddisfazione derivante dal continuo movimento” - Bruce Chatwin.
Solo per dire che abbiamo una istintiva voglia di spostarci e viaggiare crea in noi una sensazione di benessere fisico e mentale.
La Chiesa Medievale istituì il pellegrinaggio a piedi come cura contro la depressione omicida.

2. “il viaggiatore cadde morto, colpito dal pittoresco” - Max Jacob.
Citazione utile ad introdurre una interessante analisi dei «Viaggiatori dell’ interstizio>> proposta da Jean-Didier Urbain. Nel suo libro “L’idiota in viaggio. Storia e difesa del turista” i Viaggiatori dell’ interstizio, questi «turisti scaltri» sono i «grandi negoziatori del paradosso» in cerca di intervalli ancora liberi . Sono gli intenditori del «fuori stagione», gli scopritori di micro-deserti come le campagne abbandonate, le reti ignorate, gli esotismi dimenticati. Visitano i cimiteri (utili alla comprensione della cultura del luogo), esplorano le fogne di Parigi. Sanno reinventare «lo sguardo necessario all’esperienza dello straniamento e al piacere della scoperta».


3. “perché uno del sud non può viaggiare ? ” - Massimo Troisi


Questi sono i tre punti cardinali che cerco di seguire nei miei viaggi di classe turistica.

Solo per riflettere con voi a voce alta, e adesso giù botte.

Nik.
Davvero interessanti le tue considerazioni. Non ho molto da dire sulla prima se non che non è poi così scontato che tutti abbiamo innata la "sindrome del lemming" :smile: perchè ci può stare anche una sorta di "nomadismo psichico" che sostituisce o, perchè no, sublima, il desiiderio del movimento.
Sul secondo punto mi pare che questa definizione di alterità sia altrettanto pericolosa dell'autocertificazione del viaggiatore perchè si rischia alla fine di tutto questo autocompiacimento di ritrovarsi in coda per entrare nelle fogne di Parigi (quelle di Bologna o di Napoli non sono altrettanto interessanti?).
Scusa se sono stato un po' confuso. In questo periodo è il mio stato tipico. :-(
Ciao
fabrizio
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massimostefani
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Località: san giorgio di piano (bo)
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Mi trovo in sintonia con Nicola..e con Fabrizio quando dice che non è poi cosi scontato che tutti ambiscano al viaggio come esperienza catartica ecc..ecc..Non dimentichiamo che esiste un esrcito di sedentari,ben più vasto di....E non è detto che tra costoro si possa nascondere più di una individualità di notevole spicco,magari in altri ambiti,che non comportano lo spostamento ( fisico) in altri luoghi.A questo proposito mi permetto di ricordare un episodio,legato ad una persona che oggi non è più.Gastone era il suo nome...oggi avrebbe 80anni,fummo compagni di lavoro e parlando di viaggi mi disse una volta"..io Bologna-Pinarella di Cervia...tutta una tirata..poi non ci penso più." per la cronaca sono 80km!
Ma di tanto in tanto,negli intervalli-pranzo..Gastone tirava fuori dal suo armadietto il violino ( dopo non poche insistenze da parte nostra...era un uomo schivo..forse troppo modesto..) e vi posso assicurare che in quella mezz'ora si viaggiava tutti...ben oltre i confini dell'immaginabile.


massimostefani


ps: ovviamente non ho potuto non fotografarlo.
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
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