Dr. Kaufmann ha scritto:Con un particolare saluto al Maestro Moscovita
Che ricambia,
rivelando agli iscritti recenti al forum che la storia del Maestro è nata solo per l'assonanza con il bellissimo libro di Bulgakov (il Maestro e Margherita) e coniata dal Rubbi quando io vivevo in Russia.
Nessuna pretesa di insegnare nulla a nessuno, dunque, neanche potendo...
Spero che il Kazakstan e Astana in particolare ti siano state amiche.
Astana è città di architetti (giapponesi, mi pare) per architetti.
Le mie preferenze vanno a Shimkent, al confine con Uzbekistan e Kirgizystan (dove è nata Natalia, per chi la conosce), vecchia città carovaniera sulla Via della Seta...
Astana è una "città alla Potemkin", come quelle che il "furbo Potemkin" erigeva in Ucraina costruendole con cartone e tela... Mi ha fatto l'impressione di un gigantesco outlet, sempre illuminato a festa, ma con poca gente in giro. Architetture davvero orribili e tutte dedite alla glorificazione del Presidente
Devo andare a recuperare il dvd di Borat...!
Sono stato anche ad Almaty: un posto più reale e affascinante, anche se si respira un'aria pessima e si tocca con mano una società leggermente criminogena
ciao!
c
Astana è città di architetti (giapponesi, mi pare) per architetti.
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Raffaele
Astana è una "città alla Potemkin", come quelle che il "furbo Potemkin" erigeva in Ucraina costruendole con cartone e tela... Mi ha fatto l'impressione di un gigantesco outlet, sempre illuminato a festa, ma con poca gente in giro. Architetture davvero orribili e tutte dedite alla glorificazione del Presidente
Devo andare a recuperare il dvd di Borat...!
Sono stato anche ad Almaty: un posto più reale e affascinante, anche se si respira un'aria pessima e si tocca con mano una società leggermente criminogena
La mia ormai esaurita frequentazione dell'architettura non mi permette di conoscere Astana. Le due brevi recensioni mi fanno pensare male ma mi piacerebbe vedere delle foto.
Gli architetti giapponesi hanno per me un lessico incomprensibile, un pò come il Teatro del NO, mentre gli architetti occidentali celebrano il potere con un linguaggio comprensibile anche se non condivisibile, i giapponesi celebrano l'assurdo con un linguaggio per me assurdo!
Scusate la mia ignoranza in materia.
All'origine, questa fotografia è stata fatta solo per giustificare i soldi spesi per il "remote control" della EOS (nascosto nella mano destra) che è un gadget assolutamente inutile. In compenso, essendomi reso conto che la fotografia incontra il favore del pubblico femminile, ne ho creato un santino stampato in centinaia di copie che distribuisco con molta liberalità. Il lato "trash" della cosa risiede nel proporre quest'immagine ad un gruppo composto essenzialmente di maschietti.