
[foto] Sarto
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Bella serie Nat, questo sistema di esposizione in C.O. lo uso anch'io.
sergio
http://scout-image.blogspot.com/
http://www.sergiosartori.com
http://scout-image.blogspot.com/
http://www.sergiosartori.com
Carissimo Nat,
ho guardato le tue foto.
Credo che tu sia riuscito a ritrarre “il sarto” più che un sarto.
Con questi ritratti mi hai riportato alla mente la magistrale opera compiuta da August Sander.
Infatti “lui non fotografava un barbiere, ritraeva il barbiere, non un facchino, ma il facchino”.
Io da oggi quando dovrò pensare ad un sarto lo immaginerò così.
Ma c’è di più.
Se è vero che le tue foto illustrano molto bene il personaggio ritratto, e non potrebbe essere altrimenti, è anche vero che dicono molto anche del fotografo.
A me sembrano foto scattate con garbo.
Io già ti “previsualizzo” a dire:
Buon giorno ! Come va oggi ?
Caldo, no ! Fuori ci si potrebbe abbronzare anche all’ombra !
Disturbo se le scatto qualche foto ?
Così per me, senza pretese, è una mia ricerca sui mestieri di una volta che forse non ritorneranno mai più !
E lui tra il nostalgico ed il melanconico che ti parla della difficoltà di trovare apprendisti capaci con la voglia di lavorare e della voglia di chiudere per sempre e mettersi l’animo in pace, perché non è più un ragazzino e gli anni cominciano a farsi sentire …
E così mentre parla un pò si interroga sulle strane posizioni che assumi per fotografarlo.
Ma forse ho solo visto quello che conosco, così come ognuno di noi trova quello che cerca.
Nik
P.S. Ah professò ! Quasi me ne dimenticavo, la mia preferita è la penultima. Adesso possiamo discutere di toni, HP5, D 76 e stampe split .
ho guardato le tue foto.
Credo che tu sia riuscito a ritrarre “il sarto” più che un sarto.
Con questi ritratti mi hai riportato alla mente la magistrale opera compiuta da August Sander.
Infatti “lui non fotografava un barbiere, ritraeva il barbiere, non un facchino, ma il facchino”.
Io da oggi quando dovrò pensare ad un sarto lo immaginerò così.
Ma c’è di più.
Se è vero che le tue foto illustrano molto bene il personaggio ritratto, e non potrebbe essere altrimenti, è anche vero che dicono molto anche del fotografo.
A me sembrano foto scattate con garbo.
Io già ti “previsualizzo” a dire:
Buon giorno ! Come va oggi ?
Caldo, no ! Fuori ci si potrebbe abbronzare anche all’ombra !
Disturbo se le scatto qualche foto ?
Così per me, senza pretese, è una mia ricerca sui mestieri di una volta che forse non ritorneranno mai più !
E lui tra il nostalgico ed il melanconico che ti parla della difficoltà di trovare apprendisti capaci con la voglia di lavorare e della voglia di chiudere per sempre e mettersi l’animo in pace, perché non è più un ragazzino e gli anni cominciano a farsi sentire …
E così mentre parla un pò si interroga sulle strane posizioni che assumi per fotografarlo.
Ma forse ho solo visto quello che conosco, così come ognuno di noi trova quello che cerca.
Nik
P.S. Ah professò ! Quasi me ne dimenticavo, la mia preferita è la penultima. Adesso possiamo discutere di toni, HP5, D 76 e stampe split .
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Mi ero mantenuto sull'aspetto formale ma l''intervento di Nik mi invita a commentare le foto anche da un punto di vista dei contenuti.
Io penso che la fotografia dovrebbe, sopratutto oggi, non solo documentare ma anche stimolare la valorizzazione della nostra civiltà veramente in pericolo e al tempo stesso sottolineare il degrado in modo molto puntuale, circoscritto, dettagliato.
Come "l'effetto serra" potrebbe segnare il punto di non ritorno climatico per il nostro pianeta, così la morte lavorativa di una generazione potrebbe portare al definitivo tramonto della nostra civiltà; indubbiamente questi eventi non sono definitivi se guardati con occhio storico o geologico, ma lo potrebbero essere per il nostro orizzonte esistenziale.
Credo che il compito del fotografo debba essere prima di tutto quello di partecipare alle attività significative che sopravvivono quà e là e poi documentarle, valorizzare qualsiasi protagonista ed interprete di questa civiltà e metterlo a confronto con gli aspetti di degrado culturale che lo assediano.
E' assolutamente importante contrastare lucidamente la fotografia del consumo e del vivere facile, dell'ideologia "no Problem!", anche se necessariamente si cade nella malinconia e nella nostalgia che sono fra gli ingredienti più caldi della poesia.
Penso che queste foto, così regali tecnicamente, possano rappresentare degnamente l'uomo e il suo mondo modesto ma assolutamente elegante e ricco, che sà utilizzare il buon tessuto per confezionare abiti su misura e consentire a qualsiasi uomo di qualsiasi censo di presentarsi con pari decoro.
Tutto ciò in un'epoca di straccioni sintetici e debordanti è un riferimento!
.
Io penso che la fotografia dovrebbe, sopratutto oggi, non solo documentare ma anche stimolare la valorizzazione della nostra civiltà veramente in pericolo e al tempo stesso sottolineare il degrado in modo molto puntuale, circoscritto, dettagliato.
Come "l'effetto serra" potrebbe segnare il punto di non ritorno climatico per il nostro pianeta, così la morte lavorativa di una generazione potrebbe portare al definitivo tramonto della nostra civiltà; indubbiamente questi eventi non sono definitivi se guardati con occhio storico o geologico, ma lo potrebbero essere per il nostro orizzonte esistenziale.
Credo che il compito del fotografo debba essere prima di tutto quello di partecipare alle attività significative che sopravvivono quà e là e poi documentarle, valorizzare qualsiasi protagonista ed interprete di questa civiltà e metterlo a confronto con gli aspetti di degrado culturale che lo assediano.
E' assolutamente importante contrastare lucidamente la fotografia del consumo e del vivere facile, dell'ideologia "no Problem!", anche se necessariamente si cade nella malinconia e nella nostalgia che sono fra gli ingredienti più caldi della poesia.
Penso che queste foto, così regali tecnicamente, possano rappresentare degnamente l'uomo e il suo mondo modesto ma assolutamente elegante e ricco, che sà utilizzare il buon tessuto per confezionare abiti su misura e consentire a qualsiasi uomo di qualsiasi censo di presentarsi con pari decoro.
Tutto ciò in un'epoca di straccioni sintetici e debordanti è un riferimento!
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Mario Andreoli
- mauro ruscelli
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viewtopic.php?t=1252
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Mauro
Instagram: @mauroruscelli
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Nat,
dopo l'abito vogliamo pensare alle scarpe ?
Perchè adesso non provi a fotografare i calzolai ?
Quelli di una volta, per intenderci quelli che realizzavano a mano e su misura le scarpe.
Scegli tu i materiali : scarpe di cuoio o magari di cemento.
Ciao Bello !
Nik.
dopo l'abito vogliamo pensare alle scarpe ?
Perchè adesso non provi a fotografare i calzolai ?
Quelli di una volta, per intenderci quelli che realizzavano a mano e su misura le scarpe.
Scegli tu i materiali : scarpe di cuoio o magari di cemento.
Ciao Bello !
Nik.
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- Iscritto il: ven gen 05, 2007 12:06 am
una serie eccellente. complimenti.
Luigi