Poesia e prosa?

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

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max35mm
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mauro ruscelli ha scritto:Le foto si scansionano. Ti assicuro che dove lavoro, tanto materiale arriva ancora in 6x6, ma prima di mandare in stampa l'uffico grafico corregge tette e culi .. SEMPRE.

Qui andiamo in filosofia, la scansione e' analogica o digitale?
Ciao
scansione è digitale, ti restituisce un file :grin:

effettivamente sono andato io fuori tema.
Non volevo fare un distinguo tra ripresa analogica e ripresa digitale, volevo solo porre l'accento sulla sostanziale differenza (e possibilità) che ha dato l'elaborazione digitale rispetto a quella "analogica". Partire da un file o da una dia che poi verrà scansionata poco conta, quello che dici è la riprova che certe cose si fanno solo (e bene) con tecniche digitali.
Ripeto, questo senza voler entrare nel merito della questione sollevata da MauroScacco.

ciao
massimo
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massimostefani
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Condor ha scritto:IMHO, l'unica poesia che trovo è nell'immagine finale, nelle emozioni che questa mi produce, il resto è marginale per il mio approccio alla fotografia. Resto basito davanti a così 'forti affermazioni e demonizzazioni' sul digitale che ormai come qualità ha raggiunto livelli notevoli.
Concordo...è come dire che uno scrittore non è tale se usa il computer anzichè la Parker....Umberto Eco ne sà qualcosa...solo l'immagine finale,la stampa che tieni tra le mani o il testo che scorri voracemente ogni sera hanno valore...ed hanno valore soltanto se creano emozione,coinvolgimento,passione,curiosità,riflessione ed anche sofferenza...oltre alla gioia di esistere!
Tutto il resto è aria fritta...se volete svitabile,cron e di prima o seconda serie....
Vi saluto.

massimostefani
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
Supermario
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Mi rendo conto che le mie affermazioni sono molto radicali e in contrasto con quello che ho sempre affermato sulla priorità dell'opera finale sulle intenzioni del fotografo.
Tuttavia dobbiamo pensare che il digitale per ora è utilizzato dai fotografi cresciuti alla scuola classica, ovvero da chi non sa usare tutte le sue potenzialità. Quando verrà usato da un a nuova generazione di fotografi informatici che sapranno usare il mezzo con facilità quello che dico si attuerà.
Facciamo un esempio: mi trovo con un'immagine di architettura con un bidone dell'immondizia ben visibile su un lato.
La mia estetica precostituita mi dice di cancellarlo: perchè non devo farlo con fotoshop? La logica della tecnologia che utilizzo mi dice di farlo, è una questione di coerenza.
Se l'immagine è analogica i casi sono 2: o rifaccio la foto escludendo il bidone dalla ripresa magari utilizzando un decentramento, operazione che non cancella o modifica la realtà, oppure prendo atto che piacente o nolente il mondo è così e devo vederlo in altro modo!
Non è una questione morale, è una questione di posizione mentale!
La mia opinione è molto controversa e non voglio sollevare delle crociate pro e contro, ma provate a pensare che potente mezzo sia l'immagine digitale al servizio della nostra fantasia! Perchè fermarsi al banale quotidiano quando è possibile raffigurare o trasfigurare l'inverosimile!
perchè attendere che il fato componga l'immagine come combinazione casuale di abilità, di probabilità e di previsualizzazione quando si possiede una tecnologia che apre infinite possibilità alla nostra creatività!
Ecco perchè l'immagine della realtà diventa abbastanza banale quando con pochi interventi (sapendoli fare :( ) posso trasfigurarla fino a raggiungere la mia IDEA !
Non c'è più un "acetato argenteo" che attesti quell'attimo trascorso e quella suggestione, povera e banale ma vera, ma c'è solo la propria mente assolutamente libera di spaziare! perchè limitarsi al sasso quando posso immaginare un macigno, limitarsi al rivolo quando posso immaginare una cascata..... e così via!
Perchè aggirarsi per il Santerno quando con la fantasia posso spaziare sul Colorado!

Cristian, penso che ogn'uno di noi si esprima come può, non volevo certo essere offensivo. Molti non possono disporre di una camera oscura per motivi di spazio, io non posso accedere facilmente ad Internet non avendo ADSL e comunque non potrei stare al Computer per motivi di stanchezza, ecc. Ognuno di noi tiene famiglia!
Implicitamente ti ho risposto. Nonstante ciò dovrò prima o poi accedere alla tecnologia digitale in sede di stampa, perchè mi piace anche il colore.

Mauro, è la seconda volta che mi salvi, mi vado a cacciare nei guai con le mie sparate avventate e tu mi tiri fuori! 8-) grazie anche se non sei d'accordo! :)
Mario Andreoli
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cristian vidmar
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Mario, nessuna offesa ci mancherebbe altro. Anzi, ti stimo sinceramente per l'energia con cui difendi ciò in cui credi, per quanto in questo caso non condivida la tua opinione.

Ti chiedevo appunto quanta esperienza hai di digitale perché nel tuo primo intervento mi era sembrato di cogliere i sintomi di un rigetto che è più comune di quanto si possa credere. Diversi anni fa facevo il formatore professionale nell'informatica e vedevo come molti allievi (spesso di una ventina di anni più "grandi" di me) vivessero l'informatizzazione come un'invasione brutale nella loro vita di cui avrebbero fatto volentieri a meno (così come anche del corso stesso a cui erano costretti a partecipare per non perdere il loro lavoro). Oggi percepisco lo stesso malessere in molti fotografi (professionisti e non) che si trovano di fronte a questa rivoluzione di mezzi dopo tanti anni passati ad usare ciò che a loro sarebbe andato bene ancora per chissà quanto. Ecco allora che tendono a vedere più i possibili difetti che i pregi, in un umanissimo sforzo per proteggere ciò a cui tengono e che viene, di colpo, bollato da più parti come roba superata. Io credo che le tecnologie digitali moderne (computer, Internet e applicazioni in medicina, fotografia e quant'altro) vadano prima di tutto capite e imparate e poi usate per quello che possono portare di buono, senza cadere nella sindrome da giocattolo nuovo.

Che poi se ne possa fare un uso improprio compete alla sfera personale: io il bidone non lo cancello con Photoshop perché ciò non mi farebbe diventare un fotografo migliore. O la foto la rifaccio o la tengo così, a ricordarmi di guardare meglio la prossima volta.

Tutto ciò fatto salvo il sacrosanto, puro e semplice diritto di libertà di ognuno nel preferire l'uso della pellicola e delle macchine analogiche, su cui credo non si debba neanche discutere.
Cristian
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Io faccio parte di quella schiera di tecnici che 15 anni fa recalcitravano ad informatizzarsi!. Oggi posso fare un consuntivo: la produttività e l'efficienza è decuplicata, la precisione è aumentata a piacimento, la soddisfazione è aumentata raffrontando il prodotto conseguito, ma è anche aumentata la stanchezza alla sera :shock: , ......l'unico ad essere diminuito è lo stipendio! . :mad: ..ma credo non centri l'informatica.
:-(
Per quanto riguarda la fotografia mi pare di essere testimone di una rivoluzione simile a quella di 100 anni fa, allora la fotografia soppiantò progressivamente la pittura, oggi il pennello elettronico si prende la sua rivincita.
Penso, anzi temo a causa della mia età non più verde, che anche i criteri di giudizio verranno stravolti velocemente dall'immagine digitale.
Non credo che oggi si abbia una reale percezione di ciò.
Pensiamo che fra l'e opere di un Boccioni o un Fattori e un Klee o Bracque ci sono solo 50-60 anni di distacco, 2 generazioni! Ed ora i tempi si contraggono.
Non penso che mettere un certificato di autenticità, come fa Berengo Gardin sulle sue stampe, possa salvare la fotografia.
Il fatto è che tutto si evolve o involve coerentemente, cambia la tecnologia e si trascina al contempo una diversa percezione, predisposizione mentale, critica.
Come la pittura non poteva competere con la fotografia nell'espressione del realismo, ugualmente la fotografia non può competere con l'immagine digitale nella perfezione del messaggio!

Comunque sia, se mi vedete baciare la signora Ferrilli sappiate che è un fotomontaggio! :cry:
Mario Andreoli
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Nikita
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Spero di poter dire la mia non appena mi libero un pò.

Potremmo partire da uno scritto di "Delano" riportato da Raffaele qualche tempo fa su LP.

Intanto saluto Stefano.

Ciao Ste': ben ritrovato !

Nik.
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ulyssesitaca
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Si, Nikita.

Quello che ha detto Stefani prima (l'immagine e' tutto, il "come" e' nulla) mi trova completamente d'accordo.

Il MIO passo successivo, siccome comunque alla fine devo scegliere un MIO "come", al momento e' condensato nello scritto di Delano e per molti versi alla "ritualita'" invocata dal Ruscelli.

Come lo recuperiamo lo scritto di Delano ?
Raffaele
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mauroscacco
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Raffaele Bartoli ha scritto:Si, Nikita.

Quello che ha detto Stefani prima (l'immagine e' tutto, il "come" e' nulla) mi trova completamente d'accordo.

Il MIO passo successivo, siccome comunque alla fine devo scegliere un MIO "come", al momento e' condensato nello scritto di Delano e per molti versi alla "ritualita'" invocata dal Ruscelli.

Come lo recuperiamo lo scritto di Delano ?
Caro Raffaele, il "come" non può mai essere il nulla ...
Se qualcuno ci proponesse, a 20 anni, di fare un salto nella nostra esistenza che ci portasse a diventare "Henri Cartier Bresson" a 90 anni, accetteremmo?
Accetteremmo la fama e gli onori senza aver mai provato il "come" ?
Io non credo...
Noi fotografiamo anche per il piacere che ne traiamo, compiendo in fasi successive un "rito" centenario (come ha scritto Mauro) che ha, come risultato finale, la produzione dell'immagine
Il digitale, che io non demonizzo affatto, spezza la continuità di quel rito molto umano, vanificandone completamente il senso : la fotografia diventa una altra cosa, perde il fascino della "conquista" e della "scoperta" ...

Ciao Mauro
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ulyssesitaca
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mauroscacco ha scritto:
Raffaele Bartoli ha scritto:Si, Nikita.

Quello che ha detto Stefani prima (l'immagine e' tutto, il "come" e' nulla) mi trova completamente d'accordo.

Il MIO passo successivo, siccome comunque alla fine devo scegliere un MIO "come", al momento e' condensato nello scritto di Delano e per molti versi alla "ritualita'" invocata dal Ruscelli.

Come lo recuperiamo lo scritto di Delano ?
Caro Raffaele, il "come" non può mai essere il nulla ...
Se qualcuno ci proponesse, a 20 anni, di fare un salto nella nostra esistenza che ci portasse a diventare "Henri Cartier Bresson" a 90 anni, accetteremmo?
Accetteremmo la fama e gli onori senza aver mai provato il "come" ?
Io non credo...
Noi fotografiamo anche per il piacere che ne traiamo, compiendo in fasi successive un "rito" centenario (come ha scritto Mauro) che ha, come risultato finale, la produzione dell'immagine
Il digitale, che io non demonizzo affatto, spezza la continuità di quel rito molto umano, vanificandone completamente il senso : la fotografia diventa una altra cosa, perde il fascino della "conquista" e della "scoperta" ...

Ciao Mauro
Si, sono cose sensate su cui riflettere, e lo faro'.
La ritualita' da' molto anche a me, ma credo che se lo facessi per mestiere me ne dimenticherei in fretta.
Giusto, comunque, quello che dici: devo essermi espresso avventatamente: anche le scelte di tecnica, colore, pennello e pennellata dei pittori contribuivano al messaggio.
Ahi: siamo vicini a dire che "tutto e' codice" e andremmo in loop...
Raffaele
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cristian vidmar
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mauroscacco ha scritto: Il digitale, che io non demonizzo affatto, spezza la continuità di quel rito molto umano, vanificandone completamente il senso : la fotografia diventa una altra cosa, perde il fascino della "conquista" e della "scoperta" ...

Ciao Mauro
Mauro, mi pare invece che con considerazioni così categoriche il digitale lo demonizzi proprio.

Rispetto la tua opinione e come sempre non pretendo di imporre la mia ma vorrei che mi spiegassi, dato che sembri voler esprimere considerazioni di carattere generale e non riguardo il modo in cui tu vivi l'eperienza del digitale.

Perché il digitale vanificherebbe il senso del "rito centenario"? Non pensi che il rito possa essere qualcosa di assolutamente personale? Per me il rito è il vivere una situazione, riuscire a vederla in un modo personale distinguendo gli elementi che la possono raccontare efficacemente a chi non era presente, aspettare la luce giusta se ciò è possibile, scegliere una focale, un angolo di ripresa e l'attimo giusto e infine trasformare questa mia visione in un'immagine, foto-grafarla su un mezzo che la possa conservare. Che poi quel mezzo sia un film o un sensore, per me poco conta, il rito attiene alla mia persona ed alle altre eventualmente coinvolte, non agli strumenti che sono, per definizione, strumentali. Per me non è assolutamente vero che la fotografia diventa una altra cosa, perde il fascino della "conquista" e della "scoperta" come dici tu: per me la conquista è il racconto, non l'essere riuscito a comprarmi un asph-apo-summi-quantelentivuoi, per me la scoperta è rinnovata ogni volta che riesco ad essere soddisfatto di un'immagine che ho prodotto.

Che poi il digitale sia una fregatura dal punto di vista economico visto che le macchine e i computer che inevitabilmente ti servono durano al massimo tre/quattro anni poi sono roba da museo di valore zero è vero. Che sia una fregatura doppia per chi come me passa dalle 12 alle 16 ore al giorno al computer e si trova ad aggiungere altro tempo al computer per la fotografia è altrettanto vero. Però questo, per me, è collaterale e con il senso della fotografia come la vivo io proprio non c'entra.

Anche a te, come a Mario in precedenza, per mia insana curiosità non posso fare a meno di chiedere: quanta esperienza diretta hai di digitale?
Cristian
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Io, professionista fino al 94, ho ripreso col digitale a fotografare circa 3 anni fa, con sony e poi nikon d1x
E' stata una parentesi breve, ho rivenduto tutto e son tornato alla cara vecchia pellicola... :-)
Il digitale non riusciva ad "emozionarmi" ...
Mauro
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mauro ruscelli
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mauroscacco ha scritto:Io, professionista fino al 94,
Mauro
Comincio a essere curioso, e' la seconda volta che ci dici di essere stato professionista, una volta parlando del tuo passato dicevi anche di un negozio di fotografia. Chi e' Mauro Scacco, quali segreti nasconde la sua vita?
Nel 94 hai vinto la lotteria e ti sei ritirato a vita privata? o altro.

Se vuoi naturlamente, ma sono sinceramente curioso.

ciao
Mauro

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mauro ruscelli ha scritto:
mauroscacco ha scritto:Io, professionista fino al 94,
Mauro
Comincio a essere curioso, e' la seconda volta che ci dici di essere stato professionista, una volta parlando del tuo passato dicevi anche di un negozio di fotografia. Chi e' Mauro Scacco, quali segreti nasconde la sua vita?
Nel 94 hai vinto la lotteria e ti sei ritirato a vita privata? o altro.

Se vuoi naturlamente, ma sono sinceramente curioso.

ciao
No, mi sono dedicato ad altro, semplicemente :smile:
Ma il vecchio amore non vuol morire...
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Noi fotografiamo anche per il piacere che ne traiamo, compiendo in fasi successive un "rito" centenario (come ha scritto Mauro)

qui mi sento di dover chiarire, a titolo del tutto personale e senza pretese di condivisione, che io fotografo in verita' perche il farlo mi fa sentire di partecipare al respiro del pianeta, ai suoi sospiri e ai suoi spasimi.
Poi, traggo piacere dall'uso degli strumenti, ma poi, non anche perche': non e' una motivazione per e' un piacere da, come guardare con forza negli occhi una signora mentre la si "ama".
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Ogni rito vero serve x un istante a mettere in comunicazione con qualche cosa di superiore, il respiro del pianeta del Bartoli, altrimenti siamo solo delle vecchine che snocciolano rosari ma odiano i vicini di casa gli zingari i negri ecc.
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