_De ha scritto:La sensazione è di mosso non voluto bensì errato per impostazioni non scelte bene di tempi e diaframmi e come tale lo trovo poco significativo, tranne in una. L'ambiente è interessante, assai. Tornaci se puoi, in un secondo giro potrebbe venirne fuori un racconto stimolante, di un genere sotto-genere bistrattato ma curioso.
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
_De ha scritto:La sensazione è di mosso non voluto bensì errato per impostazioni non scelte bene di tempi e diaframmi e come tale lo trovo poco significativo, tranne in una. L'ambiente è interessante, assai. Tornaci se puoi, in un secondo giro potrebbe venirne fuori un racconto stimolante, di un genere sotto-genere bistrattato ma curioso.
Giuseppe,in un certo senso la penso come Deb,ma ti dico le mie sensazioni alla vista del tuo lavoro.
Piu' che una festa country-western improvvisata nell'aia,mi sembra l'esibizione di fine anno di una scuola di ballo per far esibire gli studenti...
troppo tirati i volti degli uomini piu' concentrati a non sbagliare i passi piuttosto che lasciarsi trasportare dalla musica e dalla voglia di battere il tacco...diverso discorso per le donne piu' a loro agio e sorridenti,la ragazza in minishort da sola fa' la storia!
i mossi...non mi finiscono,anzi mi perplimono,non mi sembrano funzionali al messaggio,io avrei provato un simil panning,abbiamo le digitali...per la miseria sfruttiamole per queste cose,sono impagabili!
Personalmente se i ragazzi fanno altre feste ci tornerei,i soggetti e l'ambiente meritano davvero...
ps: potrebbe essere un manifesto contro l'anoressia il tuo lavoro, tanto la gente e' in salute....
_De ha scritto:La sensazione è di mosso non voluto bensì errato per impostazioni non scelte bene di tempi e diaframmi e come tale lo trovo poco significativo, tranne in una. L'ambiente è interessante, assai. Tornaci se puoi, in un secondo giro potrebbe venirne fuori un racconto stimolante, di un genere sotto-genere bistrattato ma curioso.
Giuseppe,in un certo senso la penso come Deb,ma ti dico le mie sensazioni alla vista del tuo lavoro.
Piu' che una festa country-western improvvisata nell'aia,mi sembra l'esibizione di fine anno di una scuola di ballo per far esibire gli studenti...
troppo tirati i volti degli uomini piu' concentrati a non sbagliare i passi piuttosto che lasciarsi trasportare dalla musica e dalla voglia di battere il tacco...diverso discorso per le donne piu' a loro agio e sorridenti,la ragazza in minishort da sola fa' la storia!
i mossi...non mi finiscono,anzi mi perplimono,non mi sembrano funzionali al messaggio,io avrei provato un simil panning,abbiamo le digitali...per la miseria sfruttiamole per queste cose,sono impagabili!
Personalmente se i ragazzi fanno altre feste ci tornerei,i soggetti e l'ambiente meritano davvero...
ps: potrebbe essere un manifesto contro l'anoressia il tuo lavoro, tanto la gente e' in salute....
Vittorio, ho riposto nella memoria a lungo termine (dalla durata relativa all'età, ovvio) i suggerimenti, grazie anche del tuo contributo.
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."