Simon B. ha scritto:Continuo a non capire. che c'entra la magnum? e cosa vuol dire che tutti i reportage hanno le didascalie riferito a ciò che ho scritto io?
Scusa Simon, a volte troppa sintesi.
Mi sembrava che dicessi che tutta questa cosa si regge solo grazie alle didascalie, ma forse ho capito male o non mi sono soffermato abbastanza.
La Magnum non c'entra niente, salvo il fatto che tutte le fotografie hanno le didascalie. E non solo le loro.
A parte questo, dato che sto cercando di imparare a raccontare storie per immagini e sono solo un novellino (la foto buona singola la tiro fuori ogni tanto, se non altro perché scarto le altre) se vuoi spiegarmi meglio "debolucce" te ne sarò grato, come ne sono stato grato a Sergio.
Si la troppa sintesi è un male di cui soffri spesso, specie se poi richiedi meno sintesi altrui nei tuoi confronti. con simpatia eh..
Allora io intendevo dire che le foto da sole non sono abbastanza forti da poter raccontare una storia ed affascinare, ho avuto, guardandole, le stesse sensazioni descritte da Sergio, le trovo lontane, timide, manca la vita. Le trovo ottime foto di contorno alle quali manca da aggiungere, e non è detto che tu non possa ancora farlo, qualcosa di più intimo, di più ravvicinato... che so qualche venditore in un mercato, una signora che chiama il taxi, insomma scene di vita vissuta, persone, vicine, molto più vicine, volti, ritratti. E non è vero che tutti i reportage hanno le didascalie, la maggior parte dei reportage hanno un discorso introduttivo e poi foto, foto potenti che ti fanno vivere la storia da vicino e foto altrettanto belle di contorno. Potrei linkarti vari esempi ma non credo ce ne sia bisogno e non ne ho il tempo ora.
Ma nonostante tutto nell'insieme lo trovo un buon lavoro, messo insieme con cura e raffinatezza, il buon gusto di certo non ti manca e sai anche scrivere, ti ci vuole solo una spinta ad avvicinarti di più, un po' di faccia tosta, questa è la parte difficile del reportage, devi metterci la faccia se vuoi ottenere qualcosa di buono.
Queste sono le mie impressioni, impressioni di un appassionato che sicuramente non vuole insegnare niente a nessuno ma solo dire la sua opinione, come facciamo tutti qui.
Ti invito solamente a spendere un po' più di energie nel valutare e commentare il lavoro altrui, perché come ci tieni tu ci teniamo tutti ad avere un parere sul nostro lavoro, ed è proprio per questo che scegliamo di condividerlo. O sbaglio?
Simon B. ha scritto:Ti invito solamente a spendere un po' più di energie nel valutare e commentare il lavoro altrui, perché come ci tieni tu ci teniamo tutti ad avere un parere sul nostro lavoro, ed è proprio per questo che scegliamo di condividerlo. O sbaglio?
ci ho riflettuto un po' su e fermo restando che penserò bene a ciò che suggerite, sono un po' perplesso, perché lo scopo non era rappresentare le persone e le loro azioni, ma un'idea di sviluppo ed articolazione urbana. Ho fatto troppa "street photography" per troppi anni per non sapere cosa intendi Sergio con "i piccoli eventi", e tu Simon con "avvicinati di più". Penso che, seppure i piccoli eventi possano essere interessanti, le persone riprese direttamente siano al di fuori di questo progetto.
La signora che prende il taxi, l'uomo che guarda oltre una recinzione, la ragazza che si specchia in una vetrina, il ragazzo che sfoglia un libro li vediamo ritratti sempre ed ovunque.
Questa fotografia, fatta a primavera di qualche anno fa in un parco a Bruxelles (e composta esattamente così con un 35mm perché non volevo tagliare le panchine) secondo me non c'entra assolutamente nulla con quello che volevo trasmettere con la serie sulla "bruxellisation":
Ne ho anche altre. Ma non sono quello che volevo rappresentare.
In compenso ve ne sono altre che farò se e quando ne avrò l'opportunità: certi boulevard, gallerie, una certa collina che ho in mente, piccole palazzine art déco e art nouveau con degli sfondi che stridono. Ma no, la mamma che trascina i figli per fargli attraversare la strada, i fumatori fuori dal bar, no, quelli no. E nemmeno i clochard, e ce ne sono tanti, hanno il diritto di essere lasciati in pace.
Sono quaranta anni che fotografo città e so quanto sia difficile trovare un punto unificante, il punto focale dell'interesse. Mica sono le Beirut di Gabriele Basilico, le Gaza di Paolo Pellegrin, le Aleppo di Franco Pagetti, le Kiev di Jerome Sessini. Non ci sono punture emotive o pugni nello stomaco: i poveracci, come ho detto, non li fotografo. E' una città come tante altre, attraente come tante altre, grigia come tante altre, rovinata come tante altre.
Meno architettura, ora, e più abitanti. Queste fotografia in realtà sono fuori dalla storia precedentemente narrata sullo sviluppo urbano della città. Vi presento un po' di "cittadini". Scene che vedo nel mio quotidiano muovermi.
La prima è molto bella,rigorosa,pulita. A seguire,la terza. Della seconda direi che (comunque) quel palo disturba,peccato. La quarta non mi prende.
Solo il mio parere.
la scena frontale con passante casuale di profilo stile arte egizia dovrebbe entrare di diritto nella categoria mollette/tastiere del pianoforte e affini*
La seconda ha un guizzo compositivo decisamente diverso che apprezzo molto, la terza mh.
In tutte peccato per la giornata veramente bigia, ma so bene che da quelle parti una giornata di sole è una grazia.
(* si scherza, ma io proprio non riesco più a vederle le foto così. Diversa la variazione di carnevale di Simon B., dove la scena inconsueta, la composizione e il gioco della luce aiutano. Ciò non toglie che se ne possano fare a centinaia.)
- la prima sarà anche ben composta, ma concordo sulla possibile banalità. Rappresenta un panettiere a Bruxelles la domenica mattina presto. Non la butto per tre motivi: l'insegna, la ragazza che cammina e le sue sfocature, e le sedie vuote sulla destra. Poi se la accostiamo ai gattini e alle mollette ed alle tastiere di pianoforte ci può anche stare.
- la seconda invece mostra proprio tre elementi che voglio avere: lo specchietto troncato, la donna che attraversa davanti all'autobus e proprio l'uomo a metà. Io penso che i pali abbiano una loro dignità visiva (vedi Simone T.)
- la terza ha tre piani, direi che funziona questa stratificazione, anche se è un po' "sporca"
- la quarta è una scena solamente inconsueta: un grande cane nero esausto sul pavimento dell'autobus la mattina. Tutto qua.
Detto questo, trovare le scene a cui fa riferimento Sergio è veramente difficile. La difficoltà di produrre scatti che hanno senso girando per un ambiente urbano è veramente difficile. Già trovare azioni che siano di un qualche interesse. Poi c'è la luce, l'angolo di campo, la prospettiva, gli elementi impallati.
quella nel pullman\tram c'era quasi
le altre io le scarterei
non è facile tirare fuori qualcosa di buono dalla strada lo so, ma una buona composizione e la gente che passa non basta. Secondo me, anche se parte di un racconto, ogni foto deve avere un guizzo, qualcosa di unico che la renda interessante, tante foto discrete messe insieme non fanno un buon portfolio
Ci tengo a sottolineare che io non mi faccio problemi a dire quello che penso, qui ci confrontiamo e un confronto fasullo non giova a nessuno, dire che non è male qualcosa che non ci piace solo per essere "gentili" con il prossimo lo trovo più scorretto di dire "che merda". Sono per le cose in faccia, spero non dia fastidio a nessuno e spero di ricevere lo stesso trattamento da voi
Simon B. ha scritto:quella nel pullman\tram c'era quasi
le altre io le scarterei
non è facile tirare fuori qualcosa di buono dalla strada lo so, ma una buona composizione e la gente che passa non basta. Secondo me, anche se parte di un racconto, ogni foto deve avere un guizzo, qualcosa di unico che la renda interessante, tante foto discrete messe insieme non fanno un buon portfolio
Ci tengo a sottolineare che io non mi faccio problemi a dire quello che penso, qui ci confrontiamo e un confronto fasullo non giova a nessuno, dire che non è male qualcosa che non ci piace solo per essere "gentili" con il prossimo lo trovo più scorretto di dire "che merda". Sono per le cose in faccia, spero non dia fastidio a nessuno e spero di ricevere lo stesso trattamento da voi
Assolutamente d'accordo con te! Esternare sempre il proprio pensiero non è un'offesa ma è un diritto ed un dovere.
Io, poi, non faccio sconti...e chiunque dovesse offendersi può anche scappare in altri forum.
Simon B. ha scritto:quella nel pullman\tram c'era quasi
le altre io le scarterei
non è facile tirare fuori qualcosa di buono dalla strada lo so, ma una buona composizione e la gente che passa non basta. Secondo me, anche se parte di un racconto, ogni foto deve avere un guizzo, qualcosa di unico che la renda interessante, tante foto discrete messe insieme non fanno un buon portfolio
Ci tengo a sottolineare che io non mi faccio problemi a dire quello che penso, qui ci confrontiamo e un confronto fasullo non giova a nessuno, dire che non è male qualcosa che non ci piace solo per essere "gentili" con il prossimo lo trovo più scorretto di dire "che merda". Sono per le cose in faccia, spero non dia fastidio a nessuno e spero di ricevere lo stesso trattamento da voi
Caro Simone,
Il motivo per cui non le ho scartate, a differenza di altre, che invece ho scartato, l'ho indicato. Non tutte sono allo stesso livello. Seconda e terza. Le altre sono un po' per sostenere, magari sommessamente, il racconto.
La strada è un posto molto difficile, ormai raramente trovo la motivazione a premere il pulsante di scatto.
Magari riesci a scrivermi perché, secondo te, quella del tram c'è "quasi".
L'affermazione "tante foto discrete non fanno un portfolio" mi sembra, scusa, piuttosto vaga e soggettiva. Avrei capito "tante foto discrete non fanno un portfolio che mi attrae".
La tua "postilla" mi sa un po' di excusatio non petita, a me non serve.
Ti sembrerà strano, ma dei frequentatori assidui di questo forum so esattamente cosa aspettarmi, sia per quanto riguarda la proposta di immagini, sia per per quanto riguarda i commenti alle mie fotografie. Quindi non mi sorprende nessun commento.
Ma questa resta comunque la "mia fotografia" e la "mia sperimentazione". Questo è quello che in questo momento mi colpisce e che decido di presentare. Può interessare, come no, i pensieri sono liberi.
Grazie e ti prego comunque di continuare a dire quello che pensi. Franchezza per franchezza.
Ciao,
Luca
No no
Innanzitutto la mia postilla non era direttamente diretta a te ma una cosa che ci tenevo a dire a tutti, ho usato il tuo post, magari dovevo aprirne uno nuovo. Riguarda te, riguarda me, riguarda gli altri ma non era diretto a te nello specifico ne a questo specifico tuo progetto
Poi
L'affermazione "tante foto discrete non fanno un portfolio" mi sembra, scusa, piuttosto vaga e soggettiva. Avrei capito "tante foto discrete non fanno un portfolio che mi attrae".
Prima di "portfolio" ho scritto "buon". Do per scontato che per me un "buon Portfolio" è un portfolio che mi attrae altrimenti non avrei messo "il buon".
Ma questa resta comunque la "mia fotografia" e la "mia sperimentazione". Questo è quello che in questo momento mi colpisce e che decido di presentare. Può interessare, come no, i pensieri sono liberi
questa invece mi lascia perplesso, che questo sia quello che decidi di presentare ok, ci siamo. Ma se non fossi stato interessato non avrei scritto una parola in questo post, ed invece lo sto seguendo, perché vedo qualcosa che si può sviluppare bene e cerco di dire la mia opinione. Queste street per me non possono sorreggere nulla, soprattutto il cane sdraiato nel tram, quando qualche commento addietro ne hai dette di ogni sui clichè della street se non sbaglio.
Quella del tram ha buoni elementi, buona composizione e buona distanza ma alla fine si impasta un po' tutto e non succede nulla, non c'è il guizzo. non tutto si può spiegare e forse io non ne sono in grado, ma il guizzo credo di riconoscerlo quando c'è.