Si fotografa quel che si è

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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reporter
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_De ha scritto:
Luca A Remotti ha scritto: Non credo sia una questione di difese. Per quanto possa apparire casuale, dopo un po' di tempo e dopo aver visto un po' di immagini siamo riconoscibili. Anche nella casualità (quella che cita Maurizio). E siccome non mettete solo immagini, ma anche commentate, ciò getta luce su preferenze ed opinioni. Non ci dimentichiamo che i nostri commenti contengono anche i nostri riflessi emotivi, perché fotografia è (anche) emozione.

A suo tempo tu De sei stata citata da Chris Weeks, l'hai conosciuto direttamente? Allora non fotografavi (solo) paesaggi.
Si è riconoscibili quando si fanno bene le cose. E con bene non intendo belle fotografie ma fotografie che seguono un'idea. In quel senso sì, siamo riconoscibili perché portiamo il nostro immaginario su fotografia. Per questo parlo di difese abbassate, solo così riusciamo a tirare fuori un flusso interiore, tralasciando l'idea di singola fotografia ben riuscita per sperimentare la ricerca interiore.

Con Chris sono stata in contatto per lungo tempo, aveva visto in me qualcosa che io non vedevo in me, era lungimirante più di quello che lo sono io. Ma ero troppo pirla per metterci le giuste energie e superare i miei limiti. Ai tempi facevo solo street.
E' una persona interessante, immerso in un mondo di lustrini ma con una passione vera e sincera.
Non è che io sia particolarmente d'accordo con te: io non mi spremo di certo per presentare foto fatte bene...io desidero solo mostrare quanto realizzo, nel male o nel male! :) tutto qua...ed è per questo che io sono riconoscibile :D

De! non ti sottovalutare, poichè vorrei io essere pirla quanto pirla dici d'essere stata tu...ma è la prima volta che leggo di una donna che si da del pirla... :D Dee...sei troppo troppa.

ciao
Veni Vidi Velvia
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cliqueur
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reporter ha scritto: :D :D :D Rulli di pellicola? Le immagini di Brussels non vengono dalla pellicola
Caro Bruno,
I negativi di Kodak Portra e di Kodak TMax certo non te li posso mandare. Né posso pensare di arrangiare complicate riproduzioni di negativi solo per dimostrarti che sono effettivamente tali.
Io so che le mie vetrine di Bruxelles, i piatti doccia, le persone alle fermate sono da pellicola. Per non parlare di quelle in bianco e nero. Tu non ci credi.
Io so che tu non distingui un'immagine analogica da una digitale. (A parte il fatto che qui sono TUTTE digitali. O da sensore di fotocamera o da sensore di scanner).
Sorry.
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reporter
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Luca A Remotti ha scritto:
reporter ha scritto: :D :D :D Rulli di pellicola? Le immagini di Brussels non vengono dalla pellicola
Caro Bruno,
I negativi di Kodak Portra e di Kodak TMax certo non te li posso mandare. Né posso pensare di arrangiare complicate riproduzioni di negativi solo per dimostrarti che sono effettivamente tali.
Io so che le mie vetrine di Bruxelles, i piatti doccia, le persone alle fermate sono da pellicola. Per non parlare di quelle in bianco e nero. Tu non ci credi.
Io so che tu non distingui un'immagine analogica da una digitale. (A parte il fatto che qui sono TUTTE digitali. O da sensore di fotocamera o da sensore di scanner).
Sorry.
Bene! sono contento per te... :) scusa tu

ciao
Veni Vidi Velvia
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Stefano Tambalo
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maucas ha scritto:Ho visto che in genere vengono più apprezzate le foto ed i fotografi che seguono sempre lo stesso stile e/o progetto. Per quanto mi riguarda,non potendo per limiti di tempo concepire e seguire un progetto , mi limito a scattare quando una particolare situazione mi intriga,mi colpisce. A cazzo di cane,insomma :D
Tutte immagini,quindi,non legate tra loro. Forse è un limite? Non so.
Come ti dissi già a suo tempo, questa è una scusa bella e buona :lol:
Il "progetto" si porta avanti in parallelo, si ferma, si riprende, si finisce o si tiene aperto. Io son sicuro che se riprendi il tuo archivio e riguardi indietro, un legame lo trovi. Insisto con la consapevolezza di essere noioso. Non perché sia indispensabile avere un progetto, ma perché credo che sia fondamentale per alimentare la motivazione. In assenza di una direzione invece, la motivazione a fare altre fotografie si regge sulle prove, sui test, sui nuovi (o vecchi) obiettivi/corpi/pellicole/plugin. Lo stimolo a fotografare lo dovremmo avere nonostante le prove, test, obiettivi/corpi/pellicole/plugin. Se vedi qualcosa che attira la tua attenzione pensa in quale casella potresti mettere quella foto: se esiste la casella, scatta; se non esiste e potrebbe valere la pena farne una nuova: scatta; se non esiste e non vale la pena fare una nuova casella: prova. A fine anno secondo me ti ritrovi in mano un progetto/stile/serie fatto nel tempo libero tra un giro in moto e l'altro.
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maucas
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Stefano Tambalo ha scritto:
maucas ha scritto:Ho visto che in genere vengono più apprezzate le foto ed i fotografi che seguono sempre lo stesso stile e/o progetto. Per quanto mi riguarda,non potendo per limiti di tempo concepire e seguire un progetto , mi limito a scattare quando una particolare situazione mi intriga,mi colpisce. A cazzo di cane,insomma :D
Tutte immagini,quindi,non legate tra loro. Forse è un limite? Non so.
Come ti dissi già a suo tempo, questa è una scusa bella e buona :lol:
Il "progetto" si porta avanti in parallelo, si ferma, si riprende, si finisce o si tiene aperto. Io son sicuro che se riprendi il tuo archivio e riguardi indietro, un legame lo trovi. Insisto con la consapevolezza di essere noioso. Non perché sia indispensabile avere un progetto, ma perché credo che sia fondamentale per alimentare la motivazione. In assenza di una direzione invece, la motivazione a fare altre fotografie si regge sulle prove, sui test, sui nuovi (o vecchi) obiettivi/corpi/pellicole/plugin. Lo stimolo a fotografare lo dovremmo avere nonostante le prove, test, obiettivi/corpi/pellicole/plugin. Se vedi qualcosa che attira la tua attenzione pensa in quale casella potresti mettere quella foto: se esiste la casella, scatta; se non esiste e potrebbe valere la pena farne una nuova: scatta; se non esiste e non vale la pena fare una nuova casella: prova. A fine anno secondo me ti ritrovi in mano un progetto/stile/serie fatto nel tempo libero tra un giro in moto e l'altro.
Si,hai ragione. Forse lo si fa comunque inconsciamente e solo quando ti ritrovi un po' di materiale che ti piace,ti accorgi che puo' essere raggruppato in un unico corpus,un' unica "cartella"
=D>
Maurizio Cassese.
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