Tokyo 2015 (1)

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reporter
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Quanto a Gilden e Cohen capisco che la tecnica sia simile ma, come detto sopra, io non ho la M6. E davvero mi piacerebbe tanto che la differenza fra Gilden e me fosse solo questa...
Menomale che tu ne riconosca la differenza!

Continua divertirti con la tua scatoletta portachips poiché con Leica M6 saresti soggetto ad incubi... :lol:

Lucalex spesso si confonde...

ciao
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bananocrate
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reporter ha scritto:
Quanto a Gilden e Cohen capisco che la tecnica sia simile ma, come detto sopra, io non ho la M6. E davvero mi piacerebbe tanto che la differenza fra Gilden e me fosse solo questa...
Menomale che tu ne riconosca la differenza!

Continua divertirti con la tua scatoletta portachips poiché con Leica M6 saresti soggetto ad incubi... :lol:

Lucalex spesso si confonde...

ciao
Hum. A dire il vero in passato ho usato la pellicola (con macchine ben più plebee di quelle tedesche da te idolatrate), ma ho abbandonato non tanto per gli incubi quanto per i costi e la praticità.
Dalle parti mie si trovano solamente hp5 (spesso scadutissime), che non adoro nella resa, mentre di Tri-x (che iniziano ad essere proibitive nel costo), con cui mi trovo bene, non c'è traccia.
Senza parlare della stampa, che se non te la fai in casa è inutile dato che da queste parti si scansiona e si stampa (operazione che, converrai, uccide la pellicola).

Però ti assicuro, utilizzare una pro-1 con mirino ottico a mezzo metro di distanza e cercare di compensare il difetto di parallasse ad occhio è già di per se un incubo.
cliqueur
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bananocrate ha scritto:Luca, la tecnica può suonare interessante, ma in realtà è tutto un calcolo per poi poter scattare agilmente senza pensarci troppo. Il problema è solo che è randomica. La quantità di luce varia tanto dall'angolazione del flash, dalla sua distanza con la superfice riflettente e dalla superfice stessa. Il bello è anche questo, volendo.

Quanto a Gilden e Cohen capisco che la tecnica sia simile ma, come detto sopra, io non ho la M6. E davvero mi piacerebbe tanto che la differenza fra Gilden e me fosse solo questa... per inciso, mi piace abbastanza il Gilden sulla V strada, sebbene troppo aggressivo, non mi piace quello in Giappone che è troppo artefatto e posato, ma è assolutamente inarrivabile e definitivo per le spiagge di Coney Island.
Mi riferivo a fotografie specifiche dei due. Gilden sulla Quinta Avenue e Mark Cohen a Wilkes-Barre e Philadelphia. Gilden è molto aggressivo, non tutto mi piace anche se bisogna dire che alcune sue foto a NYC sono notevoli. Non parlavo ovviamente del lavoro sulla Yakuza, che è ben altro. Mi piace invece molto il lavoro fatto a Coney Island.
Mark Cohen ha usato il flash disgiunto dalla macchina prima di Gilden ed ha questa incredibile capacità di inquadrare con precisione anche senza guardare nel mirino.

La macchina non serve per fare buone fotografie. L'unica cosa che conta è quello che ci sta dietro.

Come conferma ciò che dice Efrem Raimondi, entra poi sempre in gioco il fattore .C., cosa che va sempre tenuta presente e riconosciuta, anche se magari non specificamente ammessa.

Nelle tue fotografie mi attrae molto l'uso del flash dal basso, notevole. Diverso dall'orientamento che danno Gilden e Cohen. Caratterizza le fisionomie e poi il fatto che siano fatte di notte cambia completamente l'elemento visuale. Non siamo qui per fare confronti, al massimo per trovare qualche somiglianza. :-)

Sarà interessante la prospettiva complessiva di tutto il lavoro.
bananocrate
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Ripeto: Gilden a Coney Island è stratosferico. E' molto interessante anche l'ultima serie di ritratti, posati e a colori, ms Coney Island è una pietra miliare.

Quanto all'effetto in notturna, c'è da dire che ne ho fatte anche di giorno con e senza flash... ma adoro il nero compatto di sfondo, e tendo a selezionare le notturne. ;) L'editing del lavoro complessivo, che rimando ad un paio di mesi (dopo un'altra incursione prevista ad agosto), non è ancora chiarissimo. Ho diversi progetti che vanno in parallelo, e dal punto di vista del contenuto e della tecnica, ma con tutta probabilità giocherò sempre sul femminile giapponico, cercando di armonizzare in sequenza scatti flashati e non. Quando si va in stampa, e già ho fatto qualche prova con carta cotone, è piacevole come alternanza.

Quanto al fattore c., chiunque faccia strada lo conosce e lo da come implicito, anche quando non ammesso. Avrai visto che in nei miei scatti prediligo gesti ed espressioni particolari: spesso il fattore c. sta anche semplicmente nel trovarti abbastanza vicino dal poterli fotografare, altre volte sta nel metterli su carta in maniera efficace, ma è una tipologia di fotografia da strada dove viene più punita l'incompetenza e la disattenzione piuttosto che la fortuna.

In altri casi invece il fattore c. è indispensabile, e posto qui per non spammare troppo nel forum principale:

Immagine名古屋 (Nagoya) by Massimo Napoli - バナノ, on Flickr

Questa per esempio è un colpo di mazzo esageratissimo. Io in effetti cercavo una interazione efficace fra cartellone (con due braccia) ed i due soggetti femminili. Che abbia preso una interazione così ad incastro con la ragazza che cammina è ascrivibile a tempismo + una buona dose di fattore c.... ma aver preso il soggetto in prima che praticamente si fonde con il cartellone, giusto perchè indossava una maglietta nera, è decisamente al di fuori del mio controllo compositivo e tempistico: lo volevo, beninteso, ma che sia riuscito non dipende da me. Il c. ce vo'. Anzi, paradossalmente la fusione fra il soggetto in prima e le braccia è così convincente che neanche si capisce bene che sia un gioco percettivo, togliendo di efficacia allo scatto. Che poi lo scatto di per sia è fesso, perchè "pensato" male, è un altro discorso.
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reporter
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"Be a driver" d'acchito si lascia molto ben apprezzare ma dopo attenta analisi trovo molto strana la postura del braccio sx della ragazza...cosa è successo alla parte superiore? Il braccio pare fuoriuscire direttamente dal petto ragazza.

Non vorrei sbagliarmi - come spesso mi accade - ma per me questa immagine è un collage... :) Spero vivamente d'essere incorso in grossolano abbaglio.
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bananocrate
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reporter ha scritto:"Be a driver" d'acchito si lascia molto ben apprezzare ma dopo attenta analisi trovo molto strana la postura del braccio sx della ragazza...cosa è successo alla parte superiore? Il braccio pare fuoriuscire direttamente dal petto ragazza.

Non vorrei sbagliarmi - come spesso mi accade - ma per me questa immagine è un collage... :) Spero vivamente d'essere incorso in grossolano abbaglio.
Non sono le braccia della ragazza: le braccia della ragazza sono fuori dal fotogramma. Sono le braccia ritratte nel cartellone. L'ho spiegato sopra, ma mi rendo conto che scrivo troppo: è un gioco di doppia sovrapposizione, reso particolarmente efficace dalla stessa tonalità della maglietta della ragazza in primo piano e quella dell'uomo del cartellone.

Se non sbaglio il cartellone ritraeva questa immagine: Immagine

Comunque è la riprova che
paradossalmente la fusione fra il soggetto in prima e le braccia è così convincente che neanche si capisce bene che sia un gioco percettivo
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reporter
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Splendido! Allora lo scatto è decisamente da apprezzare.

Non avevo letto il contenuto: andavo di fretta...vado sempre di fretta. :-(

Comunque ho un buon occhio vigile... :grin:
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