Chi mi conosce per avermi incrociato anche in altre stanze di discussione online, sa che solitamente rispondo ad attacchi gratuiti e/o maleducati/offensivi, con ironia, educazione ed understatement; cosa questa, che fa solitamente imbestialire coloro i quali hanno un patrimonio linguistico non dissimile da quello, primario, dei trogloditi, ricompensandomi con gli interessi per le offese eventualmente subite.
Diverso è il caso del nostro (ormai, credo solo nostro, qui su Photobit) Bruno.
Il suo pervicace, insistente, tignoso offendere chiunque non sia sé stesso o non siano le sue Zeiss/Leica/Nikon/Velvia, è riuscito, devo ammetterlo, a farmi infine andar fuori dai gangheri. Per questo, e me ne scuso con gli altri frequentatori di questo Forum, ho alzato i toni del mio eloquio, perché certe volte è purtroppo necessario "metter da parte le rime caudate e scendere nell'agone, menando ceffàte e sorgozzoni".
Il mondo della "rete" è divenuto purtroppo schiavo della c.d. "netiquette", che è la longa manus del nefasto politically correct, che in un crescendo di ipocrisia, impedisce di dire e soprattutto scrivere qualunque cosa che anche in astratto, potrebbe (e sottolineo, potrebbe) offendere qualcuno.
Come quella commissione composta da illustri accademici che in USA e Gran Bretagna, sta rimuovendo dagli scaffali le opere di Joseph Conrad (che era pure polacco), colpevole di aver scritto "The Nigger of the Narcissus" e di Mark Twain, pure lui colpevole ne "Le Avventure di Tom Sawyer e di Huckleberry Finn" di aver usato le parole "Negro" e "Indian", invece di "African-American" e "Native American", in un'epoca in cui l'intento non era per nulla offensivo.
Un'altra speciale commissione, sta preparando la riedizione di opere classiche, dalle quali verrebbero tolte o modificate definizioni e/o parole ed espressioni che possano offendere o spaventare chicchessia, in una sorta di delirio sforbiciatorio, che ha eguali solo nel "Ministry of Truth" in "Nineteen-Eightyfour" di G. Orwell.
Tutto questo mio sproloquio per difendere la contumelia, quando essa sia il prodotto di ineducata provocazione: à la guerre, comme à la guerre, mes amis!
E.L.
P.S.: i riferimenti oltraggiosi a mamma, sorella, consorte ed affini, possono essere risolti con eleganza, scambiandosi i biglietti da visita, annunciando la visita dei rispettivi "secondi" ed ottenendo soddisfazione, magari anche al "primo sangue".
Soltarico ;/)
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Anche una volta, fraintendi. Reagisco all'arroganza.