Digitale

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

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Marco Barretta
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Iscritto il: lun dic 11, 2006 2:36 pm
In effetti trito e ritrito è più il confronto qualitativo, che qui non è stato però preso in considerazione e gli interventi mi sembrano tutti interessanti, anche soltanto per riflettere su aspetti non propriamente fotografici.
Quello che ho saputo da Raffaele su Ernst Haas, ad esempio, mi sfuggiva totalmente ed è qualcosa che non avrei mai immaginato.
Ora invece lo so e ci posso persino riflettere su di tanto in tanto.
E poi, essendo uno che ama pavoneggiarsi con gli amici e con l'altro sesso, sicuramente ne farò sfoggio alla prima occasione.
Quindi ciao e grazie!
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mauro ruscelli
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Iscritto il: dom dic 10, 2006 4:05 pm
Località: Ferrara
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Credo di aver detto una ovvieta' dicendo che il digitale non regala niente, ma il risultato bisogna sudarselo. E' nota puramente personale che amo di piu' sviluppare, ma dato che la mia giornata e' in buona parte davanti ad un pc, ogni tanto devo disintossicarmi ed anche questa e' effettivamente un'ovvieta'.

Sui dati persi credo sia vero, in fin dei conti mi sono perso un forum, sono abbastanza sicuro che tante foto di comunioni o cresime scompariranno, se guardiamo nei moderni album per famiglie.

Per approfondire posso dire che un mio amico si inventato impaginatore per fotografi, che gia' devono reinventarsi nel digitale ma, almeno a bologna ora non basta piu', non si stampano piu' le foto per i matrimoni, ma si stampano le pagine intere dell'album, con relativa impaginazione bordini ed effetti piu' o meno accentuati (per parlare in modo elegante). Ci sono vecchi fotografi che non ci stanno dietro e nascono nuovi mestieri.

Non credo che stiamo parlando della solita diatriba.
Mauro

Instagram: @mauroruscelli
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Tirtha
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Iscritto il: mer nov 07, 2007 11:38 am
Località: Garda Trentino
a quasi un anno da allora ritiro su questo topic, posso?

lo faccio perchè voglio chiedermi, insieme a voi, che senso ha contrapporre analogico e digitale...

lo trovo insolito come lo sarebbe contrapporre pittura a grafica pubblicitaria...

Voglio dire, il digitale è un mezzo professionale (che può avere anche saltuariamente valore artistico) ma che risolve e soddisfa un sacco di problematiche prima difficilmente risolvibili dalla pellicola. Permette livelli di elaborazione tali che nella fotografia pubblicitaria diventano essenziali dal punto di vista pratico e creativo, vorrei ricordare come la pittura iperrealista fosse nata per soddisfare la possibilità di avere ingrandimenti estremamente particolareggiati a dimensioni irraggiungibili dalla fotografia (pena una perdita di dettaglio inaccettabile) Il digitale trova posto in questa dimensione, il digitale permette inoltre la creazione di immagini 'impossibili' attraverso elaborazioni e 'fotomontaggi' di tale precisione prima irrealizzabili, ma il suo spazio è uno spazio prevalentemente di 'lavoro' e documentazione

la foto analogica conserva (e conserverà sempre) il suo spazio, perchè è di uno spazio diverso che tratta, lo spazio artistico, non finalizzato necessariamente alla produzione, non piegato a logiche di mercato, uno spazio di espressione che necessita di tale mezzo, un mezzo capace di essere ancora 'artigiano' e asservito solo alla Bellezza del messaggio.
ha ancora spazio professionale, laddove la Bellezza è necessaria più di quanto non lo sia la duttilità e l'obbedienza del mezzo alle intenzioni, ma i distinguo vanno fatti perchè sono due mezzi che hanno diverse funzioni come lo sono l'illustrazione per l'infanzia e la pittura, possono coesistere, anche condividere linguaggi talvolta, e quindi anche contaminarsi tra loro, ma dubito seriamente che l'una possa scalzare l'altra...

non trovate?
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PIERPAOLO
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Iscritto il: mar feb 20, 2007 8:56 am
Località: MODENA
ieri a Westlicht di Vienna è stata aggiudiicata una Leica 0 del 1923 per:
336.OOO Euro (dicasi trecentotrentaseimila)
chiedo:
fra novant'anni per una D200 (300/400/600......) quanto saremo disposti a
pagare?
1 Euro, forse due, tre già mi sembrano tanti
perché non mi piace il digitale?
perché macchine ed obiettivi sono brutti, proprio brutti, non mi piaciono la costruzione, la forma, le dimensioni; che ci posso fare a me piace la pesante Contarex, l'elegante Rollei biottica, l'essenziale Leica, sopratutto l'inventiva ottica e meccanica che ritrovo nelle infinite copie Leica, nelle ottiche per Contax a telemetro, nelle incredibili realizazzioni Canon e Nikon. La varietà della tecnologia fotografica è stupefacente e dopo vent'anni di articoli ancora mi sorprendo, la banalità tecnica del digitale è commovente nella sua incredibile capacità di essere prevedibile in tutto. Davanti ad una Rectaflex mi commuovo, davanti ad una Lumix ultimo modello penso quanto sia tecnologicamente arretrata rispetto al modello che il venditore ha già nel magazzino e aspetta di tirarla fuori appena venduto il modello in vetrina.
Una Super Ikonta è una macchina perfetta, una digitale è solo un apparecchio in attesa di essere sostituito. E poi alcuni tecnici Canon mi dicono che questi primi dieci primi anni di digitale sono solo la preistoria: il vero digitale deve ancora arrivare. Cioè, in temini pratici, tutte queste macchine sono solo ciarpame, perché Canon (e tutti a ruota) puntano a ridisegnare completamente il mercato con una nuova generazione di apparecchi. E allora io continuerò ancora a fotografare con la M6 o la Contax IIa, non perché non mi piace il digitale, ma perché amo queste macchine e i loro insuperati obiettivi
Pierpaolo
logu
In qualsiasi luogo terreno o forum, periodicamente si arriva a questa discussione.
Mi immagino che si fecero discussioni simili quando inventarono il giradischi, l'audiocassetta, il cd.. e via. Ho letto che anche i pittori erano preoccupati del'avvento della fotografia.

Alcuni punti:

Hanno ragione, dal mio punto di vista, quelli che hanno detto che per avere belle foto in digitale si deve lavorare tanto quanto si sarebbe lavorato in camera oscura.

Sul fascino di una bella stampa..è soggettivo: a me mi affascina una Labda su alluminio e sotto plexiglas di 3mx3m con colori saturi e luccicanti che devo farci!

Aggiungo che per tante persone (compreso me) l'avvento del digitale è stata l'occasione per fare della fotografia un mezzolavoro e una passione forte e continuativa cosa che non avrei potuto fare (o avrei fatto con varie difficoltà) con la sola pellicola: costi maggiori, necessità di spazi per C.O., ecc..

Aggiunto inoltre che non mi importa niente se le macchine digitali perderanno valore e invece le vecchie analogiche saranno eterne.. succede in tutto: gli orologi? (io vado matto per quelli vecchi), le radio? le televisioni? TUTTO. Chi non si accorge che il mondo (haimè) sta cambiando (probabilmente in peggio.. ma è un dato di fatto) non è "connesso" con lo scorrere del tempo.
Non fraintendetemi: passo molto tempo nei robivecchi e ho la casa piena di roba vecchia (comprese macchine fotografiche) non sono un maniaco del nuovo.. ma sono realista.. al progresso (parola agghiacciante oggi) non si può fare resistenza.

Concordo con chi diceva: il problema maggiore è la QUANTITA' di foto che vengono fatte. Con il tempo ci si abitua, ci si autolimita, ci si organizza.

La storia delle famiglie? ok non ci sono piu' gli album con le foto incollate ma avete idea (io si perchè sto tutti i giorni nelle scuole di ragazzi 20enni) quante foto (non aritistiche, ma di VITA) si scambiano con FLICKR, MYSPACE, FACEBOOK ecc.. se si ha più di 30 anni (io 37) non possiamo capire..siamo già indietro, possiamo constatare.. ma non si ENTRA nel meccanismo. A me MYSPACE fa schifo.. a loro piace.. li trovano amici, foto, musica, scambiano scambiano e creano SOCIAL NETWORK. Questa è la contemporaneità.. prendere o lasciare.

Resta il fatto e ora chiudo, che non si deve dimenticare la STORIA e avere rispetto di tutto quello che è esistito prima di noi. Se si capisce questo possiamo anche avventurarci nel nuovo, avendo ben noto il passato.

Logu, fotografo digitale.
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PIERPAOLO
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Iscritto il: mar feb 20, 2007 8:56 am
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bravo Logu, quello che conta é la storia: mi sai dire dieci modelli di macchine digitali del 1999?
io non discuto la tecnologia digitale, affermo tranquillamente che preferisco fotografare con un oggetto pesante, ingombrante, con ottiche piene di vetro ma belle, affascinanti e......cariche di storia!
esiste un'estetica negli oggetti, anche in quelli che sembrano solo utilitaristici, e in una Contax IIa o in una Nikon S3 trovo questa estetica che non vedo in un Coolpix.
Lo so sono passatista, ma visto che oggi pomeriggio a Ferrara sono andato a visitare una mostra di Cosme Tura (dopo aver salutato Mauro e i miei allievi di un corso di fotografia), non me ne meraviglio troppo.
Pierpaolo
logu
Pierpaolo ok la storia ma, premesso che a me gli oggetti con "estetica" piacciono. L'anno scorso ho comprato una Canonet per il solo gusto di averla in mano e provare a fotografare. L'anno prima una medio formato Yashicamat.
Ho postato meno di due gg fa un quesito su una leica che ho potuto tenere tra le mani, appartenente a mio zio.

Tutto questo non mi fascia gli occhi e mi permette di vivere il mio tempo: quando lavoro fotografo con una Canon 40D (non mi posso permettere oltre) e con leti EF L. Quando insegno dico agli studenti di stare attenti a come compongono una foto, qualsiasi mezzo abbiano in mano.

In amicizia,
Lorenzo
Ultima modifica di logu il dom nov 18, 2007 8:06 pm, modificato 1 volta in totale.
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PIERPAOLO
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per Logu: certo che hai ragione quando affermi che occorre prestare attenzione alla composizione, con tutte le varie implicazioni, in quanto un'immagine è sempre un'immagine, tuttavia non è di questo (o non solo) che mi interesso, ma anche di tecnologia, feeling, piacere d'uso, storia e se vogliamo cult: questa è la differenza tra usare una digitale e una analogica. Oggi a Ferrara avevo il 180/3,4 Apotelyt Leitz: un amico con cui ho instaurato un feeling speciale trent'anni fa e che mi meraviglia ogni volta che ne vedo i risultati. Non è passatismo: è affetto sincero per un pezzo di storia a cui sono affezionato e a cui non voglio rinunciare. Non so se sei apassionato di musica ma tu rinunceresti ad ascoltare il concerto per pianoforte di Mozart n.27 solo perché é vecchio di 200 anni? lo so, è un paragone forse improprio, ma siamo quello che siamo perché anche legati alla nostra storia e a una determinata cultura.
Pierpaolo
logu
Pierpaolo,
due considerazioni:
il concerto di Mozart probabilmente lo ascolterei da un buon MP3 ben codificato visto che il mio giradischi è senza puntina da anni e non andrei certo a comprarmi disco e puntina.. Tutto questo consapevole che l'MP3 mi taglia alcuni suoni in compressione ma accettando il compromesso.

Per l'esempio dell'obiettivo che citavi: bisogna esser pratici: la mia generazione (25/40enni) nella maggior parte dei casi (soprattutto se si scende tra i 25/30anni) non ha praticamente mai usato una macchina a telemetro o manuale o professionale (contax, leica, ecc) e dunque è passato da una reflex a pellicola di medio valore al digitale investendo i soldi nelle attrezzature necessarie. Io adesso mi comrpo il 70-200 F4 L IS e costa quasi 1000€ e non c'è spazio(soldi) per una a telemetro di qualità. Sono scelte che vanno fatto con consapevolezza.

Comunque sono contento che pur venendo da mondi diversi ci capiamo e ne discutiamo con cordialità. Ho assistito a dispute in passato che erano degne di uno stadio di calcio. Ho assistito a una mostra fotografica denomianta dagli organizzatori "antidigitale" e con questo dico tutto.

Logu
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PIERPAOLO
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Iscritto il: mar feb 20, 2007 8:56 am
Località: MODENA
caro Logu, non esistono solo i giovani: esistiamo anche noi, cinquantenni, con tanta voglia di divertirci fotografando.....ed è naturale che con l'età si sia più selettivi e capaci di scelte anche controcorrente.
Vent'anni fa anch'io ero convinto che le guerre di religione fossero finite magari con la guerra dei trent'anni o con la battaglia di Lepanto (1571 per chi non se lo ricorda...) ma oggi mi devo ricredere, digitale compreso...
un salutone
Pierpaolo
fabione
Messaggi: 138
Iscritto il: lun feb 26, 2007 9:35 pm
La tecnologia digitale ha dei vantaggi che sono fuori discussione.
Non si può fare un elenco degli svantaggi perchè diventa sempre più un questione di gusto personale. E' indubbio che la fotografia digitale ha portato ad una euforia di mercato dei costruttori di fotocamere che ora possono scatenarsi nella ricerca di una resa ottimizzata....proprio perchè il costruttore di macchine costruisce anche la parte sensibile alla luce.
Detto questo, ripeto quanto già detto in altri forum, la fotografia digitale la paragono alla invasione degli scooter, grandi e piccoli, che hanno riempito le nostre città perchè facili da usare, immediati nell'uso, accellerazione e frenate assistite.....viaggiare concentrati solo per dribblare il traffico.
La fotografia a pellicola è invece la come viaggiare con la moto, difficile partire con la frizione in mano, con il cambio sequenziale, con l'uso della frizione, con frenate da eseguire con maestria per non scivolare e scegliere la ruota giusta con cui limitare la velocità....per non dire, nel caso di moto un pò datate, della necessaria manutenzione ecc. ecc...
L'uso dello scooter è pensato come mezzo di trasporto fine a se stesso...il fine è raggiungere la meta il più presto possibile, magari in giacca e cravatta. L'uso della moto prescinde dalla meta. Si fà un giro in moto spesso solo per fare un giro in moto, la meta è secondaria rispetto al divertimento nell'uso del mezzo....
Lo scooter spesso viene utilizzato in città per poter fregare sia i vecchi colleghi automobilistici con slalom fra le lamiere delle auto al limite del suicidio, sia i vari amministratori comunali evitando i balzelli dei parcheggi a pagamento o dei fotored, o delle varie barriere erette con le diaboliche telecamere che impestano le varie città.
Il motociclista pensa al percorso. Appena sale in moto è già nella condizione di divertirsi. La meta diventa un pretesto e non il fine.....

Fabio
dino.dt
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Iscritto il: ven set 07, 2007 2:14 pm
Località: Padova
La cosa che più mi colpisce nelle dispute "analogico" contro "digitale" è che si corre il rischio di mancare un po' di equilibrio e oggettività nelle posizioni...

Concordo con Raffaele e Mauro sul fatto che alla fine sia solo una questione di scelta personale...c'è chi passa le nottate in camera oscura...c'è chi passa le nottate in camera chiara.
Ritengo non sia una questione di "poesia": obbiettivamente la poesia di stare con il naso e gli occhi sopra una bacinella non mi sembra molto diversa da quella di stare con gli occhi davanti ad un monitor...o no?...Ognuno avverte passione e poesia semplicemente in frangenti e situazioni diverse...

Mi sembra poi che le considerazioni sulla perdita della storia corrano il rischio di essere un po' troppo assolute...
Io, dopo 20 anni di analogico, ora fotografo in digitale, ma, oltre a tenere l'archivio "informatico" dei miei scatti, porto pure in laboratorio a stampare le foto di famiglia: ad esempio ho circa 300 foto stampate del primo anno di vita di mio figlio, cioè quasi una foto stampata al giorno.
Chi di noi può vantare - quantitativamente - la stessa "storia" fotografica grazie alle foto dei propri genitori? Io no di certo...
Ancora: quante persone della mia generazione non hanno la propria storia fotografica perchè i propri genitori o non erano appassionati di fotografia, o non avevano la possibità economica di acquistare una macchina fotografia, o perchè lavoravano 12 ore al giorno per risollevare la propria famiglia dalla povertà del dopoguerra?
Quanti non ce l'hanno perchè i negativi sono stati conservati male...rigati, piegati? Quanti di noi hanno ricevuto un bagaglio di storia familiare fatta di foto rovinate, mangiucchiate che ora ci preoccupiamo di restaurare?

In merito poi all'oggetto fotocamera, condivido alcune riflessioni...
Perchè, parlando di collezionismo o di valutazioni, si confronta una Leica dell'inizio del secolo con una Canon 40d o una Nikon D300?
Mi pare che si stiano confrontando oggetti con ambizioni, diffusione, costo iniziale, target completamente diversi...e' come confrontassimo una automobile d'elite prodotta artigianalmente negli anni 30 con una Fiat Punto. Che senso ha?
La tecnologia, la produzione industriale, l'abbassamento dei costi di produzione dà la possibilità ad un numero maggiore di persone di accedere al mondo "fotografia". Tutto qui.
E mi sembra che questa sia una cosa positiva

Poi il collezionismo è settore un po' particolare: si collezionano anche i giornali di fotoromanzi degli anni 60, gli album delle figurine...

Scusate la lungaggine.
Buona giornata a tutti voi

Dino
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PIERPAOLO
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Iscritto il: mar feb 20, 2007 8:56 am
Località: MODENA
non mi sembra francamente che il digitale sia una tecnologia economica: 4300 euro per l'ultimo modello Canon o 6000 euro di M8+28mm non sono proprio bazzecole e una F3 costa solo 300 Eutro, una F6 circa 2000 (anche meno) . Il fatto che mi piace delle fotocamere ed obiettivi analogici è la loro costruzione e tecnologia, tutto qui.
Non c'entra la contrapposizione dell'immagone, ma la contrapposizione dell'oggetto.
Pierpaolo
alessandro fontana
Raffaele, per favore, vorrei sapere cosa ha detto Delano, mi piace il lavoro di questo fotografo, ho il "suo" Impero, molto bello, per me sono stati soldi spesi bene.

Ciao,
Font
logu
Quoto Dino, in tutto.

Pierpaolo:
Ti piacciono gli obiettivi, ok: la serie L Canon non ti emoziona quando la maneggi? a me che per 3 anni ho avuto solo lenti economiche, quando ho comprato il 17-40 L ero commosso, emozionato. Ora fremo per il 70-200 grigio.. professionale.
Le macchine, il feticismo dell'oggetto: la mia vecchia canon G5 o la Nikon 4500 ho fatto fatica a venderle.. ero affezionato: erano ben fatte, in metallo.. la Nikon aveva una resa sul macro che non più ritrovato in nessuna macchina (escludendo reflex con obiettivi macro dedicati).
Il feticismo è soggettivo per definizione. Io su un armadio ho un Machintosh, il primo: il parallelepipedo con buco per floppy e basta con mini-monitor.. non è feticismo? Io uso solo tastiere IBM vecchie perchè mi piace il CLICK..
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