Per chi ha voglia - foto

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Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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ulyssesitaca
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guardate, con attenzione profonda, e poi riviste.

Bella operazione. Proprio "bella".
Bisognerebbe chiudere qui ogni discorso, perche' la cosa importante e' stata fatta. Da te. Ti sei alzato e sei andato. E poche balle. Complimenti.

Se vogliamo fare, poi, dell'analisi spicciola, che stride qui come il gesso intero sulla lavagna, diciamo che evidente la tua assoluta determinazione nel non invadere, ne' disturbare, ne' tantomeno turbare.
Sei una brava persona, rispettosa e sei anche un "tenero" con chi lo merita. Questo si vede nelle tue immagini.

Come dice giustamente Luca, e' stata una seduta unica, e hai fatto miracoli.
Questo stile un po' chiuso, alla salgado, forse non si sposa esattamente con la giocosita' dell'eveno, ma sono sinceramente confuso e non so ANCORA esprimere una opinione univoca.

Gran bella operazione. Una lezione per chi cazzeggia da 40 anni con la fotografia .
Ultima modifica di ulyssesitaca il gio mar 22, 2007 9:38 am, modificato 1 volta in totale.
Raffaele
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NatRiscica
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Mauro,

queste sono fotografie che hanno un valore aggiunto, raccontano e fanno riflettere.
Io trovo il lavoro molto valido nel suo insieme, francamente soffermarmi su un'immagine più che un'altra, in questo contesto non ha alcun valore.
E capisco anche che non deve essere stato facile, per nulla.
Questi sorrisi raccontati sono splendidi.

Nat
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andreamiglio
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Mi associo al coro: il racconto ha il valore nel coraggio e nella volontà: l'atto basta, avanza e completa un racconto che deve far riflettere...
Andrea


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mauro ruscelli
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Raffaele Bartoli ha scritto: sono sinceramente confuso e non so ANCORA esprimere una opinione univoca.
Ho come il presentimento che non sia una buona cosa. Forse perche' molte sono foto "qualsiasi"?
Mauro

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ulyssesitaca
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No, Mauro, no.

A parte che ho gia' detto forte e chiaro che il solo fatto che tu ti sia alzato e ci sia andato fa giustizia di legioni intere di velleitari procrastinatori pieni di buone giustificazioni sulla mancanza di tempo finche' non devono trovarlo per cambiare un corredo mai utilizzato o analizzare i messaggi cabalistici non scritti tra le righe delle risposte del prof. Bolognesi.

Le foto sono buone, eccome, non qualsiasi. C'e' questa tonalita' un po' tragica (senti chi parla !) che non so se si adatta alla giocosa bellezza di quei sorrisi.
Ma prescindendo da questo, vedo tutta la tua dolcezza nelle fotografie, e mi sembra di vedere anche qualcosa "in motion", cioe' una conoscenza che si scalda e rinsalda alimentandosi di se stessa: alcune foto "tenute", altre piu' "dentro", come se ti fossi per un attimo allargato un po', sapendo gia' che ti saresti poi ritratto.
Credo di vedere il film del tuo intervento, e lo visualizzo come quello di una persona invitata ad una festa in cui non conosce nessuno, e percorre tutti i passi necessari e fisiologici per inserirsi nell'ambiente.
Quante volte, la' dentro, la tua schiena ha toccato il muro ? Quante volte avresti voluto recedere ?
Naturale, per noi che siamo padri. Ci deve volere del tempo per superare la commozione e l'immedesimazione in quei poveri genitori (un figlio all'ospedale e' all'ospedale, anche se non e' grave e tu ti senti addosso tutte le colpe del mondo). Ci deve volere del tempo. Del tempo per ricacciare qualche lacrima (dimmi di no!) e per pensare, per capire che nel dolore sono dei fortunati, per dirsi che passera' e guarendo loro guariranno anche i nostri figli, perche' quelli li sono IL SIMBOLO dell'ingiustizia somma del mondo (il male ai bambini).
Ci deve volere tempo a superare tutto questo, levarselo di dosso, piegarlo ordinatamente e metterlo su una sedia, e poi cominciare a sorridere, ora si e ora no, poi sempre piu' sollevato, sempre piu' sereno, comprendendo ma soprattutto cominciando a "sentire" che hai un tuo ruolo li, in quel momento. Che tu FAI PARTE di quello che accade e che gli altri TI VOGLIONO LI , e vogliono vederti fare fotografie...
E' un processo lento, che puo' diventare veloce solo tra adulti, vecchi entrambi, con tante storie in ognuno che elidono ulteriori parole, ma con i bambini no.
Avessi dovuto farlo io, avrei portato un autofocus, unico mezzo per scattare tra le lacrime (mi conosco) e avrei voluto poterci tornare dieci volte, fino al punto di fare il clown con una mano e scattare con un altra.
Solo allora, forse, io avrei tirato fuori uno scatto buono o due.
Tu, sei stato bravissimo.
Ma tornaci.
Questo si vede, secondo me, ed ecco perche' anche Luca ha pensato subito a quanto tempo avevi avuto a disposizione, perche' "viene voglia di vedere il seguito", ecco.
Come al cinema all'aperto, quando mandano tutti a casa perche' c'e' il temporale.
Raffaele
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Nikita
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Iscritto il: mar dic 12, 2006 4:29 pm
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Ciao Mauro,
ho osservato le foto.
E' un bel lavoro.
Alcune foto sono su di un piano più alto, ma le altre servono al racconto.
Sono foto difficili per un padre.
Tornaci e continua il racconto, leviga la grana e prova anche ad usare il colore. Io ne discuterò sempre con piacere e sempre con piacere apprezzerò la tua FORZA.
Ti abbraccio.

Nicola
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