Ho posseduto il 105 f:4 Micro Nikkor AI, obiettivo durissimo, ma incredibile. L'ho testato e all'infinito risolveva come il 105 f:2.5 F, come l'Olimpus 100 f:2,8 e molto di più del Tele Elmarit 90 M 4 lenti.
Per un macro che deve migliorare progressivamente ci si avvicini, e che non possiede le lenti flottanti è incredibile.
Faccio un'ipotesi: che questi 2 obiettivi Nikon, con vetri dai riflessi freddi (blu il primo, verde il secondo), contrastati, siano quasi apocromatici, o quasi UV (vedi Hasselblad), perchè sono migliori di molti altri più recenti nel paesaggio e in architettura?
Poichè il 105 F e il Micro chiudono entrambi a f:32, e si comportono in modo uguale fino alle brevi distanze io suppongo che l'uno sia l'erede dell'altro, anche perchè il 105 f:2,5 AI, funziona peggio o molto peggio a seconda degli esemplari ( ma nella produzione Nikon AI le differenze fra gli esemplari sono notevoli, conosco un professionista che ne ha testati 8 di 105, prima di acquistarlo). Perciò, caro Luca tientelo stretto il tuo 105!

Faccio un'ipotesi: che questi 2 obiettivi Nikon, con vetri dai riflessi freddi (blu il primo, verde il secondo), contrastati, non siano quasi apocromatici, perchè sono migliori di molti altri più recenti nel paesaggio e in architettura? Anche perchè in B&W con un trattamento opportuno del negativo si ottiene ugualmente morbidezza: per esempio Gradual + Trix.
Oggi utilzzo, sempre più raramente per la verità, il 100 Macro Elmar, obiettivo con colori più sfumati e caldi nonostante siano ugualmente trasparenti (magia Leitz), plastico e ottimo da ritratto, come il Macro Planar dell'Hasselblad, (ci ho fatto dei matrimoni con il ....

perdonami!...Flash), scala tonale più vasta, migliore in macro dell'ottimo Apo Elmarit (a detta della casa) ma già a 3 metri comincia a perdere colpi confrontato con il 50 Summicron, all'infinito manca di mordente.
Per concludere i 2 Nikon sono entrambi obiettivi duri, ma quando il gioco si fà duro allora i
fotografi duri cominciano a giocare!
