
ma le foto non mi sembrano poi molto riuscite

otto.
Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi
Assolutamente in sintonia. Avere a maggior disposizione il soggetto non vuol dire perdere di vista la propria esigenze di fare buone immagini. Quanti più scatti faccio alle figlie altrettanti ne butto perchè non corrispondenti ai mie parametri di soddisfazione. La percentuale di scarto sugli scatti resta invariata, anzi forse peggiora perchè cerco di fare meglio.marco palomar ha scritto:la prima mi sembra una bella foto, sia per i familiari, sia per la ragazza quando si rivedrà, sia in assoluto per noi estranei.
Credo nelle foto familiari di qualità: il coefficiente di difficoltà è nella difficoltà di fare foto belle anche con soggetti, per l'appunto, familiari.
Allo scatto singolo ed irripetibile dei vari fotografi umanisti francesi ed italiani, io non ho mai creduto; Doisneau, Boubat, GBG e, soprattutti, HCB, smanettavano all'infinito, sino al raggiungimento del risultato ottimale...pensa a quanti salti sulla pozzanghera avrà dovuto fare, quel povero ometto della stazione...Allo scatto singolo e irripetibile che poi risulta essere ANCHE una bella foto non ci credo più da tempo. Mulas iniziava a scattare venti metri prima del soggetto e poi lo ritraeva anche; Doisneau l'imbianchino della torre Eiffel lo ha fotografato almeno venti volte e ha scelto poi solo una foto. In caso contrario secondo me si può parlare solo di gran fortuna o di manico eccezzionale che nessuno qui ha. Con buona pace dei cecchini argentici.
Ahahahahah Giuseppesilver ha scritto:Giuseppe MosconiAllo scatto singolo ed irripetibile dei vari fotografi umanisti francesi ed italiani, io non ho mai creduto; Doisneau, Boubat, GBG e, soprattutti, HCB, smanettavano all'infinito, sino al raggiungimento del risultato ottimale...pensa a quanti salti sulla pozzanghera avrà dovuto fare, quel povero ometto della stazione...Allo scatto singolo e irripetibile che poi risulta essere ANCHE una bella foto non ci credo più da tempo. Mulas iniziava a scattare venti metri prima del soggetto e poi lo ritraeva anche; Doisneau l'imbianchino della torre Eiffel lo ha fotografato almeno venti volte e ha scelto poi solo una foto. In caso contrario secondo me si può parlare solo di gran fortuna o di manico eccezzionale che nessuno qui ha. Con buona pace dei cecchini argentici.
ahi ahi ahi...cogliere l'attimo...cogliere il fotogramma giusto e comunque, tutti i fotogrammi "scartati", venivano definiti "prove d'artista" e poi, da non trascurare che ogni fotogramma consumato rappresentava impegno e moneta sonante.
L'unico che produceva scatti unici ed irripetibili era il Grande Wino; fotografava senza rispetto della privacy, ma affiancato da due robuste guardie del corpo che impedivano inconsulte reazioni da parte della gente...coefficiente di difficoltà medio.
Io, invece, pur producendo insignificanti banalità, vado incontro ad un coeff. di diff. molto elevato...fotografo la gente in solitaria, e sono sempre a rischio reazione....banalità: si, ma impreziosite dalla nobile pellicola.
Sono l'erede di Winogrand.....![]()
ciao
silver
luca rubbi ha scritto:...
Ma si sa che io sono molto fortunato!
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Ciao
Luca
...
In effetti, anche per me...luca rubbi ha scritto:p.s Carlo per me la foto più emozionante è quella in cui sorride...
Tranquilli, fate come se foste a casa vostra.Giuseppe Mosconi ha scritto:P.S. Scusaci Carlo se ci siamo impossessati della tua 3d.