Fuji X-Pro 1

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Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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GIALLO
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Anche la latitudine di posa non è male.
Ho scoperto che il 18 ha un'ottima nitidezza, ma distorce davvero parecchio.
Non me n'ero accorto con i Jpg on camera, ma con le conversioni da RAF (che attuamente non prevedono anche la correzione dei singoli obiettivi) è piuttosto evidente.
Io penso che tutto sommato attualmente convenga ancora scattare preferibilmente in Jpeg, perchè quelli confezionati dalla X-Pro1 sono a dir poco ottimi, salvo che per particolari condizioni non si abbia la necessità di ottimizzare comunque certi parametri.
Se e quando saranno resi disponibili versioni migliorate di ACR / LR se ne riparlerà. In ogni caso con LR4.1 io non mi trovo malaccio, e nulla vieta di scattare comunque in RAF (o RAF+JPG) e valuare poi se convertire on camera, dato che si può farlo, o passare da pc.
257201206aPUGLIA-59.jpg
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ario arioldi
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Purtroppo la distorsione è molto più pronunciata di quanto appaia nei file convertiti con LR4 (o ACR) che tengono conto dei metadati relativi alla correzione della distorsione e li applicano. Se provi infatti a convertire i RAF con un convertitore che non riconosce queste correzioni (l'ottimo RPP ad esempio) la differenza tra immagine corretta e non corretta è del tutto evidente.
Qui di seguito ci sono tre versioni dello stesso scatto convertito (nell'ordine) con RPP, con LR4 ed il jpeg come esce dalla macchina.Immagine
ARI_20120618_140257RPP.jpg di Ario Arioldi, su Flickr
Immagine
ARI_20120618_140257-2.jpg di Ario Arioldi, su FlickrImmagine
ARI_20120618_140257.jpg di Ario Arioldi, su Flickr
Senza la correzione software, come appare dalla prima versione, la distorsione è estremamente pronunciata e d'altro canto pensare che si possa fare un 18mm f:2 completamente corretto per via ottica e venderlo a 500€ è irrealistico.
Buona Giornata,
Ario

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GIALLO
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Grazie.
Però mi sembra strano che LR4, pur senza gestire le correzioni dei singoli (3) obiettivi, effettui correzioni sulla distorsione.
Buona luce
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ario arioldi
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No è normale, avviene già da tempo ad esempio con tutte le ottiche m4/3, non vengono utilizzati profili per la correzione che possono e sono generati genericamente a posteriori, ma vengono utilizzati dei metadati che fanno parte del file raw e che sono generati dal SW della fotocamera.
Adobe supporta queste correzioni (che avvengono in background), e mi par di ricordare anche Apple, ma altri come Capture One , giusto per citare i soliti noti, non lo fanno e bisogna intervenire a posteriori con profili creati ad hoc o manualmente.
Buona Giornata,
Ario

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GIALLO
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sempre con il 18: non mi sembra male, qui l'orizzonte non è curvo. Molto più evidente (ovvio) se lo collochiamo verso i bordi del formato, a maggior ragione con ottica non in bolla.
257201206aPUGLIA-186.jpg
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GIALLO
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ario arioldi ha scritto:vengono utilizzati dei metadati che fanno parte del file raw e che sono generati dal SW della fotocamera.
Adobe supporta queste correzioni (che avvengono in background)...
Grazie, non lo sapevo proprio: con le ottiche Canon EF in LR4 devo abilitare/disabilitare i profili ad hoc dei vari obiettivi e pensavo funzionasse così anche per la X-Pro 1...
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ario arioldi
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Sono approcci diversi, giustificabili credo con motivazioni di marketing e di immagine. Nel caso di Nikon, Canon, Leica, Pentax...le correzioni per distorsione e aberrazione cromatica sono gestite per mezzo di profili che sono generabili da chiunque, non solo da Adobe ma anche dagli utenti utilizzando un SW gratuito fornito da Adobe. L'utilizzo di questi profili, che sono relativi a coppie macchina/obbiettivo, può anche essere disattivato, come tu hai giustamente osservato.
Nel caso delle mirrorless, almeno delle m4/3 e della Fuji, che anche grazie al tiraggio ridottissimo hanno problemi di distorsione molto più evidenti delle DSRL, i costruttori hanno fatto la scelta di gestire questi problemi in background inserendo nel file raw le istruzioni rellative ad uso del raw converter. Sono solitamente dati criptati per cui è indispensabile che i costruttori interessati forniscano ad Adobe e agli altri il modo di leggerli, e questo è il motivo per cui non tutti i raw converter recepiscono ed utilizzano queste informazioni.
Una ulteriore interessante annotazione, il file sviluppato da RPP senza istruzioni specifiche, e più grande di quello sviluppato da LR4 ( 5120x3288 vs 4896x3264) indipendentemente dall'ottica in uso, segno evidente che vengono rifilate le parti critiche prossime ai bordi.
Questo è anche uno dei tanti casi che demoliscono la falsa credenza che i file raw siano dati non manipolati, altre manipolazioni che pur ci sono bene o male in tutti i file raw, non sono altrettanto facilmente evidenziabili.
Buona Giornata,
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dedalus
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L'approccio Fuji è quello di lenti corrette via software, come accade nel micro 4/3 (il 20mm di Panasonic è una lente di eccellente livello, ma di suo distorce molto. Con la correzione via software torna tutto ok e invece che un 40 effettivo diventa un 42mm)..
In generale il Fujinon 18 è piccolo, decentemente nitido, con buona apertura massima.
La distorsione -senza intervento del software- è notevole. Molti scelgono di prendere il Super Heliar 15 di Voigtlander (circa un 23 sulla x-pro1) usandolo con fuoco fisso sull'iperfocale. Ovviamente è meno luminoso. Ma anche la distorsione dovrebbe essere minore.
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ario arioldi
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Si la distorsione è piuttosto ben controllata, ma la resa ai bordi è molto deludente, il che non sorprende considerando che si tratta di una ottica decisamente non retrofocus con angoli di incidenza sul sensore molto pronunciati.
Buona Giornata,
Ario

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Credo che ormai l'approccio nella progettazione di ottiche nuove, che quindi nascono già con i presupposti di un impiego esclusivamente in ambito digitale sia quello: correzioni ovviamente impensabili sulla pellicola, che consentono di limitare i costi (e gli ingombri, ed i pesi).
Quanto alla nitidezza del 18, a me pare più che decente, direi anzi molto buona, anche se non al livello del 35/1,4.

Piuttosto pensavo che uno schema potenzialmente simmetrico, non essendo legato alla necessità di un progetto retrofocus in virtù dell'assenza dello specchio, avrebbe forse pregiudicato altri aspetti, come luminosità massima e clb, ma avrebbe portato vantaggi sul piano della distorsione, "al lordo" delle correzioni via software.
Ho in mente il biogon 28 della Contax G, il quale, pur meno luminoso di uno stop rispetto all'equivalente Fujinon 18/2, vantava una correzione assai elevata della distorsione, ed ovviamente senza alcun intervento software...
Beh, resta il fatto che sono compelssivamente soddisfatto di questo obiettivo, direi essenziale per il sistema X-Pro1, almeno per come è attualmente congegnato.
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ario arioldi
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Concordo con te, complessivamente è un obbiettivo più che dignitoso.
Nell'era analogica mancando la possibilità delle correzioni SW sarebbe stato impensabile mettere sul mercato un obbiettivo con una distorsione così evidente, e si sarebbe rinunciato piuttosto a qualcos'altro, la luminosità per esempio.
Senza intervento SW il progetto di un 18 mm f: 2.0 sarebbe estremamente impegnativo, da tutti i punti di vista.
Buona Giornata,
Ario

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Mi sono accorto d'una cosa: per guardarmi un po' con calma alcuni scatti fatti in Puglia nei giorni scorsi, dopo averli scaricati sul pc di casa, con LR4 li ho importanti come DNG anzichè come RAF, in modo da poterli selezionare - sviluppare anche dall'ufficio, dove ho solo un vecchio PS Elements 6.

E in effetti PSE6 ha sì convertito i DNG in Jpeg, ma non ha corretto per niente la distorsione del 18: invece a casa, gli stessi files DNG, sviluppati in LR 4.1, sono molto migliori, privi di distorsione e (ciononostante, cioè dopo i processo di "stiratura") più definiti ai bordi.

Probabilmente ciò si spiega con la vetustà del buon vecchio PSE6, che non è in grado di interpretare tutte le informazioni che i raw contengono, compresi i fattori di correzione delle aberrazioni, della clb e della distorsione delle ottiche.

Buona luce

:)
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NatOnWeb
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Aggiungo un link a delle recensioni dei tre obiettivi per la X-Pro1.
Buona lettura :)
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Grazie.
Disamina molto interessante ed approfondita, che coincide in sostanza con le mie impressioni d'uso sul campo.
Forse l'unico limite di questi test è la non (o non sufficiente) ponderazione nel giudizio finale di fattori quali campo d'impiego, limiti di progetto, luminosità massima.

Voglio dire, è abbastanza scontato che un mediotele con apertura relativa modesta e dimensioni fisiche adeguate porterà a prestazioni assolute tendenzialmente migliori rispetto ad un grandangolare ad apertura elevata e progettazione vincolata alla massima compattezza.
E tale esigenza di contenere le dimensioni non è dovuta solo, come sembra suggerire l'articolo, al tributo da pagare alla moda del "pancake", bensì anche, se non soprattutto, alla necessità di non "invadere" con il barilotto dell'obiettivo il campo inquadrato dal mirino ottico (OVF); necessità questa invece assai meno stringente con il tele, il cui campo inquadrato occupa solo la porzione centrale del mirino ottico: e questo trova conferma anche nel disegno dei paraluce, stretti e sagomati ad hoc per 18 e 35, dove per il 60 è sufficiente il solito "tubo" ampio e lungo.
Sono concetti noti a chi utilizza(va) telemetro a cornicette fino a non molto tempo fa... è probabile che se Fuji realizzasse un 18/2 previsto per l'impiego esclusivamente con mirino elettronico, questo obiettivo sarebbe da un lato più lungo come dimensioni, e risolverebbe gran parte dei pur modesti inconvenienti rilevati in termini di ottica.
Buona luce
:)
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Agli alti ISO non è davvero niente male
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