Domanda provocatoria.

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

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Renmazuoh
Sapete,2 anni e mezzo fa ho iniziato ad occuparmi di fotografia e..leggendo un articolo qua' e uno la' sul web,frequentando qualche altro forum e mettendo un attimo in secondo piano la mia formazione accademica di ingegnere in optoelettronica,ho comprato una Nikon D700.
Bellissima,solida,ergonomica,il migliore sistema monoreflex digitale a mio parere tuttora esistente considerato il rapporto costo/prestazioni.
L'ho corredata dei famosi zoom moderni vibration reduction fornescion....
belle immagini,sature come piace a me,senza rumore anche a 6400 ISO data la splendida gamma dinamica e la notevolissima latitudine di posa che offre il sensore da 12.2 MP (non sara' quello montato sulla M9 ma dice la sua...e chi ce l'ha lo sa).
Bene..6 mesi dopo leggendo e studiando mi accorgevo che mancava qualcosa...E da li' in poi la mia attitudine verso l'analogico di qualita' ha preso tutto il mio tempo,le mie idee e la mia testa.
La mia Nikon e' li',la uso e non c'e' conflitto con la mia Contarex ciclope,non c'e' confronto.Appunto.
Lo stesso accade quando uso la mia Contax IIIa color dial.Musica maestrooooo.
Ah gia' dimenticavo un dettaglio....la mia Rollei 6008 Integral...da cui tiro fuori immagini da 100MP..ma e' un dettaglio,come dicevo :D
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carlo riggi
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Uh quanti numeri, si vede che sei un ingegnere.
Ma la Fotografia dov'è? Neanche quella sarebbe un dettaglio...
Ciao
Carlo
mario zacchi
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Carlo, pensandoci direi che sì: è anche una questione di identità. L’ identità, quella profonda, è fatta di tanti aspetti che vanno tenuti insieme (possibilmente in armonia) per avere l‘ intero. Così nell’ identità fotografica c’ è anche l‘ accrochio, c’ è la sua storia, c’ è l’ affetto che gli si dispensa, c’ è l’ ambiente nel quale vive e sopravvive e di cui ci si sente parte, nel quale ci si trova a proprio agio e ci si sente complemetari. Se l‘ accrocchio minaccia di non sopravvivere, nobili o meno nobili che siano i motivi, probabilmente si finisce per tremare un po' e per lanciarsi in difese improbabili, quanto immotivate perché non richieste. Solo che la vedo più una debolezza (in senso buono) legata all’ anagrafe, dato che abbiamo vissuto l' evoluzione tecnologica solo di recente. Per questo trovo "vecchi" non i vecchi, ma i giovani quando accampano questioni che non gli appartengono. Mi aspetterei da loro una fredda, anzi cinica ed indipendente scelta di mezzi e non un voto di castità in nome di qualcosa che, per bene che possa andare, diventerà inevitabilmente una “tecnica antica”.

Simone, quel che conta è prima di tutto quello che hai da dire, se ce l’ hai. Le due opinioni che hai citato ne sono la conferma, per me. Fontana è esplicito, direi materiale ed offre la visione da un certo angolo; Gardin è indiretto, ma nella sostanza dice la medesima cosa perché ponendo l‘ accento sull’ atteggiamento “riflessivo” lega in qualche modo il mezzo alla sua poetica, cioè a quello che ha da dire e sul come lo vuole dire: nella sua risposta non c’ è traccia di quello spirito che sa tanto di esercizio stilistico e che consiste nel “confrontare” i grigi. Il metro di giudizio non può e non deve essere il confronto tra le “tecniche”, perché è una cosa senza senso. Le trovate che rispondo a questo bisogno di sentirsi appagati dal confronto (quindi dall’ appartenenza) più che dalla sostanza, quelle sì che sono mercato, anzi: marketing e pure geniale.

Quindi se la scelta è intima e indipendente da pregiudizi, puramente strumentale è ottima. Sennò ciccia.

Come si dice: IMHO :-)

PS: sbaglierò, ma temo che i fotografi vadano poco nei musei d' arte contemporanea.
Credo che invece farebbe loro molto bene. Così, tanto per capire che arte è innovare, non replicare. :grin:
Renmazuoh
mario zacchi ha scritto: PS: sbaglierò, ma temo che i fotografi vadano poco nei musei d' arte contemporanea.
Credo che invece farebbe loro molto bene. Così, tanto per capire che arte è innovare, non replicare. :grin:
Non sbagli :D e sai perche'? le direttive museali sono ferree e non consentono di scattare neppure senza flash.

Per Carlo: leggere un po' di ingegneria ottica non fa male,anzi spesso distoglie da questioni filosofiche pedanti e chiacchiericci da commari.
Una domanda per te: hai mai preso in mano una macchina analogica?

Vuoi le foto..sono li',nel link della mia firma
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Beppe
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pensandoci bene, bruno silver non mi manca

:-(
'la fotografia è alla fine un problema di equilibri molto sottili ' (L. Ghirri)

il blocchetto degli appunti
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Luca Ghedini
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Non me ne voglia Simone, ma il tasso di significanza (invero modestissimo), della diatriba digitale vs. analogico è dato dalla citazione di Berengo...
Lu©a Ghedini
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carlo riggi
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mario zacchi ha scritto:L’ identità, quella profonda, è fatta di tanti aspetti che vanno tenuti insieme (possibilmente in armonia) per avere l‘ intero. Così nell’ identità fotografica c’ è anche l‘ accrochio, c’ è la sua storia, c’ è l’ affetto che gli si dispensa
Sono assolutamente d'accordo con te. Ciascuno la propria storia, la propria identità (in evoluzione), gli oggetti con cui stabilisce una sintonia. Tutto assolutamente soggettivo.
Purtroppo, c'è chi pensa che questa materia sia regolata da verità assolute, valide per tutti.
Ciao
Carlo
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carlo riggi
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Renmazuoh ha scritto:Una domanda per te: hai mai preso in mano una macchina analogica?
Qualche volta mi è capitato.

Renmazuoh ha scritto:Vuoi le foto..sono li',nel link della mia firma
Veramente io chiedevo dove fosse la Fotografia...
Ciao
Carlo
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Giuseppe Mosconi
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carlo riggi ha scritto:
Renmazuoh ha scritto:Una domanda per te: hai mai preso in mano una macchina analogica?
Qualche volta mi è capitato.
=D> =D> =D>

Raga occhio alle domande imbarazzanti! per chi le formula, intendo!

analogico? si certo ! per me e per il mio piacere feticistico! per volere delle immagini "sentite", perchè invece con il digitale non ho lo stesso feeling e allora ogni tanto ho bisogno di respirare di nuovo aria di fotografia, ...

Se HCB invece sperava in qualche risposta tecnical/scientifica/... Siamo tutti fuori strada.
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."

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Stefano Tambalo
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Beppe ha scritto:pensandoci bene, bruno silver non mi manca
:-(
:grin:

Mario e Carlo hanno scritto, ancora una volta con spirito costruttivo, la loro visione della questione A/D offrendo anche nuovi punti di vista, almeno per me (la paura della facile "emulazione", interessante). Luca, da digitalista è tornato indietro, allestendo in brevissimo tempo una mostra argentica. Più che chiedersi se ha senso scattare con un mezzo piuttosto che con un altro, riprendendo lo spunto di Carlo "dovè la Fotografia", io mi sono chiesto "cosa me ne faccio degli scatti" e "cosa posso fare con i miei scatti".
Mi interessa di più lavorare per la seconda. Io dei miei scatti non me ne faccio niente, siano 100mpx o 24x36mm.
R.dox
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Renmazuoh ha scritto:Sapete,2 anni e mezzo fa ho iniziato ad occuparmi di fotografia e..leggendo un articolo qua' e uno la' sul web,frequentando qualche altro forum e mettendo un attimo in secondo piano la mia formazione accademica di ingegnere in optoelettronica,ho comprato una Nikon D700.
Bellissima,solida,ergonomica,il migliore sistema monoreflex digitale a mio parere tuttora esistente considerato il rapporto costo/prestazioni.
L'ho corredata dei famosi zoom moderni vibration reduction fornescion....
belle immagini,sature come piace a me,senza rumore anche a 6400 ISO data la splendida gamma dinamica e la notevolissima latitudine di posa che offre il sensore da 12.2 MP (non sara' quello montato sulla M9 ma dice la sua...e chi ce l'ha lo sa).
Bene..6 mesi dopo leggendo e studiando mi accorgevo che mancava qualcosa...E da li' in poi la mia attitudine verso l'analogico di qualita' ha preso tutto il mio tempo,le mie idee e la mia testa.
La mia Nikon e' li',la uso e non c'e' conflitto con la mia Contarex ciclope,non c'e' confronto.Appunto.
Lo stesso accade quando uso la mia Contax IIIa color dial.Musica maestrooooo.
Ah gia' dimenticavo un dettaglio....la mia Rollei 6008 Integral...da cui tiro fuori immagini da 100MP..ma e' un dettaglio,come dicevo :D
Pur essendo io un ignorante totale, ti capisco perfettamente...
Quello che ti mancava probabilmente si chiama tridimensionalità, progressione dei piani di fuoco, plasticità, ecc... sciocchezze che oggi hanno perso di validità sull'altare della risoluzione a tutti i costi, anche a costo dei pori e della conta dei peli. :D :D :D

Mo lo sento il mio amico Carlo... :D ...
Riccardo
riccardox.2@libero.it

I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.

Manuel Alvarez Bravo
Renmazuoh
R.dox ha scritto: Quello che ti mancava probabilmente si chiama tridimensionalità, progressione dei piani di fuoco, plasticità, ecc... sciocchezze che oggi hanno perso di validità sull'altare della risoluzione a tutti i costi, anche a costo dei pori e della conta dei peli. :D :D :D

Mo lo sento il mio amico Carlo... :D ...
Sicuramente Riccardo hai elencato alcuni fattori pertinenti ma,al di là di questi aspetti legati alla composizione,alla resa e al momento contingente dello scatto..mi mancava il processo,il metallo e il vetro ottenuto con processi produttivi che oggi non esistono più,l'odore di 1200 parti che si muovono insieme senza padroni sfidando il tempo e le mode,il senso di pienezza e soddisfazione che ti investe anche solo avendo in mano una Contarex soppesandone la qualità unica di un mito senza tempo.
E ancora,lo stesso senso di soddisfazione che provi ad un certo punto del processo quando,nonostante sai di aver castrato pesantemente la qualità di un forogramma rendendolo digitale per postarlo su web,guardandolo ti rendi conto che il tuo scanner non è riuscito ad addomesticarlo del tutto seguendo comunque la sua fredda logica di discretizzazione.
Mondi diversi,qualità diverse,coinvolgimenti diversi.
La chiave non è secondo me chiedere se abbia un senso o meno...non c'è senso per dare un senso e questo vale per tutto.
Divertirsi con passione e vivere la fotografia,questa è la mia strada
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carlo riggi
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R.dox ha scritto:Mo lo sento il mio amico Carlo... :D ...
Lo senti sì! :-)
Vedi, caro Riccardo, tu sei fotografo e puoi dire quello che vuoi. Perché le tue foto mi ghermiscono, mi emozionano, a volte mi fanno contrariare, ma, insomma, sono "fotografie", possiedono dunque quella speciale grazia evocativa... Sei un po' come Berengo, gli si perdona tutto perché per lui parlano le sue foto.
Ho visto persone cercare per una vita la tridimensionalità, la plasticità, bla bla (io stesso non sono immune dal virus) e parlarne continuamente, ma senza mai riuscire a evocare uno straccio di emozione nel fruitore con le loro immagini. Solo compiacendosi della resa e del bokeh e cercando consensi su quello, così come tanti digitalisti fanno per il pelo a 200% di ingrandimento a monitor.
Ognuno si diverte come vuole, naturalmente. Per me quella non è Fotografia, ma non vado a imporre ad altri cosa debba essere per loro. Vedo che persone con 2 anni di fotografia alle spalle hanno già capito tutto, anche per me.
Come sempre, è un problema di cultura. Se una persona, "studiata", si getta sulla digireflex costosetta con i suoi ammennicoli (vibration and orgasmic pollution) come fosse l'apritisesamo dell'arte fotografica e ottiene solo banali cartoline, logico che poi cercherà il gusto epico dell'antico. Sempre cartoline farà, ma adesso potrà dire di essere Fotografo. E soprattutto denigrare chi la sua ricerca la fa seguendo altri sentieri.
Poi, tutti i salmi finiscono in gloria, e così anche i pani e i pesci della pellicola argentica si moltiplicano in un trionfo di pixel. Ma questo è un dettaglio, direbbe il nostro amico. L'importante è scattare alla maniera di Ansel Adams, e sentirsi un po' come lui..

Stammi bene :)
Carlo
Renmazuoh
Dissento totalmente dalla logica,dal pensiero,dalle insinuazioni e dalle argomentazioni di Carlo.
Beh,letto questo direi che può bastare,almeno per me.
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carlo riggi
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Renmazuoh, puoi dissentire su tutto ma non sulle insinuazioni. Quello che penso l'ho scritto chiaro, non ho insinuato proprio nulla.
Ciao
Carlo
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