marco palomar ha scritto: mi pare evidente che le foto da lui postate hanno (o sembrano avere, a monitor) una resa completamente diversa dalle altre. A me il canon sembra una lente molto piu dura, sia come nitidezza che come contrasto e sfocato.
Il principale limite del Canon EF 50/1,0 L usato a piena apertura (problema che non affligge il fratellone 85/1,2, davvero impressionante wide open) consiste in un percettibile residuo di sferocromatismo: in pratica, la variazione di focale introdotta nel sistema dall'aberrazione sferica - passando dall'asse ai bordi - non è solamente in funzione della posizione sul campo ma cambia anche al variare della lunghezza d'onda dello spettro chiamata in causa, quindi la curva dell'aberrazione sferica è diversa per i diversi colori che compongono la luce campione; l'esito di tutto questo è un leggero veiling glare che impedisce al 50/1,0 L di esibire lo stesso contrasto sull'asse che caratterizza il Noctilux a diaframma spalancato, ma d'altro canto questa resa "differente" del Canon è piuttosto piacevole nei primi piani del volto... A tale proposito, il caro Pierpaolo mi scuserà se chiamo nuovamente in causa il suo volto espressivo e fotogenico e se allego questa istantanea scattata al Photoshow 2007 proprio col 50mm f/1,0 L ad f/1,0 e distanza molto ravvicinata.
A parte ciò, quello che vorrei sottolineare non sono le differenze ottiche quanto quelle operative: se si vuole scattare "sul serio" a soggetti sfuggenti, fissando colpi d'occhio che durano un attimo, una cosa è usare il 50/1,0 L autofocus USM su una 1Ds MkIII o 5D mkII (a priorità di diaframma, con lettura a matrice ed area di messa a fuoco sul campo scelta a piacere con AF-lock agganciato ad essa), un'altra è utilizzare il Noctilux su un corpo M, accoppiata oggettivamente più lenta da mettere in azione; questo non ha nulla a che vedere con le prestazioni ottiche, è solo una considerazione inferita dall'uso sul campo.
Poi ci possono essere tutte le prese di posizione e di campanile possibili, e le rispetto, ma non si può negare che l'EF-L abbia beneficiato di tutta la tecnologia disponibile: 11 lenti, due elementi asferici di grande diametro, molti elementi realizzati con vetri esotici fra i quali - appunto - quattro in LASF-31A (materiale pressochè identico al "vetro Noctilux"), motore ad ultrasuoni di grande diametro, sistema flottante di compensazione, diaframma elettromagnetico con steps estremamente precisi... ed infatti è un "pompelmo" da quasi 1,1kg che costava quanto e più del Noctilux stesso.
Inoltre, almeno per me, avere un obiettivo f/1,0 che arriva a 60cm (con flottaggi) anzichè ad 1m costituisce un atout impagabile (so che per il Noctilux suggeriscono ufficialmente un utilizzo dai 2-3 metri all'infinito, ma continuo a non focalizzare la tipologia di soggetti da immortalare ad f/1,0 in dim-light a distanze così grandi, a meno di non ricercare quei grotteschi paesaggi notturni visti nel "tubo" della vignettura che pullulano in rete...).
Questa, insomma, è la mia "ricetta per il sorriso", ma la MIA, appunto

non ci sarebbe nulla di strano se molti non la condividessero; in definitiva, sono I RISULTATI quelli che contano, e quando si è soddisfatti dei propri il cammino è al suo felice epilogo.
Marco