(foto) Rebecca al Matrimonio

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

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Oskar Barnack
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marco palomar ha scritto:puzza sotto il naso? Di fissaggio, me ne deve essere rimasta un po'.
Domanda non retorica. Hai mai provato a fare una stampa da mostra in camera oscura?

Io sì, e so cosa vuol dire stare ore ed ore in camera oscura per tentare di tirare fuori una sola unica stampa decente, buttando fogli su fogli di costosa baritata nel tentativo di eliminare dei difetti minimi, nati dalle distrazioni più varie e banali (senza neanche la "storia" per poter tornare indietro), e poi dover confrontare due stampe che differiscono tra loro di un niente e scegliere la migliore per quella minima differenza, e poi comunque non essere mai completamente soddisfatti del risultato.
Chiunque non l'abbia fatto (compreso me, prima di iniziare) può pensare che quella minima differenza e quella perenne insoddisfazione siano fisime, e che tutta la fatica fatta in fondo si possa considerare sprecata.

Siccome ci lavoro anche io con PS posso dirti con assoluta certezza che il raggiungimento in camera chiara di un livello minimo di correttezza o presentabilità di una immagine è enormemente più facile e veloce, e che oltre un certo livello, quando ci si avvicina alla fine-art, sia in camera oscura che in camera chiara, la differenza non la fanno più le intenzioni più o meno buone, ma la fanno cultura, esperienza e conoscenza materiale, non virtuale, del processo.
La difficoltà nel raggiungimento dell scopo, non è, all' atto pratico, un valore aggiunto alla qualità o alla bellezza di una fotografia.
Una foto rimane splendida sia se ci ho lavorato 15 minuti sia se ci ho lavorato 3 ore sia se ci ho lavorato 1/125s (ovvero se delego ad altri la PP).
Io nel bagno puzzolente di acidi tossici ed inquinanti ci ho buttato parecchio tempo (e fior di soldoni) per decenni e mai vi tornerei anche perchè posso dedicare più tempo alla mia vera passione che è fotografare ovvero cogliere un attimo.

LA PP me la faccio in ufficio ;)
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NatRiscica
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Oskar Barnack ha scritto:
marco palomar ha scritto:
Come c'è differenza tra una foto convertita in bianco e nero e una foto scattata in bianco e nero, sia pure con uno strumento digitale che di suo lavora a colori.
Le fotocamere digitali lavorano in bianco e nero.

Un fotodiodo vede solo una quantità di luce non un colore, ovvero cattura un tot di fotoni, punto e basta.

é l' immagine a colori che viene renderizzata attraverso l' interpolazione di fotodiodi adiacenti che hanno interposto tra se e la fonte di luce dei filtri RGB.

quindi dire che uno strumento digitale quale la fotocamera lavora a colori non mi sembra corretto.
Per amore di verità lavorano allo stesso modo anche le pellicole a colori.
Al posto del fotodiodo c'è il granulo d'alogenuro ed anzichè per sintesi additiva (RGB), i tre strati e i relativi filtri sono a "sandwich" e lavorano in sintesi sottrativa (CMY). Il bagno di "sbianca" del C41 serve proprio ad eliminare le immagini negative d'argento che sono ovviamente in BW.

Nat
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otto
zamario ha scritto:
Scusa io posso capire l'uso del digitale
Soprattuto in molti campi professionali
Ma se devi aggiungere la grana artificiale
Non è meglio quella vera??
Io non uso il digitale. Neanche professionalmente
Parlo un po' da non praticante non vuole essere una critica
Dom
In generale, Dom, ti do piena ragione.
Il quesito mi si pone quando (a mio personale giudizio) ho una buona foto dal punto di vista dell'espressione e della composizione ma non mi convincono i colori. Certo potrei cestinarla... altrimenti valuto l'ipotesi del bianco e nero.
Ok, non siamo nell'ambito ortodosso del bianco e nero "pensato in bianco e nero" ma può venire fuori sempre un'immagine piacevole.
Quello che non mi piace è "barare" per questo l'ho esplicitato.
Ma no, perche' barare? A me l'effetto grana piace molto e non lo trovo assolutamente scandaloso ne' in antitesi con il digitale, almeno per come la vedo io.
In fondo si tratta sempre di scelte: allo stesso modo con cui nell'analogico si scelgono pellicola, "tiraggio", rivelatore, tipo di carta (durezza, superficie e supporto), mascherature e bruciature varie, acidi e quant'altro (per non parlare poi di viraggi e interventi piu' "artistici") trovo piu' che lecito che usando il digitale si decida di operare in postproduzione per ottenere un certo effetto.
Banalizzando: perche' scegliere una tri-x e tirarla a 1600 perche' piace il contrasto e la grana e' bene mentre trattare un'immagine digitale per ottenere lo stesso effetto non lo e'?

Personalmente scatto molto in digitale, sempre in raw (quindi a colori), ma le mie foto sono praticamente sempre convertite in bianco e nero e sempre con "grana aggiunta". Ma non mi sento uno che bara... dovrei?

Per rispondere alla tua domanda, Dom, il motivo per cui non uso sempre la pellicola e' che fruisco delle fotografie (anche per stamparle) sul PC e detesto il processo di scansione, aggiustamento, pulizia e quant'altro.
Certo la pellicola ha un fascino diverso, oltre ad essere la soluzione più semplice per essere sicuri di avere le proprie foto per tutta la vita, ma il digitale e' cosi' maledettamente comodo...
quoto in pieno il pensiero di Zamario





marco palomar ha scritto:Personalmente trovo molto brutta la grana aggiunta con PS (almeno in questo caso), che poi più che di grana bisognerebbe parlare di rumore, visto che "sporca" l'immagine sovrapponendosi a caso ad essa; a differenza della grana della pellicola che "cade" diversamente sui mezzi toni, le ombre e le luci e sui contorni.

La differenza secondo me c'è, come secondo me non vale neanche il retropensiero che tanto, trattandosi pur sempre di foto, una cosa vale l'altra.

Come c'è differenza tra una foto convertita in bianco e nero e una foto scattata in bianco e nero, sia pure con uno strumento digitale che di suo lavora a colori.

Ciò che sinceramente mi lascia perplesso è la sottovalutazione di queste differenze, che per quanto possano essere considerate infinitesimali sono un dato oggettivo, o addirittura l'assunto ideologico che spesso rinvengo in Lorenzo che, fresco di letture barbariche, bolla queste sottili differenze come fisime, al pari di quelle dei nostalgici degli amplificatori a valvole, delle cabine telefoniche o delle piramidi egizie.

Non sono affatto fisime, come non è vera l'idea secondo la quale lo strumento conti così poco rispetto all'occhio: ad esempio quello che tira fuori una digitale FF è totalmente diverso, e molto, molto migliore, di quello che tira fuori una APS-C.

Così come non sono né fisime né pedante retaggio del passato tutte le "scocciature" intrinseche a un certo modo di fotografia, dalla correttezza dell'inquadratura che passa anche attraverso la conoscenze di regole e storia, alla giusta esposizione, magari secondo il metodo zonale, dal mettere la macchina sul cavalletto in bolla al tirar fuori un buon negativo con la giusta combinazione pellicola-sviluppo-tempi, dai cinque-sei fogli di carta che se ne vanno in camera oscura o in camera chiara per ottenere il risultato ottimale, a tutta la sapienza, materiale e non, che occorre per riuscire ad avere un buon risultato.

Sinceramente e senza polemica.
molto interessante, grazie Marco, questo me lo stampo :-P


otto.
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carlo riggi
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marco palomar ha scritto:sia in camera oscura che in camera chiara, la differenza non la fanno più le intenzioni più o meno buone, ma la fanno cultura, esperienza e conoscenza materiale, non virtuale, del processo.
Marco, io penso che ci sia del vero in assoluto in questa affermazione, ma sinceramente credo che alla lunga questo tipo di argomenti rischi di risultare stucchevole.
Stiamo parlando di fotografia, in un'accezione ampia, o stiamo parlando di prodotti fotografici artigianali? Puoi dirmi che per qualcuno è la stessa cosa, ma per moltissimi altri no.
Ciò che informa la buona fotografia, la cultura fotografica, è qualcosa di ben più ampio del semplice possedere alcune nozioni tecniche.
Non credo che Leopardi avrebbe scritto liriche più ispirate se avesse conosciuto e sperimentato in laboratorio la dinamica dei liquidi che regolava l'afflusso dell'inchiostro al suo pennino.
Né che la conoscenza di anatomia e fisiologia dell'apparato genitale porti a fare l'amore con più passione e trasporto.
E neppure che conoscere i rudimenti dell'elettromagnetismo renda più amabile una conversazione telefonica tra due amici.
Ben vengano i consigli, i suggerimenti, le critiche e pure la nostalgia per le tecniche andate (o andanti), ma che una foto valga la quantità di carta sprecata per stamparla, questo proprio no.

Faccina. :-)

Ciao
Carlo
logu
Premesso che mi dispiaccia che i thread delle mie foto spesso virino verso la discussione strettamente tecnica e la disputa digit vs analog (argomento che io non introduco praticamente mai a inizio thread) ringrazio coloro che hanno interagito facendo si che ne siano uscite riflessioni interessanti.

Anche io, Oskar, penso che sia secondario il tempo o i soldi che si è buttato per produrre un opera (foto, musica o altro) ma conti molto di più cosa ti comunica una volta che ti si presenta davanti.
Non credo che i Beatles fossero dei super virtuosi dello strumento che passavano settimane intere a imparare le scale... eppure...

Resta inteso che lo studio, l'appicazione e più che altro la conoscenza della materia, in questo caso la fotografia, siano fondamentali se si vuol comunicare. Leopardi non sapeva come funzionava a livello idrodiamico la penna, ma sapeva scrivere e aveva certamente studiato molto!
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Oskar Barnack
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NatRiscica ha scritto:
Per amore di verità lavorano allo stesso modo anche le pellicole a colori.
Al posto del fotodiodo c'è il granulo d'alogenuro ed anzichè per sintesi additiva (RGB), i tre strati e i relativi filtri sono a "sandwich" e lavorano in sintesi sottrativa (CMY). Il bagno di "sbianca" del C41 serve proprio ad eliminare le immagini negative d'argento che sono ovviamente in BW.

Nat
Difatti anche l' alogenuro non è che un sistema binario, sensibilizzato (0)/non sensibilizzato (1).
Personalmente reputo queste dispute, delle disquisizioni sul "sesso degli angeli".
Se il supporto e il mezzo riescono a darmi la qualità che ricerco, poco mi interessa se la fonte è "bitume di Giudea", pellicola BW/colore/ibrida oppure un sensore di silicio.
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zamario
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La difficoltà nel raggiungimento dell scopo, non è, all' atto pratico, un valore aggiunto alla qualità o alla bellezza di una fotografia.
Una foto rimane splendida sia se ci ho lavorato 15 minuti sia se ci ho lavorato 3 ore sia se ci ho lavorato 1/125s (ovvero se delego ad altri la PP).
Io nel bagno puzzolente di acidi tossici ed inquinanti ci ho buttato parecchio tempo (e fior di soldoni) per decenni e mai vi tornerei anche perchè posso dedicare più tempo alla mia vera passione che è fotografare ovvero cogliere un attimo.
Non potrei essere piu' d'accordo!
Per carita', stampare in camera oscura ha un fascino innegabile, vedere la fotografia che si forma nella vaschetta del rivelatore ha un che di magico, ma oggi non rimpiango minimamente quelle domeniche eterne passate in cantina dalle 10 di mattina alle 3 di notte per tirare fuori cinque stampe baritate...

Quelle stesse fotografie mi danno esattamente la stessa soddisfazione oggi scansite e viste sul PC o stampate su una bella carta inkjet insieme alle altre.
E il fatto che mi possano piacere piu' o meno di altre fatte dopo, che sia in digitale o meno, post-prodotte o no, non dipende minimamente dal mezzo usato ne' da quanto ci abbia lavorato sopra ma solamente da quanto mi parlano quelle immagini.
Ovviamente si tratta di opinioni personali e capisco e apprezzo il fatto che altri amino l'attivita' manuale legata all'analogico. Io pero' fatico a vederci un valore aggiunto diverso da quello che si puo' avere nella postproduzione digitale se non, appunto, il piacere dell'attività in se.

Logu scusami se ho introdotto un fuori tema, volevo solo difendere la post-prozione digitale ;-)
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marco palomar
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la disputa comunque non era tra analogico e digitale, ma tra una cosa ben fatta e una cosa fatta

presupponendo che per fotografia non si intenda solo quella che vede il fotografo al momento dello scatto, ma anche la sua copia materiale che vedono tutti quando viene mostrata, su carta ma anche a monitor, alla fine di un certo processo.
ma guarda un po'
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Vittorio
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io sono convinto che dopo 10 anni di CO riesco a malapena produrre stampe decenti,sono altresi convinto che col digitale per ottenere la medesima qualita' non impiegherei di meno.
Sempre che per qualita' s'intenda la stessa cosa.
Ad esempio una resa come vedo a monitor della foto di Logu per me e' inaccettabile.
E come vedete non faccio paragoni digit/analogico.
logu
marco
tra una cosa ben fatta e una cosa fatta
questo punto però deve rimanere nell'ambito del tuo giudizio e non ergersi a regola universale..del tipopuzzasottoilnaso "io ho passato anni in C.O. mentre voi.. eravate a legarvi le scarpe". E' questo approccio che non mi piace.

Preferisco Vittorio che mi dice "non mi piace la resa". Parla del suo giudizio ed è rispettabile come tutti i giudizi personali.
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mauro ruscelli
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miiii, sono state dette cose molto interessanti ma forse ci si potrebbe anche fermare qui, non c'e' piu' Bruno e vorrei che tutto restasse tranquillo, Lorenzo io non ho letto "attacchi" quindi buoni tutti per favore.
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marco palomar
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non c'è niente da fare, sembra impossibile parlare.

Lorenzo continua a presentare alcune cose buone e altre inguardabili: se ne presentasse solo del secondo tipo non ci sarebbe niente da discutere, invece siccome gli abbiamo visto presentare anche bellissime cose, secondo me vale la pena di fare un tentativo di discutere su quello che non va.

A partire dal valore che si attribuisce alla parola "qualità", cosa sulla quale sarà sempre difficile mettersi d'accordo (ma poi quando una foto è bella davvero nessuno trova da eccepire). Ma per lo meno mettiamoci d'accordo su un fatto piccolo: se uno posta una cosa è perché la considera di qualità.
ma guarda un po'
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Vittorio
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mauro ruscelli ha scritto:miiii, sono state dette cose molto interessanti ma forse ci si potrebbe anche fermare qui, non c'e' piu' Bruno e vorrei che tutto restasse tranquillo, Lorenzo io non ho letto "attacchi" quindi buoni tutti per favore.
secondo me il post e' molto interessante e non vedo nessuna acidita' nei toni,ma solo fermezze nelle proprie opinioni.
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non blocco il post, avverto solo di non "appesantire" i toni.
la discussione e' interessante anche per me.
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