Le foto sbagliate...

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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carlo riggi
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Quando guardo "svilupparsi" le mie foto sono sempre in trepidante attesa di qualcosa che mi stupisca, sapendo bene che la foto compiuta sarà sempre qualcosa di più di quel che ho capito di essa al momento dello scatto. C'è una quota di autodeterminazione dello strumento, che in altre occasioni ho chiamato "inconscio fotografico" (in analogia al ben noto concetto di "inconscio tecnologico" di Franco Vaccari), che fa sì che l'immagine finale riveli aspetti non considerati al momento della sua realizzazione ma iscritti, forse, in un significato originario più profondo.
L'immagine, quindi, contiene sempre un elemento di imprevedibilità, e l'"errore" può essere uno di quegli enzimi di senso, elementi utili a svelare qualcosa del mistero e del fascino in essa celati.
E' il caso di questa foto, in cui l'imprecisione del fuoco enfatizza l'ambivalente innocenza seduttiva dello sguardo infantile, che sbalordisce il padre e sorprende lo stesso soggetto, che scopre nella fotografia aspetti di sé ancora incubati, eppur già attivi.

Immagine

Questo thread non si propone di enfatizzare l'errore che arricchisce, e di cui è piena l'Arte, ma quello che impoverisce. In misura tale da non consentire all'autore di considerare l'immagine pubblicabile (magari per un eccesso di zelo) ma non tale da inficiarne del tutto la portata emotiva, che qui vogliamo caritatevolmente recuperare. Magari scoprendo in essa una bellezza diversa, difettuale ma ugualmente emozionante per chi la guarda.

Qualche amico sostiene, argomentando in maniera acuta, che il valore dell'immagine si misura dalla sua capacità di rappresentare un'emozione. Mi associo volentieri a tale valutazione, ma ciò non toglie che l'autore sa - intimamente, drammaticamente "sa" - quando un accidente non aggiunge proprio nulla alla propria foto, ma al contrario fà sì che essa non sia quel che avrebbe potuto essere...

Ciao
Carlo
R.dox
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carlo riggi ha scritto:... ma ciò non toglie che l'autore sa - intimamente, drammaticamente "sa" - quando un accidente non aggiunge proprio nulla alla propria foto, ma al contrario fà sì che essa non sia quel che avrebbe potuto essere...
Nella stessa maniera l'autore dovrebbe sapere quando "quell'accidente" invece di togliere qualcosa dona molto, anzi tanto, tanto che (a volte) ci si chiede se davvero è possibile che "l'accidente" sia davvero tale.
La tua splendida foto con il fuoco giusto sarebbe stata un bel ritratto giovanile, con il fuoco "sbagliato" invece assume connotazioni emotive marcatamente forti, almeno tanto quanto i tratti sommatici che l'occhio è costretto ad indagare per poter avere comprensione del "tutto", così magistralmente espresso.
La mia foto è un'evidente "errore" e lo esprime, questa tua a me non appare tale.
Siccome non mi sogno di dubitare di ciò che scrivi deduco che il dono di "saper esprimere" ti accompagna sempre, sia nel tecnicamente corretto che nell'errore, ed anzi in quest'ultimo lo esalta.
Di ciò, però, conoscendo il tuo lavoro, non me ne faccio eccessivo stupore.
Riccardo
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Manuel Alvarez Bravo
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marco palomar
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A me pare che questo 3d, malgrado le intenzioni, sia un elogio dell'errore. L'errore è in effetti fondamentale per imparare, per andare oltre. Ma se si fa un elogio dell'errore in sè a mio avviso si sbaglia, almeno da un punto di vista pedagogico. Anche il fuori fuoco e il mosso sono controllabili, se siamo alla ricerca di effetti pittorici.
Altra cosa è l'impossibilità di controllo totale sulla fotografia, quel residuo di imprevedibilità che rende la fotografia fotografia, e non immagine.
ma guarda un po'
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carlo riggi
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R.dox ha scritto:La tua splendida foto con il fuoco giusto sarebbe stata un bel ritratto giovanile, con il fuoco "sbagliato" invece assume connotazioni emotive marcatamente forti, almeno tanto quanto i tratti sommatici che l'occhio è costretto ad indagare per poter avere comprensione del "tutto", così magistralmente espresso.
Grazie Riccardo, sei molto gentile.
Penso anch'io la stessa cosa, infatti ho postato questa foto "OT", proprio per mostrare la differenza tra l'errore (più o meno inconsapevole) che amplifica l'amperaggio emozionale di una foto, e quello che invece ne decreta l'insuccesso, e che sarebbe l'oggetto di questo thread.

Thread che non vuol diventare l'elogio dell'errore, come paventa Marco. Se succederà sarà per una deviazione dal suo scopo iniziale. Sono d'accordo con te che gli accidenti siano controllabili e che noi dobbiamo sforzarci di farlo. Ma, come abbiamo spesso detto, la fotografia non è la trasposizione artigianale di un'idea precostituita ma origina dalla realtà, e la realtà impone i suoi capricci, i suoi sbuffi, i suoi scarti imprevisti... Noi non siamo meri interpreti di ciò che vediamo, ne siamo nella stessa misura destinatari, vittime, beneficiari. A volte dobbiamo arrenderci e riconoscere il valore di quel guizzo sublime che attraversa la nostra foto, anche se non è partito da una precisa volontà. Ci appartiene anche se non l'abbiamo creato. Ci è stato offerto. Nostro è stato il merito di accoglierlo e valorizzarlo.

Ciao
Carlo
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solimano
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Marco Cavina
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Poi ci sono i maledetti laboratori: questa diapositiva l'ho scattata nel 1987 a Mibladen, sperduta boomtown cresciuta attorno ad una miniera di Vanadio, a quasi 2.000m di altezza sull'Altante marocchino, sotto la catena dello Jebel Ayachi; la miniera è stata chiusa ad inizio anni '80 (ricordo di averne visitato i locali ed i magazzini nel Dicembre 1980, quando stava per cessare l'attività) e da allora i minatori e le relative famiglie sopravvivono alla meglio in tuguri dove le travi sono binari per i carrelli (prelevati dai tunnel abbandonati) e le pareti paglia, sassi e fango impastato.

Scattai con una Nikon FE2 ed il Nikkor AiS 300mm f/4,5 su Ektachrome 64 ed era l'ultimo fotogramma del rullino; rientrato in Italia, il laboratorio abbondò con l'adesivo che collega una striscia 35mm all'altra nella catena di lavorazione e, durante l'inversione, l'adesivo colorato rimase "stampato" sul fotogramma, rovinando l'intensa immagine.

Non ebbi mai il coraggio di gettarla, e solo questo inverno l'ho scansionata, attenuando in qualche modo in digitale l'invasività della striscia gialla aggiunta a posteriori.

Ecco un altro degli innumerevoli "vantaggi" dell'analogico, da aggiungere sul mucchio...

Ciao Marco
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Mibladen-1987.jpg
C'è sempre qualcosa oltre: continua a cercare

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carlo riggi
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Benvenuta la tua foto Marco!
Caso preclaro in cui l'"errore" non ha aggiunto proprio nulla (anzi! purtroppo...) in una foto che, per quanto non più "pubblicabile", conserva intatta la sua forza testimoniale ed emozionale.

Ciao
Carlo
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Gianluca.Monacelli
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veramente una bella idea questa delle foto 'sbagliate'.
Ciao a tutti, Gianluca
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luca rubbi
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Un piccolo contributo.

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D'altronde cosa potevo pretendere di più scattando un secondo a mano con mio figlio che si rotolava sull'erba...

:-)

Ciao
Luca
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Roberto
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luca rubbi ha scritto: (...)D'altronde cosa potevo pretendere di più scattando un secondo a mano con mio figlio che si rotolava sull'erba...
:-)

Ciao
Luca
Beh, in effetti te la sei proprio cercata... :-) :-) :)
Ciao
Roberto
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luca rubbi
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Certo, ma io la penso come Ruscelli, se c'è qualcosa di interessante fotografare sempre e comunque.

Luca
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R.dox
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luca rubbi ha scritto:Certo, ma io la penso come Ruscelli, se c'è qualcosa di interessante fotografare sempre e comunque.
Mi unisco convintamente al vostro pensiero. ;)
Riccardo
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Manuel Alvarez Bravo
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Nikita
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luca rubbi ha scritto:Certo, ma io la penso come Ruscelli, se c'è qualcosa di interessante fotografare sempre e comunque.

Luca
E' necessario !

nik
mario zacchi
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Partecipo con questa foterella anche se, per quel che penso e che ho scritto sull' argomento, non posso dire che in cuor mio la ritenga "sbagliata", dato che l' ho conservata anziché gettarla (elettronicamente, in questo caso) nel cestino. E tuttavia dei difetti oggettivi ne ha, quindi dovrebbe poter essere accolta nella categoria 8-) E' piccola e tale rimarrà anche in futura stampa (stampina) perché non avendo avuto un cavalletto mi sono solo potuto accasciare ed appoggiare in qualche modo con gli avambracci al petto; quindi il mosso delle parti ferme è evidente. Poi, un po' l' estemporaneità della situazione, un po' che non sono abituato a fotografare persone, un po' che rientra tra le prime uscite con la macchinetta digitale (mai avuta una) e quindi l' imperizia tecnica si è sommata alla mia broccaggine di fondo, l' ometto con la valigia è finito più avanti rispetto a come lo avevo immaginato (e pure con la testa tagliata ...). Tuttavia per me conserva la sostanza di quello che ci avevo visto, per cui pure se imprecisa, l' ho conservata, riservandogli un trattamento in post che caricasse sull' effetto "cinematografico". La macchinetta è la x100 con la quale, personalmente, mi trovo bene. In particolare mi trovo bene con il mirino elettronico che simula l' esposizione.
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_DSF1180.jpg (159.8 KiB) Visto 1825 volte
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Gianluca.Monacelli
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L1007483bis di Gianluca GLM 2 color, su Flickr

M'intriga molto, l'ho postata altrove ma non riesco ad 'aggiustarla' come vorrei... sempre alte luci fastidiose, unica scusante ore 12 ad agosto - così ho deciso di proporla quì!
Ciao
Ciao a tutti, Gianluca
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