il secondo link è accessibile entrando nel proprio account Flickr ed abilitando gli appropriati livelli di accesso (data la natura delle fotografie di LRubbi queste sono le regole di Flickr). Contiene lo "stream" principale di LRubbi.
Il primo link non è visibile anche se registrati. Come saprete, Flickr ha tre livelli di condivisione delle immagini: ai contatti, agli amici ed alla famiglia. Forse la foto al primo link rientra in questo caso.
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
Non entro nel merito della discussione sulla presenza assenza che coinvolge spesso anche me.
Mentre per le foto esprimo il mio giudizio.
La prima non mi pare assolutamente di Luca, che conosco pochissimo come fotografo a colori (escludendo alcune foto con la pomo) ma per quanto la resa sia finta plasticosa e digitale, la trovo cromaticamente molto bella, mi perdo piu' nei colori che nella posa acrobatica, come e' stata definita, anche se qualla posa con quel rosso mi ricorda la celebre foto di marilyn per play boy.
Ho dovuto riguardarla anche per notare le gambe di luca, e' una foto in cui quello che c'e' passa in qualche modo in secondo piano, tanto e' forte il colore ed il modo in cui lo sguardo la percorre scorre lontano dalle gambe di luca.
Insomma mi ribadisce che una foto a colori si LEGGE in modo molto diverso da una foto in bianco e nero, non si vedono le stesse cose anche se vengono fotografate le stesse cose.
La seconda immagine invece quando l'ho vista pubblicata su FB mi ha fatto ribaltare dalla sedia, mi ah ricordato un autore che NON piace a luca assolutamente (infatti allora non gliel'ho detto) Jan Saudek, probabilmente per il gesto di medea. E mi e' parsa perfetta, una summa di elementi delle ultime foto di luca, che qui si bilancia perfettamente, medea c'e' ma non e' medea, non c'e' il nudo ostentato, tutto e' presente ma come rimando. In un equilibrio di forme che la rende per me una gran foto.
Mauro, ho letto la tua disamina con la consueta attenzione. Ti chiedo: non è che in foto come la seconda è la bella qualità dei grigi, e certi elementi iconici - come il piede del fotografo -, a fungere da "distraenti" rispetto alla fruizione generale della foto. Alla stessa stregua in cui nella prima individuavi il colore?
Carlo, ma è possibile estrarre dei dettagli da un'immagine e considerarli separatamente e non come parte del tutto? Certo, ce ne sono che colpiscono relativamente di più o di meno. La foto #2 è molto "di piedi", e forse non è un caso. Anche se il fotografo fa di tutto per confondere l'osservatore (la parte inferiore della gamba io inizialmente l'ho confusa con un braccio.
Non credo ci siano elementi distraenti, ma direi che i piedi sono un punto focale.
Non mi pare Carlo, le due foto non lavorano allo stesso livello, mentre la prima porta fuori dall'immagine nella seconda il tappeto sembra disegnare un percorso circolare attorno al centro della foto porta lo sguardo al centro, come la bocca aperta di medea e' il centro del vortice indicato anche dalle dita, tutto tende a chiudere.
Il piede di Luca, forse perche' e' b/n non si puo' non vedere, sottolineato da quel filo casuale per terra, altro topos di luca, ma che sottolinea l'elemento come il segno di un gesso su una lavagna.
Qui non e' il semplice gioco dei grigi, ma proprio la struttura di un bianco e nero pienamente funzionale.
Probabilmente istintivo, ma di una persona da anni fotografa in bianco e nero e quindi visto (mi ripeto) in bianco e nero.
Il piede e' quasi un artiglio, molto animalesco, come il gesto della pistola della medea, i simboli sono molto potenti e disturbanti
Luca, io credo che ci siano degli attributi che "se-ducono" per ciò stessi il fruitore, specie se fotografo, e in questo senso lo distraggono da una analisi più approfondita. Uno di questi è il rosso Kodachrome, per esempio, o certi tipi di grigio, o certi elementi iconici (piedi, croci, seni, armi...).
Penso che tu sia nel giusto quando affermi che un'immagine non va vivisezionata, pena la perdita del suo senso complessivo. Sono d'accordo con te. Ma visto che questo sta avvenendo, nel mio caso con queste foto, devo chiedermi se sia frutto di un mio pregiudizio o se non vi sia qualche elemento intrinseco delle foto che mi porta a questa sorta di paralettura.
Delle mie idiosincrasie nei confronti di certe foto del Rubbi non importa nulla a nessuno e non è il caso di discuterne - tanto più che il nostro amico ha deciso che si debba parlare di lui in absentia.
Ciò che invece è strutturale alle immagini è un tema che ci riguarda, in quanto forum di fotografia, e provo quindi a spiegarlo. Lo faccio con un concetto che ho già proposto altre volte, quello secondo il quale un'opera, anche la più complessa ed elaborata, dovrebbe avere il dono dell'immediatezza per accedere al sublime fotografico.
Quando di una foto si incomincia a intravvedere il lavorio, la messa in posa, gli aggiustamenti, le contorsioni, essa perde il dono dell'attimo, porta il fuitore ad abbandonare lo stadio del punctum e lo porta ineluttabilmente a quello dello studium. Questo è ciò che sta avvenendo a me e, come giustamente tu dici, è il modo peggiore per godere di una fotografia.
Carlo, capisco ma non posso condividere appieno quanto dici, la fotografia se non e' street e spesso studio, molto o poco non importa, per finire a veri e propri set di molti fotografi o still life.
Vedere lo studio non e' cosi' negativo, in avedon ad esempio vedo sia istante che studio, in jan saudek citatto prima, veri e propri set. Questo non mi mette in animo negativo.
Bisogna vedere se qui si parli di apprezzare una foto o di amarla.
Secondo me, puoi amare una foto come Rue Mouffetard immediatamente, senza porti se e ma. Viceversa, perché una foto più composta possa essere apprezzata e amata, deve affrontare una serie di interrogativi sul perché e sul percome, a meno che non si imponga per la fluidità del messaggio o la prepotenza dei suoi simboli.
A me, queste ragazze tutte contorte sul pavimento generano troppi quesiti (anche su di loro, se non è troppo "politicamente scorretto" dirlo) e, si sa, "la fotografia (e non solo) non vuole pensieri".
Carlo, invece capisco.
perché lo "spezzettamento" fa parte della tua reazione iniziale, che è legata alla fotografia.
Se una immagine è "puntura", vale anche questo.
marco palomar ha scritto:queste ragazze sono talmente rapite dalla sola vicinanza dei maschioni che hanno di fronte che non possono fare a meno di dimenarsi
ti hanno kraccato il nik ?
non mi sembra una nota nel tuo solito acuto stile...
mah .
marco palomar ha scritto:queste ragazze sono talmente rapite dalla sola vicinanza dei maschioni che hanno di fronte che non possono fare a meno di dimenarsi
ti hanno kraccato il nik ?
non mi sembra una nota nel tuo solito acuto stile...
mah .
marco palomar ha scritto:queste ragazze sono talmente rapite dalla sola vicinanza dei maschioni che hanno di fronte che non possono fare a meno di dimenarsi
ti hanno kraccato il nik ?
non mi sembra una nota nel tuo solito acuto stile...
mah .
r.
mi si conceda di sbracare ogni tanto!
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penso che debba sempre essere concesso , senza se e senza ma ....
d'altronde sembra una nuova moda corrente ....
sarà l'autunno alle porte ?
r.