Io quando penso a un ritratto casalingo mi immagino una contestualizzazione che rimanda a una stanza di una casa o a qualche segno che me la faccia riconoscere.
Se creo un fondale bianco con della stoffa mi immagino di star allestendo una specie di "studio" e quindi, tornando alla tua foto. leggo quella parte di lenzuolo visibile come un disturbo.
In "Donna, Specchio e Televisore" di Luca il lenzuolo è esplicitamente inquadrato e fa parte del suo linguaggio.
Nel tuo caso mi sembra una svista, così io la leggo, magari non lo è. Dovessi collocare la tua immagine la definirei una foto studio fatta in casa.
Elogio del normale per immagini
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- Stefano Tambalo
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Capisco il tuo punto di vista, logu e il tuo modo di intendere l'allestimento.
Quando penso di usare lo "studio" casalingo faccio in modo che sia chiaro, guardando la foto, che non è uno studio o un ambiente controllato, ma una situazione precaria, urgente, preparata alla meno peggio per lo scopo.
Quando penso di usare lo "studio" casalingo faccio in modo che sia chiaro, guardando la foto, che non è uno studio o un ambiente controllato, ma una situazione precaria, urgente, preparata alla meno peggio per lo scopo.
- luca rubbi
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Vero, però anch'io ho fatto cose del genere allestendo una cosa estemporanea:logu ha scritto:Io quando penso a un ritratto casalingo mi immagino una contestualizzazione che rimanda a una stanza di una casa o a qualche segno che me la faccia riconoscere.
Se creo un fondale bianco con della stoffa mi immagino di star allestendo una specie di "studio" e quindi, tornando alla tua foto. leggo quella parte di lenzuolo visibile come un disturbo.
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Nel tuo caso mi sembra una svista, così io la leggo, magari non lo è. Dovessi collocare la tua immagine la definirei una foto studio fatta in casa.
LA ROSSA IN PIEDI

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Ciao
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Non lo so, spesso anche in studio i fondali sono piuttosto evidenti, è chiaramente una scelta espressiva.
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- Marco Cavina
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Marco le tue composzioni si notano sempre perl'ipernitidezza,credo che sia un connubio felice tra prestazioni ottiche e post produzione raffinata.
ciao
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Ultimamente in 35mm uso solo il mio corredino CL... sul quale ho un 40 che non è nè un normale nè un 35, un 25 che non è nè un 28 nè un supergrandangolo, quindi se volessi "elogiare" la focale dovrei affidarmi solo al poco usato 90...
ma guarda un po'
- Marco Cavina
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Veramente quest'immagine era proprio così, al naturale: luce magnifica dopo la burrasca, cielo cobalto, atmosfera limpida: ci aggiungi un bel Gauss chiuso al limite di diffrazione con un pola e... non serve affatto la postproduzione!Vittorio ha scritto:Marco le tue composzioni si notano sempre perl'ipernitidezza,credo che sia un connubio felice tra prestazioni ottiche e post produzione raffinata.
ciao
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Comunque hai ragione sulla resa dell'immagine: senza voler offendere nessuno degli amici frequentatori, io ai vari Lo-Fi, Diana, Holga, Polaroid, pinhole & Co. non riesco proprio a trovare un posto nel mio "mondo"... Sarà che a volte vengono asserviti ad immagini banali, fini a se stesse e che sono interessanti solo perchè il mezzo stesso diviene significante ultimo, quando non unico, dell'immagine: la vignettatura, lo sfuocato zonale, la sfumatura, il bordino, l'effetto pittorico, etc... Sono sirene che non riescono proprio ad adescarmi; io sono miope, senza occhiali non distinguo a due metri mia moglie da un busto del duce, quindi per comprensibile reazione (anzi, fotografo anche e proprio per questo, sotituendo gli occhi con gli obiettivi) le mie immagini devono essere possibilmente molto incise; altrimenti - come per anamnesi familiare tu saprai 1.000 volte meglio di me - altre arti figurative dominano già il campo, senza bisogno di "sconfinamenti".
Naturalmente è solo il mio pensiero e non devo certo convincere chi è attratto da quell'universo, ma per me - ad esempio - un gatto sfuocato resta un gatto sfuocato, in qualsiasi minestra venga ammanito.
Qualche anno fa il libro strenna di un Istituto bancario che non nomino fu affidato ad un fotografo che mantengo parimenti anonimo, e che lo realizzò interamente con Holga, su delega dell'allora Presidente dell'Istituto; conosco abbastanza bene il Presidente attualmente in carica, persona coltissima e sfacettata, e sfogliando con lui il tomo ho raccolto le sue evidenti perplessità proprio sul mezzo utilizzato: forse non sono l'unico, quindi, a vederla così.
Ciao Marco.
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