Ullalà della F. In M. E XXX.
C'è sempre qualcosa di molto erotico in una mano che sposta gli indumenti, bella la prima. La seconda non mi piace, nonostante la benda negli occhi che mi attrae.
A parer mio la prima prende per il punctum evidente (è sia una battuta che non) da lì parte tutta la dinamicità della foto (mano che scosta le mutandine, la gamba che scende e ovviamente anche quella piegata); nella seconda a me disturba l'eccesso di fuori fuoco in primo piano e quel triangolo che si forma all'incroco delle pareti e del soffitto.
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
Per me nella seconda prendono troppo il sopravvento gli aspetti "reali" (la stanza, la posa studiata) che intralciano quel filo diretto con l'immaginario che la prima realizza benissimo. Anche lo sfuocato in primo piano mi sembra una scelta discutibile.
La prima abbiamo capito, vince per tutti i motivi detti precedentemente.
La seconda non mi dispiace affatto anche se in effetti meno incisiva.
Di queste ultime due, l'ultima è splendida. C'è l'intimità e la normalità.
Ho detto abbastanza boiate?
Nell'ultima non riesco a non fissare quella curiosa schiena così poco arcuata e la bella posa dei piedi, uno sopra l'altro. Intima intima. In modo inaspettato non si sente il bisogno di vedere il volto.