Piccoli tradimenti di fotografia

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Grazie,

La quinta è indubbiamente una gran bella foto.

Ciao

la quinta si, decisamente.

Le altre non so, non mi convincono molto le coppie scatto-variazione proposte.

l'ordine di presentazione qual'è? (chiedo perché non conosco ahimè la città).

mi piace molto la foto 5, forse per l' effetto concentrazione tipico delle holga.....

otto.

Un racconto piano, privo di picchi, a partire dalla scelta dei toni.
La 5 si distingue per forza narrativa e compositiva.

Grazie a tutti.

Le prime quattro immagini rappresentano un antico piccolo cimitero ebraico. Davanti c'è questo piccolo memoriale delle vittime dell'olocausto.
La quinta e la sesta rappresentano il memoriale delle vittime della guerra e delle dittature. La macchina non è una Holga, tutt'altro. L'effetto è dovuto ad un foro nel soffitto. Al centro la scultura "la madre ed il figlio morto" di Käthe Kollwitz.
La sesta e la settima una scuola abbandonata nell'ex Berlino est.
Poi alcune viste della famosa torre della televisione e quindi una prospettiva dettaglio --> panoramica del Potsdamer Platz.
Non sono proprio iconiche di Berlino e soffrono, come le altre con le persone, di un processo di sviluppo errato.
Proverò ad aumentare il contrasto.
Diciamo che, a prescindere dallo sviluppo, difendo le prime sei.

Credo anche di non riuscire, in genere, a dare alle mie immagini una forza espressiva tale da farle vivere senza titolo.

Grazie degli spunti.

Luca A Remotti ha scritto:La macchina non è una Holga, tutt'altro.

si si vede, ma l' effetto concentrazione è analogo.....

otto.

Anche per me la 5! !!!
ciaovi

Allora.
Democraticamente avete scelto la n. 5.
Va bene.
Ma cosa vi trasmette? L'immagine, da sola, mostra solo un gruppo di persone chino su qualcosa di indefinito, che in questa specifica immagine non si riesce a collegare alle vittime delle guerre e delle dittature.
E' l'arco di luce? La porta?
Sono curioso.

PS Comunque è vero, ha qualcosa di particolare rispetto alle altre. Sta a vedere che da Berlino ho portato 4-5 immagini. D'altra parte, c'è chi dice che se ne fa buona una l'anno ...

E' la più intensa graficamente, lo sguardo è condotto prepotentemente al centro della scena grazie alla luce concentrica e a un sistema di quinte che si impone sulla volontà del fruitore. Lì in mezzo accade qualcosa, la curiosità è forte, la tensione è massima. Il focus è qualcosa che non si vede, e questo rende il tutto più vibrante.

è la più risolta come composizione e trasmette curiosità come dice Carlo. Le altre, complice la luce non fortunata, sono scatti a colori decolorati: non trovo un percorso nè un bianco che mi guida. Questo potrebbe non essere vero per le lapidi della quarta e la variazione della quinta, ma in generale le altre della serie sono portato a leggerle così.