Lo chiedo spesso ai miei specializzandi, al primo incontro, cos'abbiano capito fin qui della loro disciplina. Vengono fuori idee magari semplici ma spesso illuminanti, vere perle di saggezza; la verità che hai sotto gli occhi e coltivi da anni vista da vertici diversi, in modo originale, tale da avviare una riflessione e suggerire qualche aggiustamento nel proprio modo di lavorare.
E' un thread in progress. Col contributo di tutti può diventare un "memorabilia" in continua espansione, un piccolo manuale dell'esperienza pratica, da consultare nei momenti di crisi.
Quello che abbiamo capito della fotografia
Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi
- carlo riggi
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Ciao
Carlo
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- carlo riggi
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Come conviene al promotore di un'iniziativa, faccio io il primo passo. Questa è la mia piccola "pillola".
Quando segui un'ispirazione, rinunciare a scattare una foto che non rientra appieno nell'idea di fondo (anche se non costerebbe nulla scattarla), rafforza la tua convinzione nella bontà del progetto.
Quando segui un'ispirazione, rinunciare a scattare una foto che non rientra appieno nell'idea di fondo (anche se non costerebbe nulla scattarla), rafforza la tua convinzione nella bontà del progetto.
Ciao
Carlo
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- massimostefani
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Ho sempre operato in questo modo ! non posso che plaudire al 1000%carlo riggi ha scritto:Come conviene al promotore di un'iniziativa, faccio io il primo passo. Questa è la mia piccola "pillola".
Quando segui un'ispirazione, rinunciare a scattare una foto che non rientra appieno nell'idea di fondo (anche se non costerebbe nulla scattarla), rafforza la tua convinzione nella bontà del progetto.

MS
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
R.Avedon
... non mi sento in grado di dare consigli ne di aver fatto progressi particolari da raccontare, se non nell'approccio con i miei soggetti preferiti, che sono le persone nel loro ambiente ...
Prima cercavo la fotografia attraverso il mirino, ora cerco la fotografia con gli occhi e spesso non faccio uso del mirino, in quanto a furia di sbagliare e lavorando quasi sempre di 35 e 28, ho fatto un pò "occhio da cecchino".
I motivi più importanti di questo procedere è che la foto risulta meno influenzata dalla mia presenza ed i tempi di reazione tra quello che vedo e quello che voglio, sono ridotti al minimo.
Non credo naturalmente di raccontare una novità, ma preferisco esprimere la mia esperienza, piuttosto che tacere e trovo che questo mio cambio d'indirizzo, ha facilitato molto la ripresa dei soggetti di mio interesse ed è per questo che lo racconto.
Naturalmente non disdegno affatto il ritratto composto, ma non volevo perdermi (proprio tutte ... ) quelle occasioni che capitano e che necessitano di una reazione rapida per essere trasformate in immagine.
Prima cercavo la fotografia attraverso il mirino, ora cerco la fotografia con gli occhi e spesso non faccio uso del mirino, in quanto a furia di sbagliare e lavorando quasi sempre di 35 e 28, ho fatto un pò "occhio da cecchino".
I motivi più importanti di questo procedere è che la foto risulta meno influenzata dalla mia presenza ed i tempi di reazione tra quello che vedo e quello che voglio, sono ridotti al minimo.
Non credo naturalmente di raccontare una novità, ma preferisco esprimere la mia esperienza, piuttosto che tacere e trovo che questo mio cambio d'indirizzo, ha facilitato molto la ripresa dei soggetti di mio interesse ed è per questo che lo racconto.
Naturalmente non disdegno affatto il ritratto composto, ma non volevo perdermi (proprio tutte ... ) quelle occasioni che capitano e che necessitano di una reazione rapida per essere trasformate in immagine.
Cerco di avere un'idea del mio intento di comunicazione visiva prima del momento di effettiva ripresa. Non necessariamente attraverso il mirino (anche se un'idea di ciò che è nel "quadro" e di ciò che ne resta fuori si può fare anche attraverso il mirino) ma usando gli occhi e guardandomi intorno (Come Andrea). Non richiede necessariamente un progetto, anche se personalmente cerco di lavorare per progetti.
-
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Racconta quel che vedi. Raccontalo come lo vedi. Accetta le conseguenze.
- carlo riggi
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Molto interessanti queste prime "pillole". Mi pare di poter dire che, con diverse sfumature, tutte richiamano al senso della rinuncia, del limite, della disciplina, dell'onestà. La necessità di avere un incontro franco, libero da sovrastrutture, con il mondo che intendiamo raccontare. E il dovere di sentire la responsabilità del gesto, a suo modo sempre e comunque "trasformativo".
Grazie!
Grazie!
Ciao
Carlo
Carlo
Le mie più che pillole sembrano quei minuscoli granuli omeopatici che quasi nemmeno si vedono...
- uso lo zoom come se fosse una focale fissa
- non guardo nel visore dopo aver scattato la foto
- cerco di pensare il meno possibile a quello che faccio, mentre lo faccio. L'ideale sarebbe staccare completamente la spina e raggiungere una stato "meditativo", ma non ci sono mai riuscito.

- uso lo zoom come se fosse una focale fissa
- non guardo nel visore dopo aver scattato la foto
- cerco di pensare il meno possibile a quello che faccio, mentre lo faccio. L'ideale sarebbe staccare completamente la spina e raggiungere una stato "meditativo", ma non ci sono mai riuscito.
Ciao
Roberto
Roberto
Non è detto che una fotografia che mi è costata molta fatica sia necessariamente una buona fotografia, o una fotografia che "funziona".
- Giuseppe Mosconi
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- Iscritto il: mer mag 02, 2007 9:11 am
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1. Meno penso a fare fotografie e più ne faccio.
2. Più ne faccio "a caso" e meglio mi vengono.
3. Quelle che mi vengono meglio sono quelle che non ho inquadrato.
4. Quelle non pensate, fatte "a caso" e non inquadrate, le sento proprio quelle "MIE".
2. Più ne faccio "a caso" e meglio mi vengono.
3. Quelle che mi vengono meglio sono quelle che non ho inquadrato.
4. Quelle non pensate, fatte "a caso" e non inquadrate, le sento proprio quelle "MIE".
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
http://www.flickr.com/photos/gimo/
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- carlo riggi
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- Iscritto il: gio giu 25, 2009 10:38 pm
- Località: Milazzo
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Per fotografare ho bisogno di una fotocamera e un 35mm. Tutto il resto serve a far girare l'economia.
Ciao
Carlo
Carlo
- Luca Ghedini
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- Iscritto il: mer giu 24, 2009 6:21 pm
- Località: Bologna - San Lazzaro
è un pensiero che ho sempre cercato di diffondere.carlo riggi ha scritto:Per fotografare ho bisogno di una fotocamera e un 35mm. Tutto il resto serve a far girare l'economia.
Allora perché ho 5 corpi macchina e 15 ottiche, maledizione....?
Lu©a Ghedini
Perché da sempre noi adulti desideriamo sofisticati giocattoli tecnologici, che crediamo ci facciano fare meglio le cose ...Luca Ghedini ha scritto:è un pensiero che ho sempre cercato di diffondere.carlo riggi ha scritto:Per fotografare ho bisogno di una fotocamera e un 35mm. Tutto il resto serve a far girare l'economia.
Allora perché ho 5 corpi macchina e 15 ottiche, maledizione....?
- carlo riggi
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- Iscritto il: gio giu 25, 2009 10:38 pm
- Località: Milazzo
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Perché una buona quota del nostro amore per la fotografia è, in verità, desiderio delle attrezzature fotografiche.Luca Ghedini ha scritto:Allora perché ho 5 corpi macchina e 15 ottiche, maledizione....?
Ciao
Carlo
Carlo
- Gianluca.Monacelli
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- Iscritto il: mar mag 01, 2007 3:24 pm
- Località: ROMA
Ci sono giorni 'gravidi' e pieni, prendo la fotocamera che amo ed esco e le foto si offrono per me come frutti da cogliere.
Ci sono giorni in cui esco e non incontro nulla e rimango vuoto.
Ci sono giorni in cui esco e non incontro nulla e rimango vuoto.
Ciao a tutti, Gianluca
http://www.flickr.com/photos/21673430@N06/
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