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Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: sab dic 07, 2013 11:35 am
da carlo riggi
Lo chiedo spesso ai miei specializzandi, al primo incontro, cos'abbiano capito fin qui della loro disciplina. Vengono fuori idee magari semplici ma spesso illuminanti, vere perle di saggezza; la verità che hai sotto gli occhi e coltivi da anni vista da vertici diversi, in modo originale, tale da avviare una riflessione e suggerire qualche aggiustamento nel proprio modo di lavorare.

E' un thread in progress. Col contributo di tutti può diventare un "memorabilia" in continua espansione, un piccolo manuale dell'esperienza pratica, da consultare nei momenti di crisi.

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: sab dic 07, 2013 11:40 am
da carlo riggi
Come conviene al promotore di un'iniziativa, faccio io il primo passo. Questa è la mia piccola "pillola".

Quando segui un'ispirazione, rinunciare a scattare una foto che non rientra appieno nell'idea di fondo (anche se non costerebbe nulla scattarla), rafforza la tua convinzione nella bontà del progetto.

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: sab dic 07, 2013 3:32 pm
da massimostefani
carlo riggi ha scritto:Come conviene al promotore di un'iniziativa, faccio io il primo passo. Questa è la mia piccola "pillola".

Quando segui un'ispirazione, rinunciare a scattare una foto che non rientra appieno nell'idea di fondo (anche se non costerebbe nulla scattarla), rafforza la tua convinzione nella bontà del progetto.
Ho sempre operato in questo modo ! non posso che plaudire al 1000% :-)

MS

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: sab dic 07, 2013 5:00 pm
da Andrea
... non mi sento in grado di dare consigli ne di aver fatto progressi particolari da raccontare, se non nell'approccio con i miei soggetti preferiti, che sono le persone nel loro ambiente ...
Prima cercavo la fotografia attraverso il mirino, ora cerco la fotografia con gli occhi e spesso non faccio uso del mirino, in quanto a furia di sbagliare e lavorando quasi sempre di 35 e 28, ho fatto un pò "occhio da cecchino".
I motivi più importanti di questo procedere è che la foto risulta meno influenzata dalla mia presenza ed i tempi di reazione tra quello che vedo e quello che voglio, sono ridotti al minimo.
Non credo naturalmente di raccontare una novità, ma preferisco esprimere la mia esperienza, piuttosto che tacere e trovo che questo mio cambio d'indirizzo, ha facilitato molto la ripresa dei soggetti di mio interesse ed è per questo che lo racconto.
Naturalmente non disdegno affatto il ritratto composto, ma non volevo perdermi (proprio tutte ... ) quelle occasioni che capitano e che necessitano di una reazione rapida per essere trasformate in immagine.

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: sab dic 07, 2013 7:09 pm
da cliqueur
Cerco di avere un'idea del mio intento di comunicazione visiva prima del momento di effettiva ripresa. Non necessariamente attraverso il mirino (anche se un'idea di ciò che è nel "quadro" e di ciò che ne resta fuori si può fare anche attraverso il mirino) ma usando gli occhi e guardandomi intorno (Come Andrea). Non richiede necessariamente un progetto, anche se personalmente cerco di lavorare per progetti.

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: dom dic 08, 2013 4:35 pm
da mario zacchi
Racconta quel che vedi. Raccontalo come lo vedi. Accetta le conseguenze.

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: dom dic 08, 2013 4:45 pm
da carlo riggi
Molto interessanti queste prime "pillole". Mi pare di poter dire che, con diverse sfumature, tutte richiamano al senso della rinuncia, del limite, della disciplina, dell'onestà. La necessità di avere un incontro franco, libero da sovrastrutture, con il mondo che intendiamo raccontare. E il dovere di sentire la responsabilità del gesto, a suo modo sempre e comunque "trasformativo".
Grazie!

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: lun dic 09, 2013 9:49 am
da Roberto
Le mie più che pillole sembrano quei minuscoli granuli omeopatici che quasi nemmeno si vedono... :grin:
- uso lo zoom come se fosse una focale fissa
- non guardo nel visore dopo aver scattato la foto
- cerco di pensare il meno possibile a quello che faccio, mentre lo faccio. L'ideale sarebbe staccare completamente la spina e raggiungere una stato "meditativo", ma non ci sono mai riuscito.

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: lun dic 09, 2013 1:23 pm
da cliqueur
Non è detto che una fotografia che mi è costata molta fatica sia necessariamente una buona fotografia, o una fotografia che "funziona".

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: lun dic 09, 2013 2:50 pm
da Giuseppe Mosconi
1. Meno penso a fare fotografie e più ne faccio.
2. Più ne faccio "a caso" e meglio mi vengono.
3. Quelle che mi vengono meglio sono quelle che non ho inquadrato.
4. Quelle non pensate, fatte "a caso" e non inquadrate, le sento proprio quelle "MIE".

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: lun dic 09, 2013 3:16 pm
da carlo riggi
Per fotografare ho bisogno di una fotocamera e un 35mm. Tutto il resto serve a far girare l'economia.

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: lun dic 09, 2013 8:47 pm
da Luca Ghedini
carlo riggi ha scritto:Per fotografare ho bisogno di una fotocamera e un 35mm. Tutto il resto serve a far girare l'economia.
è un pensiero che ho sempre cercato di diffondere.
Allora perché ho 5 corpi macchina e 15 ottiche, maledizione....?

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: lun dic 09, 2013 8:56 pm
da cliqueur
Luca Ghedini ha scritto:
carlo riggi ha scritto:Per fotografare ho bisogno di una fotocamera e un 35mm. Tutto il resto serve a far girare l'economia.
è un pensiero che ho sempre cercato di diffondere.
Allora perché ho 5 corpi macchina e 15 ottiche, maledizione....?
Perché da sempre noi adulti desideriamo sofisticati giocattoli tecnologici, che crediamo ci facciano fare meglio le cose ...

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: lun dic 09, 2013 9:21 pm
da carlo riggi
Luca Ghedini ha scritto:Allora perché ho 5 corpi macchina e 15 ottiche, maledizione....?
Perché una buona quota del nostro amore per la fotografia è, in verità, desiderio delle attrezzature fotografiche.

Re: Quello che abbiamo capito della fotografia

Inviato: lun dic 09, 2013 9:33 pm
da Gianluca.Monacelli
Ci sono giorni 'gravidi' e pieni, prendo la fotocamera che amo ed esco e le foto si offrono per me come frutti da cogliere.
Ci sono giorni in cui esco e non incontro nulla e rimango vuoto.