[foto] ritratto in due piani (abbiate pazienza...)
Inviato: gio mag 17, 2007 9:44 pm
Leica M6 35/2 IV Serie Efke 100 Rodinal 1 + 50

Nat

Nat
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Mi provoca un doppio sentimento. Da un lato mi induce al sorriso, dall'altro mi turba, complice anche la suggestione delle sfondo .NatRiscica ha scritto:Leica M6 35/2 IV Serie Efke 100 Rodinal 1 + 50
Nat
Perfetto Max,massimostefani ha scritto:La stessa persona che hai ritratto con il cane...sembra irridere colei che un giorno verrà...e avrà i suoi,come i nostri occhi....
massimostefani
solimano ha scritto:sembra, sembra...quante cose per un pasticcio di grana e bokeh...beh, in effetti sembra proprio, ma non riesco a non pensare che non fosse (la tripla negazione è voluta, un po' come dicono certi fotoamatori)...io mi fermo al sorriso sdentato (che mi punge)
sì, in linea di massima sono d'accordo...è che in questa foto secondo me il volto della signora in secondo piano sembra troppo un teschio per " liberare l'anima,mettere ali alla fantasia,far riemergere dal nulla l'immenso edificio del ricordo"...a tal proposito mi viene piuttosto da dire "ma guarda che curioso effetto", e fermarmi altrove, come già dettomassimostefani ha scritto:solimano ha scritto:sembra, sembra...quante cose per un pasticcio di grana e bokeh...beh, in effetti sembra proprio, ma non riesco a non pensare che non fosse (la tripla negazione è voluta, un po' come dicono certi fotoamatori)...io mi fermo al sorriso sdentato (che mi punge)
Ciao Sol....
Qualcuno scrisse,a suo tempo "..cosi è se vi pare..." E l'immagine fotografica non può non essere tale.Lo è a tal punto che un gigante assoluto,Avedon,apre uno dei suoi stupendi volumi con la frase che ho adottato in calce hai miei interventi " tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità...." Ed è bello,oltre che interessante, andare alla ricerca della propria verità oltre che ascoltare le altrui verità...che non sempre sono palesi,ma erompono da un vissuto personale che non può non confluire,in maggiore o minore misura, di fronte ha ciò che ci viene posto davanti agli occhi.Se si attribuisce alla fotografia il risalto che merita,la veste non può essere limitata all'assemblaggio perfetto delle componenti tecniche,altrimenti esprimerebbe lo stesso phatos di un componente meccanico realizzato in serie...occorre liberare l'anima,mettere ali alla fantasia,far riemergere dal nulla l'immenso edificio del ricordo...Se questo avviene allora possiamo sperare che la fotografia diventi "grande"...la nostra fotografia,da illustri sconosciuti,sarà grande per qualcuno che ha trovato in essa una traccia di sé...e dal momento che .." ognuno col suo viaggio..ognuno diverso..." le tracce non possono in alcun modo essere codificate.... non trovi?
massimostefani
ps: scusatemi ma non so cos'è il boken
Liberare l'anima e dar spazio alla fantasia non sempre è legato al lato positivo della vita...ci sono fantasie e ricordi legati al "lato oscuro" della vita...per dirla con il maestro Kenobi. E la tua lettura non esula da quanto affermavo in precedenza...ognuno con il suo viaggio.solimano ha scritto:sì, in linea di massima sono d'accordo...è che in questa foto secondo me il volto della signora in secondo piano sembra troppo un teschio per " liberare l'anima,mettere ali alla fantasia,far riemergere dal nulla l'immenso edificio del ricordo"...a tal proposito mi viene piuttosto da dire "ma guarda che curioso effetto", e fermarmi altrove, come già dettomassimostefani ha scritto:solimano ha scritto:sembra, sembra...quante cose per un pasticcio di grana e bokeh...beh, in effetti sembra proprio, ma non riesco a non pensare che non fosse (la tripla negazione è voluta, un po' come dicono certi fotoamatori)...io mi fermo al sorriso sdentato (che mi punge)
Ciao Sol....
Qualcuno scrisse,a suo tempo "..cosi è se vi pare..." E l'immagine fotografica non può non essere tale.Lo è a tal punto che un gigante assoluto,Avedon,apre uno dei suoi stupendi volumi con la frase che ho adottato in calce hai miei interventi " tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità...." Ed è bello,oltre che interessante, andare alla ricerca della propria verità oltre che ascoltare le altrui verità...che non sempre sono palesi,ma erompono da un vissuto personale che non può non confluire,in maggiore o minore misura, di fronte ha ciò che ci viene posto davanti agli occhi.Se si attribuisce alla fotografia il risalto che merita,la veste non può essere limitata all'assemblaggio perfetto delle componenti tecniche,altrimenti esprimerebbe lo stesso phatos di un componente meccanico realizzato in serie...occorre liberare l'anima,mettere ali alla fantasia,far riemergere dal nulla l'immenso edificio del ricordo...Se questo avviene allora possiamo sperare che la fotografia diventi "grande"...la nostra fotografia,da illustri sconosciuti,sarà grande per qualcuno che ha trovato in essa una traccia di sé...e dal momento che .." ognuno col suo viaggio..ognuno diverso..." le tracce non possono in alcun modo essere codificate.... non trovi?
massimostefani
ps: scusatemi ma non so cos'è il boken
ciao