Tutto sommato, però, da quel che ricordo, non tanto più ampia di quella che vidi sempre a Roma al Palazzo delle Esposizioni circa una ventina di anni fa.
Riuscito a metà, a mio avviso, il tentativo di dimostrare le diverse anime fotografiche del Nostro: nel tempo sono cambiati i soggetti, è vero, sono cambiati i riferimenti politici e artistici, ma c'è una sorprendente omogeneità dello sguardo, la sua peciliare propensione all'isolamento di soggetti "collaterali" che diventano principali, la quasi onnipresente inversione di prospettiva, lo straordinario rigore formale, fin dai primissimi scatti, quando ancora l'artista era di là da venire.
Le "ombre" sono tutte nello spazio espositivo. Limiti purtroppo già apprezzati per Salgado. Manca un minimo senso di marcia, ci si trova a brancolare avanti e indietro tra foto e testi senza riuscire a seguire un ordine logico o cronologico. E l'illuminazione... Possibile che debba essere così disomogenea? Eccheccaspita! E' uno spazio allestito ex novo, da pochi anni.
Il catalogo, quello grande, è troppo costoso. Mi sono risparmiato i 60 euro (prezzo "speciale" mostra, ma si trova di meno in altre librerie) per foto che ho già, e più volte ripetute, in altri volumi. E anche i 10 del catalogo ridotto mi sono parsi una spesa evitabile.
Una mostra da non perdere, comunque. Alcune foto veramente mozzafiato per bellezza formale e contenuti.
Auhg!
