E' proprio belle vederle tutte insieme, cosa ti dicevo?
Sembra che ci sia una progressione e un'evoluzione della serie, dalle prime più concentrate sull'asfalto e quasi occasionali, alle ultime dove la figura umana la fa da padrona, sono queste le mie preferite.
Complimenti ancora.
Salve Luca,
Essendo da poco in vs compagnia non avevo,e non ho,visto granchè di tutti voi (io appena posso arrivo) e mi fa molto piacere che tu abbia raccolto l'invito a "ripubblicare" questa serie che trovo VERAMENTE ricca di fascino,e mi aiuta a conoscerti .Poi chi meglio di te può rivelarci cosa "raccontano" i selciati,le pietre umide che nella notte,nelle notti,sono state immobili spettatrici dello scorrere,assieme al tempo al quale oppongono la loro tenace resistenza,della vita di noi comuni mortali?
In una delle sue poesie Herman Hesse recita "..se io fossi pietra per durare.." Quindi su quei selciati,che durano,vita e morte si sono alternate e si alterneranno,e bene fai ad accennare la ns labile e fragile presenza (ombre,mossi ecc...) loro,le grandi pietre durano,noi no.
notte serena anche a te
massimostefani
Per Mauro
Certamente essendo state fatte in tempi diversi sono piuttosto eterogenee, alcune scansioni da stampe, altre da negativo.
Quando propongo una serie ex-novo, tipo "Spiaggia metafisica", elaboro le foto in contemporanea, in modo di averle le più possibili omogenee.
Per Stefano
Condivido la tua preferenza anche se le foto sono appartenenti a periodi diversi e confuse tra loro, non c'è stata un'evoluzione nel senso da te indicato.
Per Massimo "In una delle sue poesie Herman Hesse recita "..se io fossi pietra per durare.." Quindi su quei selciati,che durano,vita e morte si sono alternate e si alterneranno,e bene fai ad accennare la ns labile e fragile presenza (ombre,mossi ecc...) loro,le grandi pietre durano,noi no."
Ringrazio Luca per le foto , ma Massimo per l'idea della serie !
Come mia impressione devo dire che il suo racconto assume molta piu' forza delle singole foto postate occasionalmente.
Non so se sia vero in assoluto, ma quello della serie, del racconto, è proprio il modo con cui preferisco affrontare, anche direttamente come fotografo, questo mondo così affascinante.
paolo d ha scritto:Ringrazio Luca per le foto , ma Massimo per l'idea della serie !
Come mia impressione devo dire che il suo racconto assume molta piu' forza delle singole foto postate occasionalmente.
Non so se sia vero in assoluto, ma quello della serie, del racconto, è proprio il modo con cui preferisco affrontare, anche direttamente come fotografo, questo mondo così affascinante.
Non so cosa intendi tu, magari ti ho frainteso, ma l'idea di postarle assieme è venuta da Stefano (quello con il caratteraccio... ).
Detto questo, personalmente amo lo scatto anche singolo di elevata qualità, di certo la continuità è un fattore importantissimo, ma in ogni caso amo l'eccellenza, come ho già detto in passato, piuttosto che avere provini con tante immagini molto buone o addirittura ottime, preferirei ottenere magari un rullo in cui la metà delle foto sono da buttare ma un paio di scatti sono eccezionali.
Mentalmente non cerco mai il racconto, non è una prassi del mio fotografare, cerco l'immagine assoluta, perfetta ed autonoma che sviluppi in sé la forza e la sintesi di un racconto compiuto.
Questo non significa che poi non ami autori che ne hanno fatto la forza della loro arte, come ad esempio Duane Michals, piuttosto che altri come Mulas che l’hanno usata con straordinaria efficacia ad esempio nel magistrale reportage interiore degli artisti pop negli anni 60.
Come nella teoria del campo ghestaltico, per cui ogni singolo elemento tende a rafforzare gli altri, così nel racconto l’immagine non necessariamente deve essere straordinaria, perché la sua funzione è compartecipare alla narrazione, io non agisco così tant’è che anche queste foto, non sono un racconto ma un insieme abbastanza eterogeneo legato da un tema, di foto fatte in tempi molto diversi, a mio parere il racconto deve essere espresso in un intervallo di tempo e di spazio abbastanza limitato.
Queste tre immagini, a mio parere sono un racconto, e sono effettivamente tre scatti sequenziali:
Ciao Luca. Non hai frainteso tu, ho sbagliato io, due volte, nel senso che prima ho scritto Stefano, e poi rileggendo i post ho creduto di avere sbagliato e ho corretto in Massimo.
Con il Condor abbiamo diverse volte discusso sull'utilità di inserire nei racconti alcune foto magari non particolarmente belle ma utili o per il racconto in se stesso o, come a volte nel mio caso, solo per mostrare il mio approccio alla fotografia.
Sicuramente ha ragione Stefano quando dice che spesso le mie presentazioni sono 'poco selezionate', con doppioni o cadute di qualità.
Il motivo è che ho una morbosa curiosità nel cercare di capire come escono dalla macchina i rullini dei Grandi. Un sacco di foto belle e qualche capolavoro ? un capolavoro in mezzo a tanta mediocrità come noi normali ? Lo so che non ha molto senso, tant'è....mi incuriosisce
Maratoneta o velocista , questo è il dilemma.
Grazie per la risposta, ora ti capisco un po' meglio, forse.