Ancora su analogico/digitale

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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maucas
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Maurizio Cassese.
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Beppe
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Bruno Angela
'la fotografia è alla fine un problema di equilibri molto sottili ' (L. Ghirri)

il blocchetto degli appunti
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maucas
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Beppe ha scritto:Bruno Angela
:)
Maurizio Cassese.
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carlo riggi
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Beppe ha scritto:Bruno Angela
Tra i due termini della condensazione preferisco il primo, almeno è genuino.
Piero Angela è una specie di "sciacallo della scienza". Preleva qua e là briciole di scoperte fatte da questo o quel laboratorio nel mondo e le propala come fossero il Vangelo, così facendo alimentando la sua aura di integerrimo divulgatore scientifico e le sue fortune personali. Peccato che quelle sue rivoluzionarie scoperte scientifiche magari verranno sconfessate da altri ricercatori pochi anni dopo, il che almeno dovrebbe consigliare un atteggiamento più dubitativo rispetto al loro valore di verità assoluta.
Negli anni '70 ha smontato il fenomeno Uri Geller, traendo fama e notorietà sulle spalle dell'illusionista israeliano, senza mai porre un dubbio (che sarebbe stato vivifico per la cultura bigotta dell'epoca) sul fatto che, per quanto inspiegabili, certi fenomeni potevano far parte di quella zona oscura della mente che nessuno scienziato serio può non riconoscere che possa esistere, sebbene al momento non dimostrabile.
Qualche anno dopo se ne uscì con un'affermazione, tanto netta quanto incauta, che la Psicoanalisi era tutto frutto di un abbaglio di uno scienziato di inizio secolo. Asserzione sostenuta da un oscuro studio di non si sa quale gruppo di neurologi americani, come tanti ne emergono e ne scompaiono periodicamente, sconfermati non soltanto da decenni di buona pratica clinica, ma anche dalle risultanze delle moderne Neuroscienze. Mi arrivavano in studio pazienti sconvolti e disperati dicendo che avevano scoperto che quello che stavano facendo era tutto inutile, lo aveva detto Piero Angela! Un danno enorme. Ma quello studio faceva gioco alla sua brama iconoclasta, in nome del "progresso" e della "ragione".
Di fatto, Angela, volendo passare per campione del positivismo, ha proposto per anni la scientificità come una nuova religione. Mentre i veri scienziati venivano tenuti alla larga dalla TV di un'italietta che aveva bisogno di certezze che tenessero la briglia al pensiero, Piero Angela dilagava come il profeta della rivoluzione tecnologica (non so neppure se sia laureato).
Angela è stato, e continua ad essere, un fenomeno oscurantista nella pseudocultura di questi decenni.
Adesso, per palingenesi, tocca al figlio. Spero che almeno sia più preparato e scrupoloso del padre.
Scusate lo sfogo. :)
Ciao
Carlo
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marco palomar
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mah... sai quanti pieriangela servirebbero ancora nella nostra italietta...
ma guarda un po'
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leika
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comunque il tema è molto interessante,e di sicuro non va trascurato
saluti,Giacomo
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Condor
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Il titolo del post più corretto forse avrebbe dovuto essere stampa/nonstampa :)

Non è sbagliato quello che il buon Piero dice: oggi con il digitale si stampa molto meno, ma al contempo una sana gestione del dato digitale non è alla portata di molti nè per portafogli nè per conoscenza. Quanti, fotoamatori e non, fanno una copia delle fotografie digitali? Quanti sanno che un DVD dopo 10 anni non sarà più leggibile, sempre se si troveranno i lettori? Quanti hanno una NAS in RAID1? Quali formati saranno leggibili tra 10 anni? Domande non banali per un fotografo, figurarsi per persone medie come i miei genitori o mio fratello...

La stampa ti garantisce almeno una qualche forma di "backup" e la possibilità di tramandare comunque qualcosa :)

E tralascio ogni discorso sulla fruibilità di una foto stampata rispetto ad una goduta solo a monitor, digitale o analogica che sia, con buona pace del Brunello :D
giu258
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Iscritto il: gio ott 22, 2009 11:28 am
Località: palermo
Intervengo pochissimo, ma vi leggo molto. Colgo un cenno chiaro nelle vostre parole sul dubbio di quel che succederà delle memorie virtuali nel giro di pochi anni.
Questo è uno dei motivi, il più razionale tra i tanti, per cui, accanto al digitale comodissimo etc, etc, preferisco fotografare i momenti della vita con la pellicola. Spero, mi illudo, che si tramandi ai miei figli l'immagine e la memoria delle persone e dei luoghi in cui si è vissuti e delle persone con cui si è vissuto.
Una memoria elettronica, virtuale, per uno come me non potrà mai scalzare il ruolo della materia, che sia libro o immagine, purchè duri nel tempo e ci accompagni.
buon natale a tutti voi.
giuseppe
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