Leica Summarit-M lenses, F2.5, nuovo range

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Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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Oskar Barnack
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mauro ruscelli
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Sinceramente non so' cosa dire, ma io sono un cliente anomalo, di quelli che portano al fallimento una casa come leica.
Mai comperato nulla di nuovo e mai in un negozio o in un mercatino.

Poi con quella luminosita' devono fare dare davvero un bel lavoro per distinguersi dagli analoghi voightlander.

L'unica novita' che potrebbe davvero interessarmi e' una digitale entry level a telemetro.
Mauro

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luca rubbi
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Non capisco cosa ci "azzecca" il nome Summarit con l'apertura 2.5 che mi pare sia stata utilizzata solo con l'Hektor 50/2.5 alternativa luminosa alla prima Leica del 25?

Il Summarit era il 50/1.5 primo luminoso della casa di derivazione Scheneider con il suo Xenon 50/1.5 a sua volta variante dello schema dell'ottica analoga della Taylor-Hobson, c'è un discorso di brevetti scaduti, ma vado a memoria, dovrei ricontrollare la mia letteratura.


Comunque mi fa piacere.


Ciao
Luca
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Marco Barretta
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Ho seguito questa vicenda anche su Leicapassion e sinceramente non capisco proprio quale sia il motivo di un tale accanimento contro la denominazione scelta dalla Leica.
A volte sembra che partano delle crociate contro la casa di Solms e che ci si attacchi alle cose più insignificanti per dargli contro.
Summarit sarà un modo per distinguere le ottiche dal resto della produzione, al limite potrebbe essere anche una crasi tra Summicron ed Elmarit per indicare appunto una luminosità che è una via di mezzo tra i due (questa è fantasia mia).
Ma anche se si chiamavano Cazzagon cosa ce ne sarebbe importato? Conta la loro resa, magari sono dei capolavori.
Un nome che si richiama al passato non deve per forza indicare un legame diretto.
Perchè la Contax S 2 ha qualcosa a che vedere con la vecchia Contax S?
I Tessar sono tutti obiettivi a quattro lenti?
E la nuova 500 è forse un continuum con quella precedente o con la prima?
La Miura, se entrerà in produzione, sarà davvero una discendente della vecchia e mitica auto del toro?
Il quesito di Mauro è invece molto più ragionevole e concreto (come quasi tutti i suoi ragionamenti, a mio parere) perchè si concentra sulla loro effettiva possibilità di distinguersi dalla produzione Cosina e di dire qualcosa sul campo.
Ma sul nome, sinceramente, mi sembra davvero banale concentrarsi.
Se la M 8 si fosse chiamata M 3 digital e fosse stata un capolavoro privo di difetti non sarebbe stato comunque meglio?
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luca rubbi
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Sinceramente io non ho alcun accanimento, è Leitz che ha una tradizione liturgica del nome dell'ottica legata all'apertura, mica me lo sono inventato io, quindi suppongo che se ne hanno sempre fatto una bandiera una logica ci sia, altrimenti potevano dare un nuovo nome.

Un po' di sorpresa può esserci il nome Summarit in Leica M non appariva dal 1960.

Avrei trovato molto più adatto il nome Hektor, visto che il 50/2.5 aveva questa apertura.

Mi sa che però il cane di Berek è morto...

Ciao
Luca
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donatellobirsa
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luca rubbi ha scritto:Sinceramente io non ho alcun accanimento, è Leitz che ha una tradizione liturgica del nome dell'ottica legata all'apertura, mica me lo sono inventato io, quindi suppongo che se ne hanno sempre fatto una bandiera una logica ci sia, altrimenti potevano dare un nuovo nome.

Un po' di sorpresa può esserci il nome Summarit in Leica M non appariva dal 1960.

Avrei trovato molto più adatto il nome Hektor, visto che il 50/2.5 aveva questa apertura.

Mi sa che però il cane di Berek è morto...

Ciao
Luca
Q.E.D. :)

- - -

marco Barretta, toscanaccio, come va?
non male l'idea della crasi tra Summicron e Elmarit per "giustificare" a posteriori il nome Summarit.

Telefona a Solms:
potresti fare l'avvocato in casa Leica! :)

in bocca al lupo!

Donatello
sante castignani
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Un po' di sorpresa può esserci il nome Summarit in Leica M non appariva dal 1960.

Non proprio: Minilux e CM lo hanno rispolverato...
Ciao,
Sante
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luca rubbi
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sante castignani ha scritto:Un po' di sorpresa può esserci il nome Summarit in Leica M non appariva dal 1960.

Non proprio: Minilux e CM lo hanno rispolverato...
:smile:

Ciao
Luca
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Marco Barretta
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Ciao Donatello, il toscanaccio sta piuttosto bene e spera altrettanto per tutti voi.
Quanto al nome, pur ribadendo la sostanziale irrilevanza della questione, credo che dovendo sceglierne per forza uno, per motivi di tipo commerciale, sicuramente non mi sarei concentrato su Hektor.
Leica non è mai stata famosa per gli Hektor e anche nei proiettori questa denominazione identifica i modelli bassi di gamma.
Meglio quindi qualcosa che richiami i miti di Wetzlar, come Summilux, Summicron ed Elmarit.
Summarit a mio parere è appropriato.
Non posso tuttavia sperare in una luminosa carriera forense in quel di Solms perchè tempo fa fui proprio io ad identificare il Summilux 75 come un'ottica scazzante in un caso su due.
E in quel caso l'avvocato fosti tu! :-)
Supermario
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Bella la tradizione liturgica del nome dell'ottica legata all'apertura, bella anche l'idea della crasi fra Summicron ed Elmarit!
Per quanto mi riguarda avrei preferito Summaron molto vicino all'epiteto (summaraun) che mi affibbiava mia nonna da bambino, per me sarebbe un ritorno al passato!
Il significato di queste ottiche mi pare sia in un ripiegamento del marchio sul segmento di mercato più economico, dato che il mondo digitale pone Leica su un piano di comprimaria. Sono le ottiche per corredare la Panasonic nonchè la M8, in seconda battuta per contrastare le ottiche voitglander veramente buone.
Come dicevo, Leica ha perso la capacità di primeggiare a livello di progettazione elettromeccanica, le sue splendide lenti (costosissime), senza corpi macchina all'altezza dei tempi, non servono a nulla.
Io sono abituato a valutare i prezzi dell'usato, ma quando mi affaccio ad un listino Leica mi comincia a girare la testa, posso capire che nessuno li comperi nuovi i summilux-summicron.
Inoltre il mondo digitale ha svalutato l'istinto di tesaurizzare del leicista innamorato, il denaro che si sborsa è sangue perso per sempre, come per un bel vestito o un pranzo di nozze, pertanto si cerca di stringere il cordone della borsa.
Occorrerebbe che il mondo digitale prendesse la strada della valorizzazione dell'oggetto e del lavoro umano, sarebbe una rivoluzione politica di implicazioni storiche: difficile!
Meglio concentrarsi sul Dual Renge che può lenire le nostre sofferenze ansiogene! Abbiamo visto altri giorni! :cry:
Mario Andreoli
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