Non so se ricordate quel mini-reportage nel tattoo studio di quest'estate, ecco lui è Massimo, il titolare.
L'ho inserito nella mia serie sui ritratti di lavoratori, una serie che procede lentisssssssima - molto più lenta di tutte le altre mie serie - e che adesso si è bruscamente fermata per cedimento strutturale della Rolleiflex
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
Non ho mai amato particolarmente il soggetto, non so il perché.
Forse per questo non mi ha mai fatto impazzire.
Preferisco anche io la prima.
C'è da dire però che questa foto, inserita insieme alle altre del progetto "lavoro" assume molta ma molta più forza.
Penso all'operaio nella fabbrica.
Ritratti "normali", sinceri e ben fatti.
io sono per la seconda,graficamente piu' pulita,col soggetto che si decentra per dare spazio alla poltrona (bellissima!),per i toni decisamente belli....si la seconda la trovo meno scontata e piu' in linea col lavoratore proposto.
ps: nella prima mi sembra un po' ingessato,nella seconda piu' sciolto,forse piu' a suo agio.
Alla fine mi sono veramente convinto per la prima anche se la seconda, col piede sulla poltrona e per i motivi di Vittorio, sembra effettivamente un "siediti qui dai !"