Piccoli tradimenti di fotografia

Seconda tappa di questo Venerdì Santo siculo.
Gratteri, grazioso paesino delle Madonie, in cui si svolge questa interessante processione notturna, "'A Sulità" (la solitudine).
I figuranti partono da diverse chiese e si incontrano nella piazza principale, camminando in fila indiana, rigorosamente "soli" e silenziosi.
Le condizioni di ripresa erano decisamente problematiche. Non può essere una scusa. Ma, vacca boia, non ho mai visto un buio così buio...

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Sono perplesso. Non sono solo documenti di un evento, ma non hanno il patos che ci si aspetta di fotografare durante questo genere di eventi. Ripensando alle foto di Scianna, scusa se il paragone è azzardato, sulle processioni di alcuni anni fà (molti) lui sfruttò le limitazioni dei mezzi tecnici (macchine analogiche e pellicole a iso relativamente bassi per oggi) per realizzare mossi di grande impatto, ma certamente la situazione che tu hai trovato è molto diversa in termini di partecipazione delle persone e situazione logistica (almeno da quanto ci fai vedere), ma se hai dei mossi rivalutali in questo senso, se ti va !

Giuseppe Mosconi ha scritto:Ripensando alle foto di Scianna, scusa se il paragone è azzardato

Io ti scuso, eccome. Non so se lo farà Scianna.

Quanto ai mossi, mi inviti a nozze. E' una cifra che questa volta ho usato con parsimonia, ma in archivio ne ho in abbondanza, sia in analogico che in digitale.
Grazie, ciao
Carlo

Anche dopo solo una occhiata di sfuggita è evidente che debbono essere guardate bene.
A presto.

bellissime tutte,e come al solito ottimo bn...

Grazie Maurizio!

L'elemento che mi fa apprezzare queste foto (siamo nell'anno 2015) è proprio la mancanza di pathos, che sarebbe ridicolo e fasullo, e
lo sguardo sorridente e allo stesso tempo lievemente ironico del testimone. Molto bene così.
Mi piacciono molto, sono semplici, curate, e vere.

Grazie Sergio!

Una serie che riesce perfettamente a rendere la solitudine ed il silenzio. Il trattamento delle immagini è tale che non si nota la carenza di luce (buio così buoi non si vede). Trovo assolutamente fantastiche le espressioni dei figuranti.
Molte, se non tutte, le composizioni sono eccezionali, ci sono giustapposizioni magnifiche.
Non ci vuole pathos, è una scena di raccoglimento e di meditazione sul dolore.
Veramente notevoli gli elementi unificanti.

Ogni volta che vedo una tua serie sui riti pasquali, mi vien voglia di venire lì e perdermi in quelle atmosfere: questo per farti capire quanto mi piacciono e detto da un laico come il sottoscritto e dire tutto

Ciao

Grazie di cuore Luca e Stefano!

Bella serie; ottime come al solito le inquadrature, che vivono anche in autonomia.
Mi piace in particolare la "solitudine dell Madonna Nera" ...

Grazie Andrea!

sergio lovisolo ha scritto:L'elemento che mi fa apprezzare queste foto (siamo nell'anno 2015) è proprio la mancanza di pathos, che sarebbe ridicolo e fasullo, e
lo sguardo sorridente e allo stesso tempo lievemente ironico del testimone. Molto bene così.
Mi piacciono molto, sono semplici, curate, e vere.

Però, o mi hanno sempre raccontato un'altra storia, o nelle manifestazioni nel sud Italia il pathos per certe manifestazioni religiose, flagellazioni, madonne varie, c'è eccome e si vede.

Magari c'era anche qui ma Carlo ha deciso di documentare i momenti di relax.
Carlo, c'era o non c'era?

Belle foto, bel racconto, mi manca un po' di pathos però..

C'era e non c'era...
Come molte cose in Sicilia, la situazione è borderline, ambivalente, ambigua. La processione è sentita, contrappuntata alla partenza da una nenia ipnogena cantata da un gruppo di pie donne, che determina una condizione di base assai suggestiva. Poi, però, c'è anche la finzione, la risata, lo sberleffo.
È rappresentazione, ancorché sacra, non (più) delirio.

Grazie, ciao
Carlo