un artista suggerito da Luca Alessandro Remotti e poi rimosso.
http://photo.net/photodb/member-photos? ... d=18179021
per me nulla di particolarmente interessante...anzi, noioso.
ciao
Sergey Bizyaev
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- carlo riggi
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Mi tocca associarmi al tuo inclito parere.
Ciao
Carlo
Carlo
Immaginavo.carlo riggi ha scritto:Mi tocca associarmi al tuo inclito parere.
Per questo l'ho tolto dopo aver dato un'altra occhiata.
Ma vedo che Bruno lo definisce "artista"....



artista...in tono sarcastico
ho letto pure tutti i commenti ridicoli...roba da ridere.
Ma oggi è così - hai ascoltato le parole di George Woodman?
ciao

ho letto pure tutti i commenti ridicoli...roba da ridere.
Ma oggi è così - hai ascoltato le parole di George Woodman?
ciao
Veni Vidi Velvia
Pixel volant Pelicula manent
Pixel volant Pelicula manent
Ma in fondo tutto si ripete. Nudo o no._De ha scritto:Per me è tutto ciò che il nudo non deve essere. Mi domando come sia possibile vi sia ancora la sbornia da fotografie che maltrattano il surreale. Sono anni che si vedono e anni che ne potrei fare a meno.
Si potrebbe fare un'analisi antropologica del nudo fotografico, su chi sfrutta chi, su chi è in vero ideatore e creatore delle immagini, se la modella, il fotografo, chi guarda (il voyeur?). E poi c'è lo scopo, la cui valutazione è più o meno sconfinata come è sconfinata la gamma dei temi e degli scopi di tutta la fotografia.
Come facciamo a dire quale nudo - o quale fotografia in generale - deve o non deve essere?
Possiamo introdurre insondabili principi etici, che dipendono molto da quale sia la propria impostazione, le proprie preferenze e la propria dimensione etica. E qui io ho le mie idee, ma tutte hanno dignità.
Posso dire in genere che il nudo fotografico, come ogni tema ripetitivo, mi annoia. Mi sono annoiato alla museo berlinese dedicato a Helmut Newton. Avrei salvato una manciata di fotografie.
Credo di poter dire che esistono veramente poche fotografie di nudi veramente di qualità. Poi ci sono le modelle nelle fabbriche in rovina, i boudoir, le contorsioni di fronte a fondi bianchi (o neri), le prospettive ginecologiche.
Secondo me Bizyaev riflette una precisa appartenenza culturale ed ha, a parte alcune idee decisamente discutibili. L'idea non era di farvi "acquistare" un autore, ma magari prendere spunto per parlarne.
Sul fatto poi che
credo si possa applicare a qualsiasi tema fotografico.Sono anni che si vedono e anni che ne potrei fare a meno
Poi, ovviamente, ciascuno è libero.