Si fotografa quel che si è

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cliqueur
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Caro Bruno,
Nella tua recente dissertazione hai fatto riferimento a derive, a tendenze.
Si fotografa quel che si è e come si è.
Tu per esempio: diretto, concreto, reale. Per nulla propenso ad andare troppo per il sottile. Al limite del ruvido. Si vede nei tuoi soggetti e nel modo in cui stampi le tue fotografie. Sia nelle montagne, sia quando fai il predatore mi ambito urbano o lariano.

Nelle fotografie di Carlo si vede Carlo, in quelle di Stefano T. lo stesso, così come in Simone T. Anche Maurizio e Sergio si riconoscono nelle loro fotografie. Da quel poco che posso capire, De è cambiata. Da street a concettuale.

Non so come la pensiate voi, ma io mi vedo nelle mie fotografie. Un po' terra terra, concreto, ma è anche vero che le cose che associo a ciò che fotografo sono di difficile individuazione. Il mio cervello funziona così.

C'entra poco cosa usi, è importante come lo usi, quali risultati vuoi ottenere. Non ci sono schemi, non ci sono regole, non c'è analogico o digitale (come dimostrano i plug in). Ci sono solo fotografie e forse il senso che riusciamo a dare loro. E che riusciamo a far vedere agli altri.
Ciao,
Luca
Ultima modifica di cliqueur il dom mar 27, 2016 11:57 pm, modificato 2 volte in totale.
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maucas
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Ho visto che in genere vengono più apprezzate le foto ed i fotografi che seguono sempre lo stesso stile e/o progetto. Per quanto mi riguarda,non potendo per limiti di tempo concepire e seguire un progetto , mi limito a scattare quando una particolare situazione mi intriga,mi colpisce. A cazzo di cane,insomma :D
Tutte immagini,quindi,non legate tra loro. Forse è un limite? Non so.
Maurizio Cassese.
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Luca A Remotti ha scritto:Caro Bruno,
Nella tua recente dissertazione hai fatto riferimento a derive, a tendenze.
Si fotografa quel che si è e come si è.
Tu per esempio: diretto, concreto, reale. Per nulla propenso ad andare troppo per il sottile. Al limite del ruvido. Si vede nei tuoi soggetti e nel modo in cui stampi le tue fotografie. Sia nelle montagne, sia quando fai il predatore mi ambito urbano o lariano.

Nelle fotografie di Carlo si vede Carlo, in quelle di Stefano T. lo stesso, così come in Simone T. Anche Maurizio e Sergio si riconoscono nelle loro fotografie. Da quel poco che posso capire, De è cambiata. Da street a concettuale.

Non so come la pensiate voi, ma io mi vedo nelle mie fotografie. Un po' terra terra, concreto, ma è anche vero che le cose che associo a ciò che fotografo sono di difficile individuazione. Il mio cervello funziona così.

C'entra poco cosa usi, è importante come lo usi, quali risultati vuoi ottenere. Non ci sono schemi, non ci sono regole, non c'è analogico o digitale (come dimostrano i plug in). Ci sono solo fotografie e forse il senso che riusciamo a dare loro. E che riusciamo a far vedere agli altri.
Ciao,
Luca

:D :D :D Non so quanto contento sarà Carlo di questa tua teoria...alla luce dei suoi scattonzoli digitali, non ne esce proprio bene...eh! :lol:

Per quanto mi concerne, sono d'accordo! io resto io...sempre! sugli altri non mi pronuncio.

Ma io mi divido tra due percorsi ben distinti:

lato positivo e reale...Velvia: fedeltà della realtà...durevole nel tempo. In questo caso sono Fotografo.
Ho una quantità impressionante di DIA :shock: ma non ve le mostro poichè avete sempre manifestato grande freddezza.

Lato negativo ed espressione della personalità: Bianco e Nero d'Argento. In questo caso sono Fotografo e Artista.
Per me conta il percorso intrapreso con tutti gli esperimenti in CO; se il risultato sarà buono, ne sarò felice...se sarà mediocre, sarò sempre felice... :lol: ma pensa come vivo bene io.

Ancora con 'sta storia della attrezzatura? e allora spiegaci per quale motivo ti sei comperata la Leica digit da 6.000€ - non era sufficiente una qualsiasi compattina? o un cellulare?

Lo ribadisco: l'attrezzatura fotografica è, per me, assolutamente fondamentale!

LeicaMoR - Nikon piccolo format e MF - Zeiss ogni formato sino al 6x9

ciao
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Non parlerei di cambiamento, sono partita fotografando fili d'erba al sole e geometrie. E i fili d'erba al sole e le geometrie sono rimasti nel mio immaginario. Alla fine mi considero una ritrattista, anche se i ritratti sono in assoluto le mie fotografie che raccolgono meno consensi. Ma mi piacciono i volti delle persone che mi circondano, fermare l'attimo delle loro espressioni. Continuo a farlo, riprenderò a mostrarlo appena riavrò i mezzi tecnici per farlo, il mio vetusto scanner che fa le bizze.
Però sì. Nell'ultimo anno ho ripreso contatto con i paesaggi. Passo sempre i fine settimana tra montagne e laghi e ogni volta mi stupisco delle luci che disegnano le rocce e della tranquillità del lago, nel suo silenzio invernale.

Si fotografa quel che si è, dici. Forse è vero ma è vero solo quando si fotografa a difese abbassate. Più si abbassano e più viene fuori. Dunque si potrebbe chiedere: voi quanto le abbassate? Perché secondo me, per quel poco che so di ognuno di voi, lasciate fluire solo parte di quel che scorre. Il resto rimane un po' imbrigliato.
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maucas ha scritto:Ho visto che in genere vengono più apprezzate le foto ed i fotografi che seguono sempre lo stesso stile e/o progetto. Per quanto mi riguarda,non potendo per limiti di tempo concepire e seguire un progetto , mi limito a scattare quando una particolare situazione mi intriga,mi colpisce. A cazzo di cane,insomma :D
Tutte immagini,quindi,non legate tra loro. Forse è un limite? Non so.
Pensa in quale monotonia vivono coloro che hanno in testa un solo stile... :-( io, invece, che poliedrico son, sono sempre allegro ed ironikon... :lol:

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_De ha scritto:
Però sì. Nell'ultimo anno ho ripreso contatto con i paesaggi. Passo sempre i fine settimana tra montagne e laghi e ogni volta mi stupisco delle luci che disegnano le rocce e della tranquillità del lago, nel suo silenzio invernale.
Beh...sarà mica fotografia concettuale riprendere i paesaggi.

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[quote="_De"Si fotografa quel che si è, dici. Forse è vero ma è vero solo quando si fotografa a difese abbassate. Più si abbassano e più viene fuori. Dunque si potrebbe chiedere: voi quanto le abbassate? Perché secondo me, per quel poco che so di ognuno di voi, lasciate fluire solo parte di quel che scorre. Il resto rimane un po' imbrigliato.[/quote]

Io non abbasso proprio nulla! anzi, quando fotografo la gente sono sempre in allarme!

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reporter ha scritto:
_De ha scritto:
Però sì. Nell'ultimo anno ho ripreso contatto con i paesaggi. Passo sempre i fine settimana tra montagne e laghi e ogni volta mi stupisco delle luci che disegnano le rocce e della tranquillità del lago, nel suo silenzio invernale.
Beh...sarà mica fotografia concettuale riprendere i paesaggi.

ciao
Io infatti non considero le mie fotografie concettuali. Sono normali paesaggi velati da una patina malinconica.
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_De ha scritto:
reporter ha scritto:
_De ha scritto:
Però sì. Nell'ultimo anno ho ripreso contatto con i paesaggi. Passo sempre i fine settimana tra montagne e laghi e ogni volta mi stupisco delle luci che disegnano le rocce e della tranquillità del lago, nel suo silenzio invernale.
Beh...sarà mica fotografia concettuale riprendere i paesaggi.

ciao
Io infatti non considero le mie fotografie concettuali. Sono normali paesaggi velati da una patina malinconica.
Ah ecco! e allora informa di ciò il caro Luca... :lol:

Però, se passi il tuo tempo tra le montagne a fotografre...mandaci qualche tua foto che è sempre un piacere per gli occhi :)

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reporter ha scritto:Lo ribadisco: l'attrezzatura fotografica è, per me, assolutamente fondamentale!
LeicaMoR - Nikon piccolo format e MF - Zeiss ogni formato sino al 6x9
Non mi sembra di avere detto nulla di contrario. L'ho solo collegata al risultato.

Certo, scambiare i file M8 per pellicola ... :twisted:

La M 262, che non ha tutte le funzioni della 240, è stata un ottimo affare, veramente ottimo.
Ma per ora non vedrai alcun file digitale da me. Solo rulli di pellicola. Ne ho da sviluppare cinque da novembre ed ancora un bel po' da impressionare.

Tira fuori 'ste DIA e smettila di fare l'incompreso, non sei credibile. E poi dietro questa ruvida scorza devi essere un animo sensibile, basta guardare i delicati fiori che ogni tanto ci presenti.
Ultima modifica di cliqueur il lun mar 28, 2016 10:28 am, modificato 1 volta in totale.
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_De ha scritto:Si fotografa quel che si è, dici. Forse è vero ma è vero solo quando si fotografa a difese abbassate. Più si abbassano e più viene fuori. Dunque si potrebbe chiedere: voi quanto le abbassate? Perché secondo me, per quel poco che so di ognuno di voi, lasciate fluire solo parte di quel che scorre. Il resto rimane un po' imbrigliato.
Non credo sia una questione di difese. Per quanto possa apparire casuale, dopo un po' di tempo e dopo aver visto un po' di immagini siamo riconoscibili. Anche nella casualità (quella che cita Maurizio). E siccome non mettete solo immagini, ma anche commentate, ciò getta luce su preferenze ed opinioni. Non ci dimentichiamo che i nostri commenti contengono anche i nostri riflessi emotivi, perché fotografia è (anche) emozione.

A suo tempo tu De sei stata citata da Chris Weeks, l'hai conosciuto direttamente? Allora non fotografavi (solo) paesaggi.
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maucas ha scritto:Ho visto che in genere vengono più apprezzate le foto ed i fotografi che seguono sempre lo stesso stile e/o progetto. Per quanto mi riguarda,non potendo per limiti di tempo concepire e seguire un progetto , mi limito a scattare quando una particolare situazione mi intriga,mi colpisce. A cazzo di cane,insomma :D
Tutte immagini,quindi,non legate tra loro. Forse è un limite? Non so.
Caro Maurizio,
Non è così. Il fatto è che praticamente qui tutti siamo degli scassamaroni, nel senso che abbiamo sviluppato preferenze e idiosincrasie rispetto alle fotografie che vediamo e ci facciamo pochi scrupoli a manifestarle direttamente. In altre parole sappiamo cosa vogliamo vedere e cosa no.
Ma ciò non significa assolutamente che abbiamo la patente di critici e che ciò che diciamo è necessariamente giusto. Quello che trovo bello di PB è che, sostanzialmente, evitiamo il politicamente corretto.
Ma non dimenticherei mai che ciascuno di noi è il primo riferimento. Agli altri potrà piacere o meno ciò che produciamo, ma la cosa più importante è che le nostre fotografie piacciano consapevolmente proprio a noi.
E non ti preoccupare, tutti fotografiamo, o abbiamo fotografato più o meno a caso ciò che ci capitava davanti. L'importante è tenere aperti gli occhi e vedere tutto quello che c'è, anche tridimensionalmente (cosa che a me riesce ancora difficile).
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Luca A Remotti ha scritto: Non credo sia una questione di difese. Per quanto possa apparire casuale, dopo un po' di tempo e dopo aver visto un po' di immagini siamo riconoscibili. Anche nella casualità (quella che cita Maurizio). E siccome non mettete solo immagini, ma anche commentate, ciò getta luce su preferenze ed opinioni. Non ci dimentichiamo che i nostri commenti contengono anche i nostri riflessi emotivi, perché fotografia è (anche) emozione.

A suo tempo tu De sei stata citata da Chris Weeks, l'hai conosciuto direttamente? Allora non fotografavi (solo) paesaggi.
Si è riconoscibili quando si fanno bene le cose. E con bene non intendo belle fotografie ma fotografie che seguono un'idea. In quel senso sì, siamo riconoscibili perché portiamo il nostro immaginario su fotografia. Per questo parlo di difese abbassate, solo così riusciamo a tirare fuori un flusso interiore, tralasciando l'idea di singola fotografia ben riuscita per sperimentare la ricerca interiore.

Con Chris sono stata in contatto per lungo tempo, aveva visto in me qualcosa che io non vedevo in me, era lungimirante più di quello che lo sono io. Ma ero troppo pirla per metterci le giuste energie e superare i miei limiti. Ai tempi facevo solo street.
E' una persona interessante, immerso in un mondo di lustrini ma con una passione vera e sincera.
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_De ha scritto:Si è riconoscibili quando si fanno bene le cose. E con bene non intendo belle fotografie ma fotografie che seguono un'idea. In quel senso sì, siamo riconoscibili perché portiamo il nostro immaginario su fotografia. Per questo parlo di difese abbassate, solo così riusciamo a tirare fuori un flusso interiore, tralasciando l'idea di singola fotografia ben riuscita per sperimentare la ricerca interiore.
È questo che intendo. Seguire un'idea.
E se per difese abbassate vuoi dire perseguire la propria idea indipendentemente, rischiando giudizi negativi o l'indifferenza di ogni "claque", be', allora siamo d'accordo anche su questo.
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Luca A Remotti ha scritto:
reporter ha scritto:Lo ribadisco: l'attrezzatura fotografica è, per me, assolutamente fondamentale!
LeicaMoR - Nikon piccolo format e MF - Zeiss ogni formato sino al 6x9
Non mi sembra di avere detto nulla di contrario. L'ho solo collegata al risultato.

Certo, scambiare i file M8 per pellicola ... :twisted:

La M 262, che non ha tutte le funzioni della 240, è stata un ottimo affare, veramente ottimo.
Ma per ora non vedrai alcun file digitale da me. Solo rulli di pellicola. Ne ho da sviluppare cinque da novembre ed ancora un bel po' da impressionare.

Tira fuori 'ste DIA e smettila di fare l'incompreso, non sei credibile. E poi dietro questa ruvida scorza devi essere un animo sensibile, basta guardare i delicati fiori che ogni tanto ci presenti.
Allora...da parte mia, il risultato è l'ultimo dei miei problemi!

M8...bisogna riconoscere tutti i meriti del buon Carlo che con il plug-in è un vero maestro; io lo proprorrei per il Nobel del fotoritocco :)

:D :D :D Rulli di pellicola? Le immagini di Brussels non vengono dalla pellicola.

Qui niente più DIA! le DIA le propongo su siti dove vengono apprezzate: qui solo biancoenero d'argento!

Ma certo che sono sensibile! Sono molto sensibile alla fotografia.

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