Istinto o previsualizzazione

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

cristiano cossu
Supponiamo che vi venga in mente una serie di immagini da fare, con un tema fisso e ben definito.
Vi documentate prima, vi informate, guardate cosa hanno fatto su temi comparabili i maestri, oppure agite d'istinto e quello che vien fuori dopo si valuta?
Chiedo perchè avendo un paio di cosette in testa sono curioso di sentire qualche consiglio-opinione
thanks
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Condor
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Istinto: normalmente oltre al soggetto, mi viene in mente anche la foto, l'inquadratura. Quando invece sono a corto di idee, giro in rete cercando ispirazione. Dipende cosa ti serve, se in testa hai già tutto, fai delle prove.
cristiano cossu
grossomodo siamo nell'ambito "still life"... Si come hai detto tu insieme al soggetto ho in mente anche la foto, ma d'altra parte mi piace molto anche vedere lavori di altri su soggetti che mi interessano. Anche se mi sono accorto che poi, una volta conosciuti, se li apprezzo ho voglia di "imitarli"... :P
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Condor
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Procedi, fotografa e poi guarda cosa hanno realizzato: dalle differenze puoi imparare e verificare la tua bravura.
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NatRiscica
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Probabilmente partiamo tutti con l'agire d'istinto, poi magari alla fine ci accorgiamo che le nostre immagini in qualche modo risentono di un imprinting di fondo.

Nat
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Vittorio
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d'istinto.

nel paesaggio ho bisogno di previsualizzazione.

ma son 2 cose molto diverse.
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andreamiglio
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Istinto ma con un quid di ricordo che poi si svela nello sviluppo o nella stampa (ancor meglio): credo che l'azione fotografica sia il summa di una serie di contingenze che permettono di fare , o meglio tentare di fare, fotografia
Andrea


[url=http://www.flickr.com/photos/andreamiglio/]FOTOGRAFIE[/url]
Marco Barretta
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Se le immagini rientrano nel genere creativo e quindi servono soltanto a gratificare me stesso, mi lascio guidare sia dall'istinto che dai miei ragionamenti, ma senza prendere spunto da nessuno.
Preferisco infatti una realizzazione pessima che derivi completamente dal mio estro (si fa per dire), piuttosto che un buon prodotto finale che non sia farina del mio sacco.
Se le mie fotografie devono invece soddisfare qualche altra esigenza (ritratti o immagini di automobili, per fare esempi a me pertinenti) lascio allora che la mia idea si rafforzi con qualche contributo esterno.
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mauro ruscelli
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Per il tipo di foto che faccio e' davvero difficile previsualizzare o forse sono solo io che mi districo nel poco tempo che dedico alla fotografia e quindi "prendo quello che viene". Mi e' capitato di sbagliare una foto e se' possible tornare sul luogo del delitto per ripetere lo scatto. Questo e' il mio massimo di previsualizzazione.

Invidio molto chi riesce a lavorare per progetti, e' una cosa che comincia a mancarmi oltre al lavorare sulla singola foto.
Mauro

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Condor
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mauro ruscelli ha scritto:Per il tipo di foto che faccio e' davvero difficile previsualizzare o forse sono solo io che mi districo nel poco tempo che dedico alla fotografia e quindi "prendo quello che viene". Mi e' capitato di sbagliare una foto e se' possible tornare sul luogo del delitto per ripetere lo scatto. Questo e' il mio massimo di previsualizzazione.

Invidio molto chi riesce a lavorare per progetti, e' una cosa che comincia a mancarmi oltre al lavorare sulla singola foto.
Ora a me succede esattamente il contrario, ma non sono del tutto convinto che sia un bene. :-(
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Ross
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Sono d'accordo con Nat. Tutto ciò che impariamo guardando per esempio i grandi pittori o i grandi fotografi resta dentro di noi, anche se poi lo dimentichiamo..
Poi un giorno facciamo una bella foto e ci accorgiamo che per esempio la luce ricorda Goya o Vermeer, lo sguardo di una ragazza l'avevamo già colto in Manet, le mani erano di Schiele..o quella prospettiva dall'alto ricorda una foto di Cartier Bresson o una striscia bianca sull'asfalto Koudelka..
E' pazzesco riconoscere che in effetti noi siamo le nostre foto..
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mauro ruscelli
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Cio' che dici e' giusto, ricordo una intervista di Bresson in cui diceva che non si spiega la fotografia, il miglior corso e' guardare tante tantissime foto di grandi maestri e mostre e libri ecc.

In questo modo, nell'istante decisivo, avremo un magazzino di informazioni ci fara' "vedere" la giusta inquadratura istintivamente senza pensare perche' semplicemente la riconosceremo.

E' questo credo sia vero e soprattutto non vuol dire copiare, perche' comunque ci saremo noi dentro.







Un po' come il sistema esposimetrico nikon con il suo db di 10.000 (?) situazioni.
Mauro

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Vittorio
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l'approccio al soggetto e' molto condizionato dal mezzo.
io uso tutti i formati,ma si deve resettare il modus operandi per cambiare da un formato all'altro...
se faccio un giro in citta' e vado per fare reportage,cogliendo quello che verra' ci vado col 35 mm,ultimamente uso spesso una leica m4 p,ma ho anche una veloce e sbarazzina g1 contax,oppure una reflex (ingombrante ax sempre di contax).
per i ritratti ambientati ,presi al volo per sfruttare la luce del momento,vado sempre di leica.
per un ritratto sempre ambientato,ma piu' meditato,se vogliamo costruito,uso la mamiya 6mf,esposimetro,misurazioni ecc.ecc.,per il paesaggio vado solo di medio formato,o grande dipende dal luogo,in questo caso la previsualizzazione e' fondamentale(per me) prima faccio un sopraluogo,in macchina o in moto,cerco gli scorci e le panoramiche migliori,osservo le luci,se saranno meglio di mattina,di mezzogiorno o di sera,e prendo appunti.
a questo punto decido anche il materiale sensibile,pellicola,sviluppo,carta,a seconda se vorro' una scena dettagliata con ampia gamma tonale,oppure piu' contrastata .
il mio problema principale e' che non essendo un professionista non posso recarmi sui luoghi esattamente quando voglio,ma devo sfruttare i fine settimana,e non sempre la luce e' come vorresti,ma ogni tanto la fortuna aiuta..:-)
faccio la prima sessione fotografica,sviluppo e stampo,poi decido per una eventuale seconda tornata,a volte anche una terza....

col grande formato devi partire a colpo sicuro,la foto dev'essere gia' formata nella tua testa.
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massimostefani
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non essendo un professionista non posso recarmi sui luoghi esattamente quando voglio,ma devo sfruttare i fine settimana,e non sempre la luce e' come vorresti,ma ogni tanto la fortuna aiuta..:-)
faccio la prima sessione fotografica,sviluppo e stampo,poi decido per una eventuale seconda tornata,a volte anche una terza....

col grande formato devi partire a colpo sicuro,la foto dev'essere gia' formata nella tua testa.[/quote]

Come ho gia detto in altra sede di discussione,io lavoro quasi sempre focalizzando il "tema" che puo essere di varia natura ma che,nel mio caso ha al 99% l'uomo come centro di gravità.Estrema razionalizzazione dell'attrezzatura,che non è al centro dell'interesse di chi ha dato vita alla discussione(se non vado errato)...e poi come qualcuno ha acutamente accennato poc'anzi,la nostra cultura (non solo visiva,anzi...alle volte la parola scritta ,come pure la musica,descrivono più e meglio di un'immagine fotografica ) incide fortemente sul risultato finale.
Poi se è una ricerca personale via libera ad ogni tipo di sperimentazione,da sottoporre al confronto con la percezione altrui,per verificarne l'impatto emotivo ed il livello di comunicazione raggiunto,se si tratta di committenza si devono fare iconti con ben altre problematiche.
Vittorio non rammaricarti più di tanto x il fatto di non essere un professionista,non so quanti di noi pro,possono andare e fare a loro piacimento.....goditi in pieno le tue "ore d'aria" fai delle buone fotografie,leggi molto di tutto,raccogli nella tua biblioteca le monografie degli autori che sono più vicini al tuo sentire,e ascolta quando fotografi le vibrazioni del tuo "IO"di fronte al soggetto...si capisce da li se sei sul giusto sentiero.Altro non so dire.

massimostefani


ps: secondo me hai troppe fotocamere,asciugare,alleggerire,concentrare.
HCB diceva che è con l'estrema economia di mezzi che si ottengono i migliori risultati...
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
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Vittorio
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HCB diceva che è con l'estrema economia di mezzi che si ottengono i migliori risultati...


eh,eh,Massimo se penso ad un fotografo penso a Giacomelli,lui diceva....una macchina sola,sempre la stessa per tutta la vita,tenuta assieme con lo scotch.....(nota tecnica...trattasi di Kobell)

e' vero ho diverse attrezzature,ma quando parto per fotografare,un corpo ed al max 2 ottiche(anche perche' soffrendo di schiena :-( ,non porto mai pesi)

in quanto alla faccenda di ascoltarmi dentro,sentire il mio "io",lo ritrovo facendo paesaggi,se non riesco ad essere tutt'uno con cio' che mi circonda,difficilmente faccio click.

:)
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