Chopiniana
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L'analogia col musicista polacco è perché le foto sono dei "notturni"?
Elmar Lang ha scritto:L'analogia col musicista polacco è perché le foto sono dei "notturni"?

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Per me, il gazebo è quella tettoia, utilissima per ripararsi dalla calura estiva in un parco o giardino, altro non so.
Non immaginavo che vi fosse un gazebo anche in musica. Il fatto è che io, da giovane e quindi impulsivo e massimalista, ritenevo che dopo Bach, la musica fosse solo vuoto sperimentalismo.
Maturando, ed ampliando il mio orizzonte musicale, ho imparato ad apprezzare molto altro, anche in epoche più moderne, magari fino a Shostakovich compreso (che di Bach e del suo rigore, fu un seguace attentissimo).
Poi, sinceramente, non saprei cosa la musica abbia sputo esprimere. Della musica commerciale d'oggidì, ovvero quella che assorda e riempie stadi e piazze di folle inebetite, o blocca gli spettatori casalinghi davanti al teleschermo, parallelamente riempiendo le tasche di quei presunti musicisti, poco me ne cale.
Chopin, fu un grande uomo di musica, che ad essa diede tutto se stesso, vita compresa.
Non immaginavo che vi fosse un gazebo anche in musica. Il fatto è che io, da giovane e quindi impulsivo e massimalista, ritenevo che dopo Bach, la musica fosse solo vuoto sperimentalismo.
Maturando, ed ampliando il mio orizzonte musicale, ho imparato ad apprezzare molto altro, anche in epoche più moderne, magari fino a Shostakovich compreso (che di Bach e del suo rigore, fu un seguace attentissimo).
Poi, sinceramente, non saprei cosa la musica abbia sputo esprimere. Della musica commerciale d'oggidì, ovvero quella che assorda e riempie stadi e piazze di folle inebetite, o blocca gli spettatori casalinghi davanti al teleschermo, parallelamente riempiendo le tasche di quei presunti musicisti, poco me ne cale.
Chopin, fu un grande uomo di musica, che ad essa diede tutto se stesso, vita compresa.
Risatina...il gazebo è una tettoia che ti ripara.Elmar Lang ha scritto:Per me, il gazebo è quella tettoia, utilissima per ripararsi dalla calura estiva in un parco o giardino, altro non so.
Non immaginavo che vi fosse un gazebo anche in musica. Il fatto è che io, da giovane e quindi impulsivo e massimalista, ritenevo che dopo Bach, la musica fosse solo vuoto sperimentalismo.
Maturando, ed ampliando il mio orizzonte musicale, ho imparato ad apprezzare molto altro, anche in epoche più moderne, magari fino a Shostakovich compreso (che di Bach e del suo rigore, fu un seguace attentissimo).
Poi, sinceramente, non saprei cosa la musica abbia sputo esprimere. Della musica commerciale d'oggidì, ovvero quella che assorda e riempie stadi e piazze di folle inebetite, o blocca gli spettatori casalinghi davanti al teleschermo, parallelamente riempiendo le tasche di quei presunti musicisti, poco me ne cale.
Chopin, fu un grande uomo di musica, che ad essa diede tutto se stesso, vita compresa.
Gazebo...Gasibo in inglese...è un cantante melodico.
Bach e poi il vuoto? Ma per favore! Mi pare una esagerata forzatura per darti un tono...approposito di assolutismo...Bachetone
E tutti gli altri Grandi della Musica? Io non mi pongo limiti...vado da Bach a Beethoven...da Vivaldi ai Rolling Stones...da Verdi ai Pink Floyd...ect. ect.
Comunque, il mio preferito è Wagner...potente, graffiante, grintoso, aggressivo: proprio come la mia
Superba Fotografia d'Argento.
Ultima modifica di reporter il ven feb 23, 2018 8:49 am, modificato 1 volta in totale.
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Approposito di Bach...
Nel lontanissimo 1965 conobbi in Valtellina un ragazzo inglese che suonava divinamente il pianoforte e che si esibiva con il suo complesso musicale in una piccola discoteca sul lago di Como.
Costui era Gary Brooker dei Procol Harum ed era un appassionato della musica Bach al punto da utilizzarne tracce per le sue composizioni.
Avevo fatto anche qualche fotografia che spero di ritrovare per mostrartele.
"A whiter shade of pale"...la mia canzone preferita... ne è un classico esempio: essa è stata impostata sulla celeberrima e meravigliosa "Aria della quarta Corda" di Bach, per l'appunto!
Bene, questo incontro e l'aver ascoltato la sua fantastica musica, mi hanno portato ad apprezzare ed amare Bach del quale posseggo decine e decine di dischi...ma anche di Beethoven, di Wagner, di Vivaldi, di Rock e di Jazz.
https://www.youtube.com/watch?v=9LHk2GDs-0U
Nel lontanissimo 1965 conobbi in Valtellina un ragazzo inglese che suonava divinamente il pianoforte e che si esibiva con il suo complesso musicale in una piccola discoteca sul lago di Como.
Costui era Gary Brooker dei Procol Harum ed era un appassionato della musica Bach al punto da utilizzarne tracce per le sue composizioni.
Avevo fatto anche qualche fotografia che spero di ritrovare per mostrartele.
"A whiter shade of pale"...la mia canzone preferita... ne è un classico esempio: essa è stata impostata sulla celeberrima e meravigliosa "Aria della quarta Corda" di Bach, per l'appunto!
Bene, questo incontro e l'aver ascoltato la sua fantastica musica, mi hanno portato ad apprezzare ed amare Bach del quale posseggo decine e decine di dischi...ma anche di Beethoven, di Wagner, di Vivaldi, di Rock e di Jazz.
https://www.youtube.com/watch?v=9LHk2GDs-0U
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Come scrissi piuttosto chiaramente, commentando le oscure tue foto, i miei gusti musicali erano esclusivi e non scendevano dopo Bach e suoi contemporanei, quand'ero molto giovane.
L'assidua frequentazione delle sale da concerto, ampliò di molto i miei orizzonti, con la scoperta dei compositori Russi, fino alla difficile vita artistica di Shostakovich, del quale ebbi l'onore di conoscere il figlio, Maksim.
Wagner fu sempre per me un eccezione, nei miei gusti musicali. Sempre amato ed in certe parti sopportato (facendo mio il giudizio di Rossini: "ottimi minuti, ma pessimi quarti d'ora"...). Ma grazie a Wagner, mi si è spalancata la porta della lirica, che dapprima trovavo noiosa (benché già sopportati piacevolmente "il Ritorno d'Ulisse in Patria" del divino Claudio o le "opere italiane" di Haendel).
Tradussi in italiano, per lavoro, libretti d'opera, arrendendomi però di fronte al peraltro drammaticamente ironico "Castello del Principe Barbablù" di Bartók Béla (l'ungherese è lingua terribilmente ostica) e contemporaneamente annoiandomi da morire sul libretto di "Erwartung", di Schoenberg.
Poi basta. La musica "colta" d'oggi, non la sopporto. Se da un lato abbandonai schifato la sala di Pordenone dove, con grande aspettativa andai per il concerto "les Sentiments du Roi Louis XIV", per superamento del limite di sopportazione, dopo due ore di insopportabili accordi di tiorbe ed arciliuti, che accompagnavano stridule voci filologiche, dall'altra mi angoscia l'autoreferenzialità di Nono, Bussotti ed altri capiscuola d'una modernità vuota e priva di idee.
Per questo, a casa, smessi gli abiti sporchi di polvere, mi vesto condecentemente con panni curiali, e metto sul giradischi le esecuzioni degli antichi maestri ed ascoltandoli, mi pare di discutere con loro e da loro imparare, nutrendomi di quel cibo che solum è mio...
Fatta questa parafrasi dal Segretario fiorentino, stai tranquillo, i miei orizzonti e gusti musicali sono ampi e variegati, pur con la tassativa esclusione (perché ne conosco, ahimè) della musica che io chiamo "commerciale" e basta.
L'assidua frequentazione delle sale da concerto, ampliò di molto i miei orizzonti, con la scoperta dei compositori Russi, fino alla difficile vita artistica di Shostakovich, del quale ebbi l'onore di conoscere il figlio, Maksim.
Wagner fu sempre per me un eccezione, nei miei gusti musicali. Sempre amato ed in certe parti sopportato (facendo mio il giudizio di Rossini: "ottimi minuti, ma pessimi quarti d'ora"...). Ma grazie a Wagner, mi si è spalancata la porta della lirica, che dapprima trovavo noiosa (benché già sopportati piacevolmente "il Ritorno d'Ulisse in Patria" del divino Claudio o le "opere italiane" di Haendel).
Tradussi in italiano, per lavoro, libretti d'opera, arrendendomi però di fronte al peraltro drammaticamente ironico "Castello del Principe Barbablù" di Bartók Béla (l'ungherese è lingua terribilmente ostica) e contemporaneamente annoiandomi da morire sul libretto di "Erwartung", di Schoenberg.
Poi basta. La musica "colta" d'oggi, non la sopporto. Se da un lato abbandonai schifato la sala di Pordenone dove, con grande aspettativa andai per il concerto "les Sentiments du Roi Louis XIV", per superamento del limite di sopportazione, dopo due ore di insopportabili accordi di tiorbe ed arciliuti, che accompagnavano stridule voci filologiche, dall'altra mi angoscia l'autoreferenzialità di Nono, Bussotti ed altri capiscuola d'una modernità vuota e priva di idee.
Per questo, a casa, smessi gli abiti sporchi di polvere, mi vesto condecentemente con panni curiali, e metto sul giradischi le esecuzioni degli antichi maestri ed ascoltandoli, mi pare di discutere con loro e da loro imparare, nutrendomi di quel cibo che solum è mio...
Fatta questa parafrasi dal Segretario fiorentino, stai tranquillo, i miei orizzonti e gusti musicali sono ampi e variegati, pur con la tassativa esclusione (perché ne conosco, ahimè) della musica che io chiamo "commerciale" e basta.
Oooohhhhhh!!! Ma perBach...che profonda cultura, la tua.Elmar Lang ha scritto:Come scrissi piuttosto chiaramente, commentando le oscure tue foto, i miei gusti musicali erano esclusivi e non scendevano dopo Bach e suoi contemporanei, quand'ero molto giovane.
L'assidua frequentazione delle sale da concerto, ampliò di molto i miei orizzonti, con la scoperta dei compositori Russi, fino alla difficile vita artistica di Shostakovich, del quale ebbi l'onore di conoscere il figlio, Maksim.
Wagner fu sempre per me un eccezione, nei miei gusti musicali. Sempre amato ed in certe parti sopportato (facendo mio il giudizio di Rossini: "ottimi minuti, ma pessimi quarti d'ora"...). Ma grazie a Wagner, mi si è spalancata la porta della lirica, che dapprima trovavo noiosa (benché già sopportati piacevolmente "il Ritorno d'Ulisse in Patria" del divino Claudio o le "opere italiane" di Haendel).
Tradussi in italiano, per lavoro, libretti d'opera, arrendendomi però di fronte al peraltro drammaticamente ironico "Castello del Principe Barbablù" di Bartók Béla (l'ungherese è lingua terribilmente ostica) e contemporaneamente annoiandomi da morire sul libretto di "Erwartung", di Schoenberg.
Poi basta. La musica "colta" d'oggi, non la sopporto. Se da un lato abbandonai schifato la sala di Pordenone dove, con grande aspettativa andai per il concerto "les Sentiments du Roi Louis XIV", per superamento del limite di sopportazione, dopo due ore di insopportabili accordi di tiorbe ed arciliuti, che accompagnavano stridule voci filologiche, dall'altra mi angoscia l'autoreferenzialità di Nono, Bussotti ed altri capiscuola d'una modernità vuota e priva di idee.
Per questo, a casa, smessi gli abiti sporchi di polvere, mi vesto condecentemente con panni curiali, e metto sul giradischi le esecuzioni degli antichi maestri ed ascoltandoli, mi pare di discutere con loro e da loro imparare, nutrendomi di quel cibo che solum è mio...
Fatta questa parafrasi dal Segretario fiorentino, stai tranquillo, i miei orizzonti e gusti musicali sono ampi e variegati, pur con la tassativa esclusione (perché ne conosco, ahimè) della musica che io chiamo "commerciale" e basta.
Però, io non ti invidio proprio! Già, poichè, secondo il mio personalissimo modo di intendere il suono, tu hai avuto una tristissima vita musicale... le noiose composizioni russe, ti trascinano in un mondo buio e senza via d'uscita...Tchaikowsky escluso

Per contro io, da giovane, avendo frequentato le migliori discoteche di Milano...Santa Tecla - Rolling Stones - Piper...mi ero lasciato coinvolgere dalla fantastica musica dell'epoca che, peraltro, ascolto ancora molto volentieri e che mi procura grande emozione e formidabile gioia di vivere.
Oltre al già citato Gary Brooker, avevo conosciuto Gaber, Jannacci, Gianco, Celentano, La Patty ed il batterista de "Spencer Davis Group"
Nulla di così profondamente culturale...ma solo intense impregnazioni musicali da sballo

Ogni tanto, caro Mr. Lang, prova ad ascoltare Rolling Stones - Metallica - Guns N' Roses... ti farebbe davvero bene!

La tua canzone potrebbe essere "Ragazzo triste" della Patty...

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