Wim Wenders - pixel shooting
Inviato: sab ago 04, 2018 2:37 pm
Anche il Grande Wim ha compreso che il digitale non è Fotografia.
Tardi, ma se ne è finalmente accorto, e dopo il film "Palermo shhoting"che peraltro gli ha lasciato l'amaro in bocca.
Interessante questo passaggio con il confronte con la morte:
Finn viene assalito dalla morte con un violento rimprovero poiché, credendo di esorcizzare la sua paura di non esistere più, fa una Fotografia alla morte stessa che non gradisce...
la morte..."dovevi farmi uno scatto digitale per migliorare la mia immagine; catturare il mio volto e dominarlo tramite manipolazione digitale...così come fan tutti i digitaioli di questo mondo!!!"
la morte..."Il digitale rende tutto poco credibile...decisamente lontano dalla realtà...il digitale è fasullo...e allora io vivo!"
la morte..."Proprio un Fotografo con la Plaubel Makina dovevo imbattermi; l'abbandono della pellicola cancella definitivamente l'esistenza dell'altra vita...e allora, voglio esistere solo io!!!"
E dunque, il buon Campino - forse spaventato dalle cruente parole della morte - decide di manipolare totalmente la propria fotografia con l'apporto della tecnologia digitale, pur essendo convinto che la manipolazione digitale affievolisca il sensa della realtà e, soprattutto, dell'Arte.
Ed ecco che, perciò, rassegnato ed umiliato e, controvoglia, decide di utilizzare la tecnica digitale e conseguente manipolazione per ottenere scene altamente spettacolari, ma totalmente irreali.
Morale: la Fotografia è realtà...il digitale è fasullità.
Con le fotocamere meccaniche - povere di accessori inutili - la creatività del Fotografo emerge con prepotenza: la Fotografie è dell'Autore.
Con le scatolette digitali - ricchissime di soluzioni - la creatività del digitaiolo non viene espressa: lo scattonzolo elettronico appartiene alla scatoletta.
Eppure, c'è ancora qualcuno che, convintamente, crede nella poca differenza tra la Nobile Fotografia ed il banale digitale.
Arroganti digitaioli...
Salyut
Tardi, ma se ne è finalmente accorto, e dopo il film "Palermo shhoting"che peraltro gli ha lasciato l'amaro in bocca.
Interessante questo passaggio con il confronte con la morte:
Finn viene assalito dalla morte con un violento rimprovero poiché, credendo di esorcizzare la sua paura di non esistere più, fa una Fotografia alla morte stessa che non gradisce...
la morte..."dovevi farmi uno scatto digitale per migliorare la mia immagine; catturare il mio volto e dominarlo tramite manipolazione digitale...così come fan tutti i digitaioli di questo mondo!!!"
la morte..."Il digitale rende tutto poco credibile...decisamente lontano dalla realtà...il digitale è fasullo...e allora io vivo!"
la morte..."Proprio un Fotografo con la Plaubel Makina dovevo imbattermi; l'abbandono della pellicola cancella definitivamente l'esistenza dell'altra vita...e allora, voglio esistere solo io!!!"
E dunque, il buon Campino - forse spaventato dalle cruente parole della morte - decide di manipolare totalmente la propria fotografia con l'apporto della tecnologia digitale, pur essendo convinto che la manipolazione digitale affievolisca il sensa della realtà e, soprattutto, dell'Arte.
Ed ecco che, perciò, rassegnato ed umiliato e, controvoglia, decide di utilizzare la tecnica digitale e conseguente manipolazione per ottenere scene altamente spettacolari, ma totalmente irreali.
Morale: la Fotografia è realtà...il digitale è fasullità.
Con le fotocamere meccaniche - povere di accessori inutili - la creatività del Fotografo emerge con prepotenza: la Fotografie è dell'Autore.
Con le scatolette digitali - ricchissime di soluzioni - la creatività del digitaiolo non viene espressa: lo scattonzolo elettronico appartiene alla scatoletta.
Eppure, c'è ancora qualcuno che, convintamente, crede nella poca differenza tra la Nobile Fotografia ed il banale digitale.

Arroganti digitaioli...


Salyut