Leica 90 Summicron III° versione

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Pierpaolo
Le prestazioni a TA non sono eccezionali, con un contrasto medio e buona planeità di campo, da f/4 la resa appare particolarmente ottimizzata in asse, con vignettatura contenuta a mezzo stop a TA. Purtroppo c'è una caduta di qualità a distanza ravvicinata. La minimizzazione di peso e ingombri, come successo anche in altre ottiche Leica M, porta a prestazioni sotto tono, che verranno rivalutate con l'avvento delle lenti asferiche, in quanto le ottiche per Leica M, necessariamente piccole e compatte, con grandi aperture relative, soffrono di questa riduzione fisica, non riuscendo ad ottenere determinate prestazioni, come ad esempio la versione precedente SEOOF-M. Questa versione forse si apprezza di più considerando le prestazioni di questa terza versione, e si capisce il lavore del progettista W.Mandler, che pur di creare un obiettivo di alto livello, ha impostato un progetto pesante e ingombrante, ma sicuramente vincente.
Questo assunto è dimostrato dal Summicron 90/2 R, che, pur possedendo il medesimo schema, grazie a più generose dimensioni, tipiche delle ottiche per apparecchi reflex, possiede prestazioni nettamente superiori in tutti i parametri.
Inoltre si può notare che due lenti nel doppietto centrale sono piatte: se questo è servito a far diminuire i costi, ha tuttavia privato il progettista, sempre Mandler tra parentesi, di usufruire di ulteriori due opzioni per la correzione globale delle prestazioni dell'ottica.
Il nostro Summicron rimane schiacciato nel confronto tra il precedente e il successivo Apo: non possiede la tridimensionalità del SEOOF nè tantomeno l'esplosivo contrasto e la super nitidezza della versione Asferica Apo.
Non si tratta assolutamente di un cattivo obiettivo e a f/4-5,6 presenta un'ottima nitidezza, buon contrasto e la tipica brillantezza Leitz-Leica, tuttavia manca di personalità ai primi due diaframmi di lavoro, che costituiscono la principale caratteristica degli obiettivi per Leica. Da consigliare a chi cerca un 90/2 leggero e poco ingombrante, senza l'esasperazione tecnica della successiva versione Apo Asph.
Difatti, dopo aver testato i vari 90Summicron sia M che R, avevo optato per il 2,8/90Elmarit M nettamente superiore in tutto ai vari Summicron che, peraltro, soccombono nettamente anche di fronte al
"mostruoso" AFD 1,4/85mm Nikon che oltretutto offre una più ampia apertura e dispone dell'AF e che con Nikon F5 è favoleggiante.

Poi è arrivato il 90APO Summicron: tutta un'altra storia che con VELVIA diviene leggenda.
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