Ciao Luigi-Schyter
Inviato: sab ott 02, 2021 11:09 pm
[schyter] ha scritto: ↑ven ott 01, 2021 8:35 pm diventerei logorroico se dovessi spiegare il mio noiosissimo "percorso" fotografico. Per farla semplice, non ho basi culturali fotografiche per poter approfondire alcune tematiche "filosofiche" sulla fotografia che, presumo (nn capendole), sono ben esposte in alcuni post. Questa mia ignoranza non è colmabile col poco tempo che ho a disposizione ... in realtà sarebbe meglio dire che nn mi interessa molto colmarla; mi ritengo semplicemente un "fotografante" o scattino della domenica senza grosse pretese che approccia la fotografia in modo totalmente ludico.
Non ho competenza e conoscenza per commentare criticamente le foto altrui e quando lo faccio quasi sempre nn vado oltre il "mi piace" ... diciamo che mi manca la classica iconcina "pollice su" classica dei social.
Nutro sana invidia per tutti voi e per la vs cultura fotografica, ma da ignorante in materia tendo ad apprezzare di più "fotografie sempliciotte" piuttosto che intervenire in argomenti che non conosco; naturalmente è un mio limite.
Sono altresì contento di aver tenuto in vita (seppur in terapia intensiva) il forum ... di cui nn conoscevo nulla, ne dei suoi utenti, ne delle dinamiche che intercorsero tra loro. Ho cmq letto tantissimi vecchi post ed una mia idea me la sono fatta.
Accontentatevi eventualmente delle foto che ogni tanto inserisco, non ho ambizioni ne tanto meno progetti da sviluppare... ma mi va bene così.
in realtà io non so molto di filosofia e nemmeno molto di storia della fotografia. Guardo moltissime fotografie, questo si, e cerco di guardarle dopo che siano state già "curate", cioè scelte e, se opportuno, associate. Mi aiuta seguire fotografi che apprezzo e cerco di trovare comunicatori "nuovi", evitando di guardare troppo all'indietro.
Alcuni testi di esperti, Valtorta, Sontag, anche Barthes e altri, mi sono oscuri perché non conosco tutti i collegamenti concettuali che propongono.
Ho fotografato dai miei dieci anni e moltissimo, e quasi sempre a caso, cioè omettendo una consapevole scelta di luoghi, scene e soggetti. Quel che mi capitava davanti alla macchina riprendevo e ho impressionato centinaia di pellicole. Qualche foto decente l'avrò anche fatta, una è stata pubblicata sul National Geographic magazine italiano, ma è stato sempre per caso.
Il mio archivio, con rare eccezioni, è quello che è.
Ho avuto la sindrome da acquisizione di materiale, pensando che fosse utile per fare buone foto (ahimè).
Ora la sindrome del materiale l'ho superata, l'osservazione delle fotografie mi serve per capire l'approccio che questi fotografi utilizzano per comunicare, come articolano la narrazione. Certo non significa automaticamente riuscire a fare lo stesso, ma non dispero del tutto.
Rifuggo dalla fotografia che facevo prima, quella fatta a caso, e non concepisco la street photography perché una fotografia o il lavoro di un fotografo non possono essere qualificati da un luogo. Rifuggo anche dagli schemi ripetuti e dai trucchetti che non sono legati alla funzione comunicativa dell'immagine. Penso anche che i "like" o i "dislike" siano inutili, troppo veloci, superficiali, ingiusti nella loro sintesi e quindi non li uso.
Per questo: non essere invidioso, non ce n'è ragione, io vengo dalla stessa direzione dalla quale provieni tu, le esperienze sono confrontabili, sono diversi i nostri luoghi, gli interessi, le motivazioni e la velocità, e direi che va benissimo.