donatellobirsa ha scritto:Un saluto a tutti.
Mario, l’esposimetro delle 6, 7 Mp non è uno spot largo, variabile con la distanza di focheggiatura come pretenderebbe Leica.
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Visto che questa thread è stata citata altrove, vorrei fare una piccola precisazione che potrebbe forse tranquillizzare Mario (Supermario) in vista dell’acquisto di una Mp (non di una M6!).
In soldoni, nell’uso prolungato di due corpi MP, ho appurato due cose, che modificano, in parte, il quadro su riportato (vedi pag. 1 della thread):
Una è un uovo di Colombo:
per effettuare misure corrette a brevi distanze (per es. la misura del dorso della mano abbronzato o di un piccolo cartoncino grigio) – basta controllare dall’esterno (non guardando nel mirino della M – la parallasse è molto accentuata misurando quasi a contatto!) che l’obiettivo inquadri effettivamente la piccola superficie di tono medio (o comunque nota nel suo valore di riflettanza) che si vuole misurare, e riportando l’occhio al mirino, verificare la lettura esposimetrica (lasciando perdere il campo inquadrato dalle cornici nettamente spostato e pertanto fuorviante).
In tal modo si può ottenere, velocemente, una lettura sostitutiva molto efficace che simula una lettura a luce incidente, potendo anche inclinare rapidamente per es. il dorso della mano in relazione al piano di riflettanza più importante del soggetto.
La seconda “scoperta” è che l’esposimetro almeno delle mie due Mp,
non solo consente una collimazione molto più rapida e sicura per ottenere la giusta esposizione rispetto alla vecchia M6,
ma apparentemente, non soffre più di quel fastidioso problema legato alle riprese in controluce
Riporto quanto riferii all’epoca:
<<Banalmente – chiunque può verificarlo -
se inquadri un edificio (solo l’edificio!) completamente in ombra (controluce) le M – a questo punto devo aggiungere M6!) ti fanno sottoesporre, qualsiasi altro esposimetro di reflex si limita a dare auna lettura corretta del campo inquadrato (sia in lettura spot, che matrix che semispot)>>.
Con le MP riesco ad ottenere nelle condizioni di cui sopra una lettura esposimetrica affidabile senza dovermi avvicinare spasmodicamente all’oggetto da misurare, o senza dover puntare l’esposimetro così in basso da misurare le fiamme dell’inferno.
Le Mp parrebbero, infine, rispettare quindi le specifiche teoriche fornite dalla casa
(lettura spot allargata - circa 2/3 del lato corto con ottica focheggiata all'infinito ), cosa che le M6 talora non facevano.
E’ come se la cellula di lettura delle MP fosse stata mascherata meglio impedendo che si verifichino, di fatto, quelle letture di sghembo influenzate dalle alte luci fuori campo, possibili in certe circostanze con le M6.
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Qualcuno può contribuire con la sua eventuale esperienza con corpi MP, magari affiancata ad M6,
a confermare/chiarire questo punto?
Grazie.