Quest'immagine esprime un concetto già magistralmente enunciato molti anni or sono da Enrico
Berlinguer "La rivoluzione d'ottobre ha ormai esaurito la sua spinta propulsiva".....La figura ritratta sotto la neve ,sembra perdere lentamente consistenza,sembra sgonfiarsi,tra l'indifferenza dei passanti,ormai avvezzi alla presenza,sempre più numerosa di mendicanti ed emarginati.Se vogliamo,con un pizzico di retorica (che alle volte non guasta) è l'eclissi di un sogno,il sogno di una società giusta dove..."essere felici solo se lo sono anche gli altri"..citazione da Giorgio Gaber "Qualcuno era comunista"..e cocludo dicendo,sempre con G.G..che veramente,quando il sogno si rattrappisce,come nella figura ritratta da R....ci si trascina convivendo con "due miserie in un corpo solo"
Solo per dirvi che:
1. questa foto era a corredo di un articolo del Sole 24 Ore di ieri. Articolo che diceva proprio quello che magistralmente ha detto Massimo e che condivido in pieno.
2. Raffaele è evidentemente più bravo, leggi poetico.
3. La danza a cui mi riferivo era da intendersi come rito esorcistico delle "due miserie in un corpo solo".
Ciao Nik...
Io ci sono stato in URSS..nel 77...ho tragicamente fatto delle diapositive,allora era il tempo delle "proiezioni di viaggio"..(gli scheletri nell'armadio li abbiamo tutti)..ovviamente situazioni simili a quella ritratta da Raffaele erano,al tempo,impensabili x le ragioni che sappiamo :molto a pochi..ma almeno poco a tutti...ma al dilà dei giudizi,politici e non,che potremmo estendere in altra sede,oggi come allora c'è un filo conduttore che,tragicamente, compare nell'immagine che hai inviato...la bottiglia di vodka,compagna fedele del popolo russo,nel contenuto della quale affogare l'anima ed anestetizzare il corpo,dimenticando x un pò le miserie che in esse si avviluppano.
un nodo in gola......
vedere in che condizioni,suona,la neve sulla fisarmonica,l'incuranza della gente,l'inesorabile trascorrere del tempo.....noi fotografi abbiamo il grande lusso di poterlo (almeno aver l'illusione) di fermarlo ,e tenere piccoli pezzi per noi,la memoria e' labile,le foto aiutano,questa fa parte della serie da estrarre ogni tanto e guardarla ,per poi guardarsi.......
le figure nere tutte uguali,la solitudine nella moltidunine,le pochissime ,quasi nulle tracce di calpestio vicine a lui,lo sguardo di chi non si e' ancora arreso ma porta i segni di una vita' dura..........
ci sono parecchi risvolti in questa fotografia,poteresti guardarla cento volte e trvare sempre nuove chiavi...